A Troina manifestazione regionale della Federazione antiracket italiana

troina antiracketTroina. Si svolgerà nell’auditorium “Nuccio Sciacchitano” dell’Iiss Ettore Majorana venerdì 23 gennaio, con inizio alle ore 10.30, la manifestazione regionale della Federazione antiracket italiana (Fai). Dopo i saluti del sindaco del comune di Troina, Fabio Venezia, e di padre Luigi Ferlauto, presidente dell’Oasi Maria SS, sono previsti gli interventi di: Fernando Guida (prefetto di Enna), Gaetano Catania (presidente associazione antiracket Troina), Pippo Scandurra (presidente Fai), Giuseppe Antoci (presidente dell’ente Parco dei Nebrodi) e Tano Grasso (presidente onorario delle Fai). Concluderà la manifestazione regionale della Fai il commissario straordinario antiracket, Santi Giuffrè. Non è casuale che la Fai abbia deciso di tenere la sua manifestazione regionale qui a Troina. E’ una manifestazione di attenzione nei confronti di Troina e del suo territorio dove di recente sono accaduti episodi che hanno suscitato preoccupazioni di segno diverso. Furti nelle campagne a danno di aziende agricole ed altri episodi di criminalità accaduti in paese hanno fatto pensare a molti all’esistenza di una strategia di penetrazione nel territorio e nel tessuto socio-economico di Troina di gruppi criminali di stampo mafioso. Per contrastare e respingere un tale disegno, si è costituita anche qui a Troina l’associazione antiracket per iniziativa di un gruppo di coraggiosi imprenditori. Ad alimentare il clima di preoccupazione, che si è venuto a creare in paese, concorrono anche l’indagine della guardia di finanza sull’Azienda speciale silvo-pastorale, che gestisce i 4.200 ettari di bosco di proprietà del comune di Troina sui Nebrodi, e il fatto che il sindaco di Troina dal 23 dicembre è sotto scorta. Come è giusto che sia, per quello che sta accadendo, l’attenzione dei mass media su Troina è molto forte. Pur apprezzando l’azione investigativa e di contrasto della criminalità condotta dalle forze dell’ordine e l’impegno degli imprenditori che hanno costituito l’associazione antiracket, ci sono settori di opinione pubblica che non vedono di buon occhio quest’attenzione dei mezzi di comunicazione di massa perché, secondo loro, ne va di mezzo l’immagine del paese.

Silvano Privitera





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