Declassata la Protezione Civile di Enna, accorpata a quella di Catania

protezione civile siciliaArriva un altro taglio istituzionale in provincia di Enna. Da lunedì scorso la sezione provinciale della Protezione Civile di Enna è stata accorpata a quella di Catania assieme a Ragusa e Siracusa. Lunedì mattina è stato ad Enna il dirigente regionale della Protezione Civile, dottor Calogero Foti, il quale ha comunicato che la sede di Enna verrà accorpata a quella di Catania. Dopo la messa in quiescenza dell’architetto Pietro Conte, che ha diretto la sede provinciale della Protezione Civile, per un paio di mesi a dirigere l’ufficio è stato chiamato il responsabile della sede di Ragusa. Ora è arrivato il declassamento della sede ennese per cui i quattro dirigenti dell’Unità Operativa ennese vengono ridotti ad una sola unità. Infatti rimane soltanto un dirigente nell’Unità Operativa, in questo caso si tratta dell’architetto Roberto Vigore, mentre gli altri tre dirigenti sono stati spostati in altri uffici di competenza regionale, il geologo Silvio Gangitano rimane ad Enna, ma di fatto appartiene alla sede di Palermo con competenza su Enna, Giuseppe Restivo è passato come funzionario all’Ispettorato dell’Agricoltura, mentre Giuseppe Scavuzzo non ha un ruolo fisso. Un declassamento operativo che penalizza il territorio ennese, il quale per le sue tante difficoltà, soprattutto a livello di strade statali e provinciali, avrebbe bisogno di una sede provinciale di Protezione Civile più organizzata. Le modifiche apportate riguardano anche altre sedi provinciali a cominciare da Ragusa a Siracusa che sul piano operativo sono state poste sotto controllo della sede di Catania.

Gli incendi delle ultime due settimane, ed in particolar modo quelli in contrada Furma a Piazza Armerina e nel capoluogo, hanno creato un’emergenza in provincia di Enna oltre che un danno al territorio. Per capire meglio qual è la situazione ieri mattina è arrivato ad Enna il capo del Dipartimento di Protezione Civile regionale, Calogero Foti. L’incontro con i sindaci rientrava nell’ambito della programmazione per far fronte agli incendi. Ai quindici – su venti – rappresentanti dei comuni ennesi Foti ha spiegato quanto sia importante che i sindaci abbiano un totale controllo del territorio e la necessità di fare prevenzione e, in quest’ultimo caso, Foti ha spiegato che uno degli strumenti a disposizione è l’impiego dei volontari.
Annunciato inoltre che a giorni sarà avviato il sistema che gestisce tutti i tipi di emergenze così come sarà anche scaricabile sui cellulari la “app” “IoSegnalo” che permetterà ai cittadini di segnalare istantaneamente le emergenze ad una sala operativa. Sul fronte dell’emergenza incendi il capo del Dipartimento di Protezione Civile regionale è stato molto chiaro rispetto a quelle che sono le responsabilità dei sindaci nella fase di prevenzione tanto da invitarli a curarla in modo più puntuale ed oculata con un controllo delle zone più sensibili perchè, è stato spiegato, se sistematicamente una stessa area è oggetto di incendio allora in quella zona servirà più attenzione. Foti ha poi ribadito l’importanza dell’opera dei privati invitando i sindaci a diffidare quelli che non mettono in sicurezza le proprietà dalle erbacce che potrebbero provocare degli incendi. L’opera di prevenzione, è stato detto ai presenti, permette anche di abbattere notevolmente gli interventi d’emergenza ed i relativi costi perchè, ad esempio, l’ausilio di un canadair per un’ora di volo costa circa trenta mila euro, una cifra che potrebbe essere spesa diversamente se a monte ci fosse un’opera di prevenzione che limiti l’esplosione di incendi. È dunque chiaro il ruolo dei Comuni per fronteggiare l’emergenza incendi e Foti si è detto disponibile ad essergli vicino ma, ha ribadito, è necessario interloquire di più.