Ospedale Enna: notevoli difficoltà per i disabili per il difficile accesso al nuovo padiglione

Enna. Dopo 22 anni dall’entrata in vigore della legge 10/1992 relativa all’abbattimento delle barriere architettoniche, i burocrati dell’Ospedale Umberto I di Enna sono rimasti sordi ai richiami e agli appelli di disabili e cittadini. “La legge viene così elusa dall’Asp ennese, con sprezzante offesa al bisogno dei disabili e una palese violazione di una norma che sembrava ormai definitivamente acquisita nella cultura e nella buona prassi degli Enti pubblici”. Lo scrive Claudio Faraci in una accorata lettera aperta, dove denuncia il difficile accesso al nuovo padiglione “Azzurro” del nostro nosocomio. “Ho una capacità motoria ridotta – scrive il Faraci nella missiva – con difficoltà di movimento”. “In tale condizione, recandomi presso quel padiglione, con parcheggio e ingresso dal nuovo plesso ‘Azzurro’, ove sono stati collocati tre stalli, regolamentati con segnaletica verticale e orizzontale, ho trovato notevoli difficoltà per la mancanza di un libero percorso, intralciato da ben sei ostacoli (scalini), come se si fosse in una gara d’ippica”. Ad ogni buon fine, “in data 25 agosto 2014 ho scritto una lettera di segnalazione del problema, rivolgendomi alle autorità dell’Azienda, senza aver ricevuto in atto alcun cenno di risposta, né nulla è stato modificato”. “Eppure – conclude Faraci – il problema non riguarda solo me, ma centinaia e centinaia di disabili che accedono nei reparti da questo ingresso, che non hanno trovato la forza e la voce di farsi sentire”. Aggiungiamo noi che proprio in quel parcheggio sono funzionanti da diversi mesi degli stalli “rosa” per mamme in attesa, le quali trovano le stesse difficoltà: gradini a salire e a scendere e un cordolo di circa 25 centimetri da superare, un vero trabocchetto prima di accedere in ospedale.

Salvatore Presti

Salvatore Presti Enna