Valguarnera. CdA del Parco minerario Floristella-Grottacalda non può essere insediato senza la riforma dello statuto

VALGUARNERA. Il Consiglio d’amministrazione del Parco minerario Floristella-Grottacalda non può essere insediato senza la riforma dello statuto che ne disponga la riduzione dei componenti introdotta dalla normativa regionale. Mancando il Cda, non si può approvare il bilancio di previsione 2016. L’esercizio provvisorio è scaduto già da novembre. Ne consegue la paralisi gestionale dell’Ente perché nessuna attività è programmabile e nessuna spesa è possibile. Compresa quella per la retribuzione del personale che nel mese corrente non percepirà lo stipendio e la tredicesima.
È questo il disarmante scenario messo in chiaro da una «conversazione allargata» voluta dal vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, alla presenza di Rosario Cultrone, presidente dell’Ente Parco, e dei lavoratori interessati.

Una situazione paradossale determinata dalle due velocità con cui si muove la burocrazia regionale. Da un lato, la presidenza della regione che ha provveduto nel giugno scorso alla nomina del presidente del Parco mettendo fine alla precedente gestione commissariale. Dall’altro, l’assessorato ai Beni culturali che sembra procedere col freno a mano tirato per gli atti di sua competenza. In primis, l’elaborazione del nuovo statuto e la nomina di un commissario ad acta per il bilancio. Per quest’ultimo adempimento il dirigente generale Gaetano Pennino, con una nota del 24 novembre, ha individuato in Giuseppe Avenia il funzionario da incaricare. Ma non c’è ancora il decreto assessoriale che ne formalizzi la nomina.
Perdurando così le cose, Cultrone sta governando l’Ente con poteri più che dimezzati. Infatti, può disporre dei poteri propri del presidente ma non di quelli del consiglio che al momento non può insediare ed a cui non può sostituirsi. Tutte circostanze fatte oggetto della dovuta corrispondenza istituzionale ma che tardano ad ottenere un riscontro.
“Un ente lasciato a sé stesso – dice il vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana – quasi lo si volesse lasciar morire. E spero non si tratti di disattenzione propedeutica ad “attenzioni altre”. Sarebbe un grave errore perché Floristella è un asset strategico del più vasto patrimonio culturale dell’area a cui non si può rinunciare. Per questo martedì cercherò l’intesa con l’assessore Lantieri e l’on. Alloro affinché ci si muova tutti insieme per rappresentare la questione alla Regione. Intanto, per far fronte alle due emergenze, quella degli stipendi del personale e quella della riforma statutaria”.
Salvatore Di Vita