Enna. Bilancio: M5S, ci hanno “rubato” gli emendamenti; la favoletta raccontata dal PD ennese

Frattalemi SolfatoRiteniamo necessario far sapere agli Ennesi cos’è accaduto negli ultimi due giorni in Consiglio comunale.

Chiunque abbia creduto finora alla favoletta raccontata dal PD ennese, secondo cui c’era realmente qualche problema con il Bilancio, si sbaglia di grosso perché non è così!

A parte le ammissioni più o meno esplicite di alcuni esponenti del PD locale, chi ha avuto modo di seguire la discussione in Aula, assistendo alla disperata ricerca di motivazioni tecniche cui appigliarsi, durante il primo giorno, e agli insani tatticismi nelle votazioni, del secondo giorno, non può non rendersene conto. I consiglieri del PD cercavano semplicemente una scusa credibile, un alibi che giustificasse agli occhi dei cittadini ennesi, soprattutto di coloro che li hanno votati, questa perdita di tempo, necessaria, in realtà, solo per capire se con la nuova legge elettorale regionale avrebbero potuto mandare a casa il Sindaco, nella maniera più antidemocratica possibile. Il Sindaco, infatti, è stato eletto sulla base di altre disposizioni normative che contemplano, a quel fine, lo strumento della mozione di sfiducia, applicabile, però, solo dopo due anni dalla sua elezione.

La città, quindi, in queste ultime settimane (il Bilancio si sarebbe potuto approvare già nella seduta del 16 settembre) è stata abbindolata dalla falsa scusa del bene dei cittadini. Scusa falsa e puerile, perché questo lasso di tempo sarebbe potuto essere impiegato da questi paladini della giustizia, per apportare tutte le modifiche che reputavano necessarie a migliorare il Bilancio e il Piano Tecnoco-Economico, che grazie alla maggioranza di cui dispongono in Consiglio, sarebbero state approvate senza problemi.

Invece, la scorsa notte, alle ore 2 circa, è successo qualcosa di molto grave.

Con la scusa di voler visionare per l’ennesima volta gli emendamenti proposti al Bilancio, i consiglieri del PD hanno stravolto gli emendamenti già presentati e, non avendo né idee concrete, né studio pregresso, hanno indegnamente rubato gli emendamenti da noi presentati (analisi delle acque presso la discarica di Cozzo Vuturo, messa in sicurezza del Monastero delle Benedettine, smaltimento dell’amianto dall’ex Encana di Enna Bassa e dall’Autoparco comunale di del Pisciotto, a tutela della salute dei cittadini ennesi), facendoli propri.

Tornati in Aula, infatti, hanno bocciato a colpi di maggioranza i nostri emendamenti, salvo poi riproporli ed approvarli a loro nome, modificandone arbitrariamente gli importi, che erano frutto di computi metrici e giornate di studio spese a ricercare le soluzioni più utili e concrete.

Ridicolo, poi, l’emendamento sulle analisi delle acque di falda a valle della discarica di Cozzo Vuturo, così come maldestramente ripresentato da questi valenti difensori dell’ambiente: mancava dell’indicazione dei pozzi da cui fare i campionamenti, chiaramente indicati, invece, nella planimetria che avevamo allegato al nostro emendamento, dopo mesi di studio.

Per concludere degnamente questo capolavoro di arroganza ed incoscienza,  non hanno neanche avuto la dignità e il senso di responsabilità di votare quello stesso stesso Bilancio che hanno totalmente stravolto.

Questo gesto brutale ed ignobile ha due significati importanti.

Il primo è che ad Enna il PD è e rimane il partito dei burattini, obbligati ad eseguire gli ordini di alcuni pupari, a discapito non solo del bene comune, ma anche del rispetto dei più elementari principi della democrazia. Il secondo è che tutti loro hanno una paura matta del Movimento 5 Stelle, perché non sono e non saranno mai uomini liberi, chiamati a rispondere del proprio operato unicamente ai cittadini. Al contrario, devono e dovranno sempre dar conto e ragione a qualcun’altro.

Sicuramente da oggi, per il PD sarà sempre più difficile spiegare tutto questo agli ennesi.

Davide Solfato

Marilina Frattalemi