Leonforte. Elipista con cancello chiuso, forzato per procedere al trasporto di un paziente. Dichiarazione del Sindaco. M5S: “Pazzesco. La Borsellino indaghi”

leonforte elisuperficie 1Leonforte. Cancello chiuso alla pista per l’elisoccorso e per far accede l’ambulanza che trasportava un uomo colpito da infarto, è stato necessario forzare l’accesso. E’ accaduto ieri mattina quando ad un quarantaseienne è stato diagnosticato un infarto ed è stato disposto l’immediato trasferimento in un centro dotato di unità di terapia intensiva cronarica con l’elicottero del 118. Quando l’ambulanza con il paziente a bordo è arrivata davanti al cancello della pista dove era già in attesa l’elicottero, l’accesso era ancora chiuso. Data la gravità della situazione del paziente, per il quale pochi minuti potevano fare la differenza tra la vita e la morte è stato deciso di forzare il cancello. Il paziente è stato caricato sul mezzo aereo e trasportato nel centro specializzato che già lo attendeva. La pista per i mezzi di soccorso è del Comune che dovrebbe garantire alle ambulanze dell’ospedale Ferro Capra, la possibilità di accedervi in qualunque momento del giorno e della notte. Ieri qualcosa però non ha funzionato e quella tempestività necessaria in caso di emergenze sanitarie ha rischiato di “saltare”. La scorsa primavere finalmente l’ospedale Ferro capra ha avuto, dopo anni di attesa e dopo alcuni episodi finiti sui tavoli della magistratura, l’elipista, realizzata dal Comune con i fondi del Po Fesr 2007-2013, a ridosso dell’ospedale, in contrada San Giovanni. L’elipista dovrebbe scongiurare casi come quello dell’anziano medico cardiopatico, poi deceduto all’ospedale Cannizaro di Catania, rimasto in astanteria perché l’elicottero non era potuto atterrare nel parcheggio del cimitero dove c’erano le auto di persone in visita ai defunti, fu necessario attendere circa un’ora che il parcheggio si liberasse per far atterrare l’elicottero. Un altro caso concluso tragicamente è quello della puerpera che venne trasportata in ambulanza fino a Palermo dove era giunta priva di vita perché mancava una pista attrezzata per il volo notturno, caso per il quale si è appena aperto un processo per negligenza medica e omicidio colposo. Adesso il Ferro Capra ha da poco meno di un anno, la sua elipista, che comunque è del Comune ieri, un paziente ha corso il rischio di arrivare troppo tardi in un reparto di cardiologia con Utic, per un cancello chiuso che, con presenza di spirito è stato forzato per garantire la tempestività del soccorso medico al malato.

Quanto sopra ripreso dal quotidiano La Sicilia

Aggiornamenti:
Pare sia stato presentato all’autorità competente un esposto da parte dei familiari del paziente.
L’ambulanza che avrebbe dovuto trasportare l’infartuato dal pronto soccorso all’elipista (100 metri) è in fermo tecnico (guasta) da ben 8 giorni.
Il Sindaco Francesco Sinatra ha rilasciato la seguente dichiarazione: “da parte del Comune è organizzato tutto alla perfezione c’è un reperibile puntualmente comunicato alla centrale operativa del 118 con numero di cellulare e fisso. In aggiunta c’è il numero di cellulare di riserva sempre attivo del responsabile ufficio di Protezione civile Comunale. L’operatore del 118 non ha avvertito per errore ne il reperibile ne il responsabile di Protezione Civile dell’arrivo dell’elicottero come ormai in modo consolidato avviene dal luglio 2014. L’ASP 4 con un comodato d’uso regolarmente registrato ha demandato al comune l’intera custodia e gestione dell’elipista.

Riportiamo integralmente la comunicazione di M5S: “Pazzesco. La Borsellino indaghi”.
Mancano le chiavi della pista dell’elisoccorso dell’ospedale di Leonforte e un paziente colto da infarto, in attesa di trasferimento (a Enna o a Catania), rischia di morire.
Il volto della malasanità, o meglio della mala amministrazione della sanità, ha rischiato di materializzarsi nuovamente in Sicilia. Solo l’abbattimento del cancello sulla pista, dopo circa 20 minuti di vana e angosciosa attesa che dal Comune arrivasse il reperibile con le chiavi, ha permesso all’infartuato e all’ambulanza di raggiungere l’elicottero, pronto al decollo.
A denunciare l’episodio sono stati il M5S di Leonforte e il comitato Pro Salute dell’ospedale.
E a quanto pare non sarebbe la prima volta che il mancato arrivo della chiavi abbia rallentato drammaticamente la macchina dei soccorsi.
Secondo quanto raccontato dal comitato Pro Salute, il reperibile del Comune in possesso delle chiavi non sarebbe stato avvertito.
“In ogni caso – dicono i deputati del gruppo parlamentare M5S all’ARS – è assurdo che le chiavi non stiano in ospedale, ma a circa un chilometro e mezzo di distanza, aprendo la strada a tutti i possibili inconvenienti. E siccome c’è di mezzo la vita, questo è inammissibile“
Per chiedere di fare chiarezza sulla vicenda, intanto il deputato Stefano Zito, vicepresidente della commissione Sanità di palazzo dei Normanni, ha scritto all’assessore alla Sanità Borsellino”.
A tenere le chiavi lontane dall’ospedale sarebbero questioni burocratiche e autorizzazioni mancanti, che avrebbero spinto il Comune a prendere in carico la situazione.
Ma i problemi dell’ospedale non si limiterebbero solo alla pista dell’elisoccorso. Anche l’ambulanza dell’ospedale, che avrebbe dovuto trasportare l’infartuato fino al cancello della pista, era in fermo tecnico (leggasi guasta) da circa otto giorni. Per cui al trasporto fin davanti alla pista ha provveduto l’ambulanza del 118.
E il fermo tecnico – secondo quanto raccontato dai componenti del comitato – si ripeterebbe praticamente con una costante allucinante, visto che l’ambulanza è molto vecchia.
E le carenze dell’ospedale continuano in sala operatoria e in corsia, dove si registra una carenza di anestesisti e cardiologi. Manca pure una emoteca.
“E’ la politica dicono i deputati M5s d sala d’Ercole – a determinare le dotazioni degli ospedali e non le reali esigenze del territorio. Al più presto visiteremo l’ospedale per renderci conto di persona della situazione”.