Enna: protesta dei dipendenti dell’ex provincia

Enna. Riceviamo dai Dirigenti dell’ex Provincia regionale: Dott. Luigi Scavuzzo, Dott. Ignazio Merlisenna, Dott. provincia enna vescovo e sindacatiSsa Giuseppa Gatto, Dott.Ssa Antonella Luicia Buscami e Ing. Giuseppe Colajanni la seguente nota (nella foto il Vescovo di Piazza Armerina con i rappresentanti sindacali nella sala dell’ex Consiglio provinciale):
“Ad oltre due anni dalla soppressione delle Province Regionali il mancato avvio del processo di istituzione dei Liberi Consorzi Comunali da parte della Regione ed il contestuale e plurimo intervento del legislatore statale, volto a sottrarre nel corso di un triennio tutte le entrate proprie dell’Ente (derivanti dalle tasse pagate nel territorio per RCA e IPT), ha ingenerato un corto circuito giuridico/finanziario dal quale derivano effetti perversi che incidono ed incideranno sempre più pesantemente sui servizi essenziali resi ai cittadini e sul personale a tempo indeterminato e determinato dell’Ente.
Prima di esaminare tali effetti, occorre chiarire che la Provincia al momento della sua soppressione e a tutt’oggi non ha una situazione economicamente deficitaria né alcun debito pregresso, caratterizzandosi sullo scenario regionale per una sana gestione finanziaria dimostrabile con il fatto di avere ridotto nel periodo 2008 – 2014 la spesa corrente del 50% circa e la spesa del personale del 25%, cui si aggiungerà una ulteriore riduzione del 25% circa con la mobilità verso lo Stato del personale distaccato presso il Liceo Linguistico e con i prepensionamenti.
Il prelievo forzoso da parte dello Stato di circa quattro milioni di euro nel 2015, di sette milioni nel 2016 e di dieci milioni nel 2017, fa precipitare l’Ente in un baratro finanziario ben più grave delle situazioni di dissesto in cui versano diversi Comuni, poiché l’anomalia del caso non lascia spazio per l’adozione di piani pluriennali di riequilibrio finanziario.
La grave situazione emergenziale sopra sintetizzata, più volte denunciata, senza risposte, a tutte le autorità sovraordinate, comporta l’adozione di atti e di misure di compressione della spesa gravidi di disastrose ricadute sociali ed economiche le cui insopprimibili responsabilità ricadono, loro malgrado, sui Dirigenti obbligati a garantire servizi pubblici essenziali con irrisorie risorse finanziarie, quali la sicurezza e la fruibilità degli Istituti Scolastici e della viabilità provinciale ( 18 strade sono già interdette al traffico e 40 sono aperte con forti limitazioni di portata, velocità e saltuarietà ) e su Dirigenti obbligati a ridurre ulteriormente la spesa del personale, nel rispetto di precisi vincoli normativi.
Ferma restando la non negoziabilità delle suddette responsabilità, in alcuni casi anche di carattere penale ed erariale, la dirigenza dell’Ente ha inteso ed intende fronteggiare unitariamente le varie problematiche scaturenti dalla crisi finanziaria, avendo cura di agire con la massima obiettività e trasparenza nei confronti dei cittadini e di tutti i dipendenti.
E’ con questo spirito che vengono affrontate le problematiche inerenti il personale a tempo determinato in scadenza di contratto.
Per la loro soluzione sono state espletate costanti e ripetute azioni volte a salvaguardare in primo luogo il posto di lavoro.
Ciò quale riconoscimento, non formale, del contributo essenziale da tale personale assicurato oramai da tanti anni.
In considerazione di ciò, si ritiene doveroso evidenziare che tutto il corpo dirigenziale di questo Ente è fortemente impegnato, in questo momento di straordinaria e gravissima emergenza, nel disperato compito di bilanciare contrapposte esigenze di carattere sociale ed economico, nell’individuazione di soluzioni, giuridicamente percorribili, per ciascuna delle drammatiche problematiche che questo Libero Consorzio è chiamato a fronteggiare a causa dei tagli ai trasferimenti e alle contribuzioni imposti dai numerosi e successivi interventi normativi e, da ultimo, dalla legge di stabilità 2015.
Un impegno forte e profuso che questo corpo dirigenziale ha assicurato e continuerà ad assicurare, per cui si respinge, in quanto assolutamente ingiustificata e priva di fondamento, ogni accusa e critica strumentale avanzata a livello mediatico e in occasione di pubblici incontri, nei confronti della dirigenza dell’Ente, con il malcelato scopo di individuare improbabili capri espiatori per una situazione di dissesto finanziario legislativamente indotto, che lo stesso legislatore ha il dovere di risolvere nell’interesse dei cittadini e dei dipendenti provinciali.
Con forte senso di responsabilità, nella assoluta consapevolezza che, il taglio delle risorse finanziarie che questo Ente subisce, non può e non deve penalizzare il futuro lavorativo dei suoi dipendenti e la sua collettività, si auspica che tutte le forze politiche del territorio provinciale, regionale e nazionale si mobilitino, attraverso le opportune azioni politiche per formulare, nelle sedi appropriate, le concrete soluzioni alla gravissima situazione venutasi a determinare”.

