Donati alla cittadinanza di Villarosa trentanove pregevoli tele del pittore Michele Accurso

Villarosa. Nella sala consiliare di Palazzo di Città tenuta la cerimonia ufficiale di donazione alla cittadinanza di Villarosa, da parte dei figli Giacoma, Catena e Salvatore, di trentanove pregevoli tele del pittore villarosano Michele Accurso. “Un evento dove tutti ci abbiamo messo impegno e amore per la riuscita –ha detto il sindaco Franco Costanza-, allo scopo di dare lustro ed onore, postumo, alla figura e alla attività artistica di questo nostro “Paesano” emerito che provò, sino agli anni ’50, quando poi decise di trasferirsi al Nord, il duro lavoro della miniera di zolfo. Queste opere contribuiranno a mantenere viva l’identità di appartenenza alla comunità villarosana, nonché alla diffusione della cultura e all’arricchimento del patrimonio artistico del Comune”.
villarosa donazione tele Michele Accurso 1
Rivolgendosi alle figlie e alla sorella Rosa del pittore, presenti alla cerimonia, Costanza ha ancora affermato: “Io ho capito qual è il senso della donazione di questi bellissimi quadri: voi volete continuare a mantenere il cordone ombelicale con Villarosa, con le vostre radici, con la vostra terra natìa e di questo l’amministrazione comunale e tutta la cittadinanza ve ne sono grati. I dipinti troveranno degna collocazione nei locali in fase di ristrutturazione della biblioteca comunale dove, adeguatamente preparati per ospitare ed esporre le opere, verrà allestita una mostra permanente. Dalla storia raccontatami dalle figlie di Michele Accurso –ha concluso Costanza- mi sono reso conto che questa è la storia del villarosano, la storia di mio padre, la storia del minatore che con la crisi delle miniere emigra”. A tracciare l’intenso profilo del padre è stata la figlia Tina che ha sottolineato come egli, “nato il 26 novembre del 1915, giusto un secolo fa, finita la terza elementare, per sopraggiunte difficoltà economiche di famiglia, abbandonò la scuola per andare a lavorare nella miniera di zolfo”.
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“Nel 1943 sposò nostra madre, Orsola Lupo –ha aggiunto-, ma dopo qualche mese partì per la guerra. Al suo ritorno riprende l’attività di minatore, ma nel frattempo rispolvera anche la sua vecchia passione per il disegno e dipinge i primi quadri. Nel 1957 a seguito di continue disgrazie in maniera (si ammalò di silicosi) decise di emigrare al Nord, a Torino dove continuò a disegnare e dipingere partecipando a numerose mostre con grande successo di critica. Era un grande lavoratore, un uomo umile e onesto e soprattutto molto generoso. Non dimenticò mai il suo paese, era onorato di essere villarosano e oggi sarebbe stato contentissimo di vedere, parenti e amici, tutti qua. Con l’allestimento della mostra permanente lui idealmente ritorna definitivamente a Villarosa”. La manifestazione si è conclusa con un ricco buffet offerto dal sindaco.

Giacomo Lisacchi