“Bentornato Filippo” il saluto di Piazza Armerina a Calcagno

Filippo Calcagno“Desidero incontrare la signora Failla. Parlarle in privato. Se vorra’. Un colloquio tra noi, senza riflettori”. Lo dice Maria Concetta Arena, moglie di Filippo Calcagno, il tecnico della Bonatti rientrato ieri a Piazza Armerina dopo essere stato rapito per quasi otto mesi in Libia. In questi giorni le parole di rabbia di Rosalba Failla, moglie di Salvatore, il tecnico di Carlentini rimasto ucciso in Libia 24 ore prima della liberazione di Calcagno. La signora ha detto di non volere politici al funerale. “Capisco la rabbia della signora Failla -dobbiamo capirla tutti”. “Filippo e’ riuscito a dormire questa notte qualche ora fortunatamente. Ma non e’ facile – prosegue – e’ molto provato, stanco fisicamente, addolorato per i colleghi che non ce l’hanno fatta. Vuole stare in pace e non intende festeggiare anche se comprendiamo la voglia della nostra citta’ di stringersi anche fisicamente a lui. Deve metabolizzare ancora il dramma dei suoi colleghi. L’ha saputo solo ieri e sente forte questa ferita”.

“Ho lavorato molto su quella porta dietro la quale eravamo rinchiusi. Con un chiodo ho capito che si poteva fare molto. Ho lavorato sulla serratura, un legno duro, ma con la caparbia ho indebolito la parte. Poi ho chiamato Gino: ‘Forza, se dai due colpi siamo fuori’, gli dicevo. E cosi’ e’ stato”. Lo racconta Filippo Calcagno parlando con i giornalisti a Piazza Armerina, in merito alle fasi della liberazione. “Il giorno prima pensavo di non farcela a uscire ed era addolorato e mi dicevo li ho delusi – ma per fortuna e’ andata diversamente. Dopo avere superato la prima porta, pensavamo che c’era la porta esterna, ma si e’ aperta facilmente. Ci siamo camuffati perche’ avevamo paura che qualche altro gruppo ci prendesse e una volta fuori cercavamo la polizia che pensavamo fosse l’unica a poterci aiutarci. Il buon Dio ci ha messo sulla strada giusta. Poi sono tornato indietro con la polizia per il riconoscimento della casa”.