Rosario Crocetta sulla tragica scomparsa del sindaco di Pollica

“Chi come me ha fatto il sindaco per alcuni anni in una città dove vi è una forte presenza mafiosa, poiché rischia tutt’ora la vita per quell’esperienza, capisce tutto l’orrore di una morte, la morte di un amministratore, un uomo che rappresenta tutti i cittadini di una comunità. Leggo gli attestati di stima, le dichiarazioni trasversali, per il fatto che il sindaco Vassallo abbia tentato di opporsi alla Camorra, ma colgo il dolore dei familiari, delle persone che gli sono state vicine, che sanno molto bene che tutti questi sono discorsi e basta”. Così Rosario Crocetta, eurodeputato del Partito Democratico e già sindaco di Gela, commentando la tragica scomparsa del sindaco di Pollica Angelo Vassallo, probabilmente per mano della Camorra.“Intanto Angelo Vassallo se n’è andato –continua Crocetta-, troppo presto, in modo violento, e nulla e nessuna chiacchiera lo riporta in vita. Ma alcune domande vanno fatte ai 2516 abitanti di Pollica ad uno ad uno. E’ possibile che in un comune così piccolo, nessuno sappia quali siano state le battaglie che il sindaco ha avviato? Ed è possibile ancora che nessuno sappia i nomi e i cognomi di coloro che lo volevano morto? Ed è possibile ancora che nessuno immagini chi possano essere stati i possibili mandanti ed esecutori? Nel sud ancora si muore così, – sottolinea l’europarlamentare del PD – perché sei un magistrato che fa troppe condanne, o perché sei un poliziotto che vuole sapere troppo, o un sindaco che non si vuole fare condizionare o un commerciante che non vuole pagare il pizzo. I nomi dei camorristi sono scritti nella testa dei 2516 abitanti e non solo. Per conoscerli forse, bisognerà attendere anni di indagini o che qualcuno generosamente condivida il sacrificio di Angelo Vassallo e per onorarne la memoria e liberare la propria città, per assicurare un futuro diverso ai propri figli, decida di collaborare con le forze dell’ordine e la magistratura per fare pulizia. Angelo Vassallo – conclude Crocetta – non ha bisogno di grandi discorsi per essere ricordato, ma solamente di gesti di sincera e leale condivisione”. “È un fatto gravissimo –tuona invece il senatore Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia- che deve esigere dalla politica tutta la massima attenzione sull’importante e delicato ruolo svolto dagli amministratori locali per la legalità e lo sviluppo del territorio. Ecco perché continuo a ribadire che non bisogna mai abbassare la guardia: la lotta alla mafia, soprattutto nei territori, ha bisogno di un fronte ampio che coinvolga le istituzioni e la società civile. Adesso – aggiunge Lumia – bisogna accertare bene quali interessi illeciti il sindaco avrà contrastato. La zona del Cilento è dominata sì dalla camorra, ma anche la ‘ndrangheta vi si affaccia dalle zone limitrofe. Sono sicuro che la Procura guidata dal dottor Roberti farà di tutto per ricercare la verità e fare piena luce sulle cause e sui responsabili dell’uccisione di un sindaco che si è battuto per la legalità e la difesa dell’ambiente”.
Giacomo Lisacchi