Documento delle segreterie sindacali del comparto Funzione Pubblica e del coordinamento delle R.S.U. di tutte le ex province regionali siciliane trasmesso a tutti i Prefetti di Sicilia ed ai Sindaci:
Premesso il contributo obbligatorio a carico delle Province, previsto dal comma 418 della Legge 190/2014 (Legge di Stabilità 2015), meglio specificato con il Decreto 28/04/2015 e quantificato, con riferimento alle ex Province Siciliane, considerato che il precitato contributo, che si aggiunge all’ azzeramento dei trasferimenti già precedentemente operati, sta determinando, in Sicilia, una forte penalizzazione dei servizi, stante l’ assenza di una legge di riordino delle Province ed il perdurante esercizio, da parte delle medesime, delle funzioni di seguito elencate:
1) servizi sociali e culturali:
a) realizzazione di strutture e servizi assistenziali di interesse sovracomunale
b) distribuzione territoriale, costruzione, manutenzione, arredamento, dotazione di attrezzature, funzionamento degli istituti di istruzione media di secondo grado; promozione, negli ambiti di competenza, del diritto allo studio.
c) promozione ed attuazione, nell’ambito provinciale, di iniziative ed attività di formazione professionale
d) tutela, valorizzazione e fruizione sociale dei beni culturali ed ambientali, anche con la collaborazione degli enti e delle istituzioni scolastiche e culturali.
e) promozione e sostegno di manifestazioni e di iniziative artistiche, culturali, sportive e di spettacolo, di interesse sovracomunale;
2) sviluppo economico:
a) promozione dello sviluppo turistico e delle strutture ricettive, ivi compresa la concessione di incentivi e contributi; realizzazione di opere, impianti e servizi complementari alle attività turistiche, di interesse sovracomunale;
b) interventi di promozione e di sostegno delle attività artigiane, ivi compresa la concessione di incentivi e contributi
3) organizzazione del territorio e tutela dell’ambiente:
a) costruzione e manutenzione della rete stradale regionale, infraregionale, provinciale, intercomunale, rurale e di bonifica e delle ex trazzere
b) protezione del patrimonio naturale, gestione di riserve naturali, tutela dell’ambiente ed attività di prevenzione e di controllo dell’inquinamento.
Con la presente si preannuncia lo stato di grave agitazione che, da qui a breve, interesserà l’ intero territorio siciliano, considerato che, per le motivazioni esposte, non potranno essere garantiti, tra l’ altro e tra le funzioni di maggiore impatto sociale:
1) Il regolare funzionamento degli Istituti Scolastici Superiori di II grado, di competenza provinciale, stante l’ impossibilità dell’ Ente Provincia di far fronte alle spese di acqua, luce, gas, telefono, etc. dei superiori Istituti;
2) La sicura fruibilità degli edifici scolastici che li ospitano, stante la progressiva carenza dei necessari interventi manutentivi di tipo ordinario e straordinario che, potrebbe, in alcuni casi, portare, anche, alla chiusura dei detti edifici o di parte dei medesimi;
3) Il regolare assetto della rete stradale provinciale che, in assenza di interventi manutentivi, potrebbe subire la chiusura al transito di molti tratti stradali, costringendo l’ utenza a percorsi alternativi, magari più lunghi e, pertanto, più costosi e dispendiosi;
4) La necessaria assistenza ai disabili sensoriali, con drastica riduzione dei servizi socio – assistenziali a cui i medesimi hanno diritto e con gravissimo pregiudizio, oltre che per gli stessi disabili, anche per tutte le associazioni del terzo settore che, attraverso il sostegno finanziario degli Enti Provinciali, quei servizi assicurano.
La mancanza di risorse renderà, inoltre, oltremodo, difficile assicurare interventi e contribuzioni a sostegno e promozione delle piccole e medie imprese del settore turistico, agricolo e artigianale operanti a livello provinciale, oltre a determinare l’impossibilità di affidare ad imprese i necessari interventi manutentivi, con conseguente restrizione delle commesse pubbliche e contrazione delle attività lavorative delle aziende del settore.
Ciò comporterà gravi ripercussioni sui livelli occupazionali del territorio, già, peraltro, fortemente penalizzati dalla crisi finanziaria ed economica che l’Italia attraversa.
Si rappresenta, infine, che, ai disagi sopra indicati e non di poco conto, si aggiunge il pericolo per i dipendenti a tempo determinato ed indeterminato e per l’ altro eventuale personale che svolge funzioni delegate alle Province, di incorrere, se a tempo determinato, in un mancato rinnovo dei relativi contratti e, se a tempo indeterminato, nella possibilità di licenziamento, nella malaugurata ipotesi del protrarsi, nel tempo, della situazione in precedenza esposta.
Per le motivazioni in premessa rappresentate, allo scopo di prevenire l’eventuale insorgenza di conflitti sociali che potrebbero scaturire dalla situazione sopra tratteggiata, si chiede alle SS.LL., nella qualità di “Responsabili provinciali dell’ ordine e della sicurezza pubblica”, di richiamare il Governo Nazionale e Regionale ad un esercizio responsabile delle rispettive competenze e funzioni, in materia.
In particolare, nell’ immediato, si chiede di promuovere l’ apertura di un tavolo tecnico tra il governo regionale e nazionale che, tenuto conto della particolare situazione in cui, in atto, versano le ex Province Siciliane, determini, in favore delle medesime e nelle more che si realizzi, in Sicilia, il precitato processo di riordino delle ex Province, una deroga al prelievo forzoso, di cui alla precitata Legge 190/2014, comma 418, (Legge di Stabilità 2015).
Ciò perché scelte politiche sbagliate non possono avere effetti distortivi nel territorio siciliano ed essere gravemente penalizzanti, oltre che per i servizi, anche per tutto il personale, in atto, alle dipendenze delle Province o che svolge funzioni dalle medesime delegate.