Rinvio a giudizio per marito manesco, per nove anni ha maltrattato la moglie

anziano palpeggiatoreRinvio a giudizio per un marito manesco che ha reso la vita difficile per nove anni alla moglie, prendendola a schiaffi, pugni e calci. Una vita difficile, impossibile maltrattamenti fisici e psicologici, anche quando la donna era in gravidanza e quel che è peggio davanti ai loro bambini. Il Gup di Enna Vittorio La Placa non ci ha pensato due volte ed ha rinviato a giudizio un ennese di 32 anni, C.S., richiesta questa che era stata avanzata dal sostituto procuratore Ferdinando Lo Cascio. La decisione è arrivata nel corso di un’udienza camerale, in cui l’ex moglie si è costituita parte civile, difesa dall’avvocato Carmelo Mirisciotti. La coppia viveva in un comune della provincia di Enna, il processo si celebrerà tra fine ottobre davanti al giudice monocratico Giuseppe Tigano. Dopo la denuncia della moglie sono stati i carabinieri a svolgere le indagini per appurare se le dichiarazioni fatte erano vere. La donna ha vissuto anni terribili, fatti di violenza fisica e morale, una situazione penosa e psicologicamente penalizzante, sino a quando la donna ha avuto il coraggio di andare via per non continuare a subire questi maltrattamenti. La Procura, a seguito delle indagini, ha formulato l’aggravante di aver agito durante il periodo in cui era stato ammesso all’affidamento in prova e tra le contestazioni della Procura c’è anche una “recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale”. Una vicenda molto complessa in cui una donna per nove anni è stata costretta a vivere in continua prostrazione psicologica con la paura di subire danni personali ed anche di vedere crescere i propri figli in un’atmosfera di sudditanza psicologica.
In provincia di Enna di questi episodi ne sono successi parecchi, ma bisogna riconoscere che qualcosa sta cambiando nel senso che le donne oggi non subiscono soltanto, ma trovano anche il coraggio di ribellarsi e di denunziare quello che succede all’interno della famiglia per salvare se stessa e i propri figli.