Leonforte: sfuggito alla cattura il giorno dell’operazione, rintracciato ed arrestato presso l’aeroporto di Catania, al rientro da Malta

All’alba di stamane, la Polizia di Stato ha catturato ARCARIA Giuseppe, classe 1969, domiciliato a Leonforte con precedenti di polizia, in esecuzione di Ordinanza Applicativa della Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Caltanissetta, giusta richiesta della Procura Distrettuale Antimafia di Caltanissetta – a conclusione di articolata e complessa attività investigativa coordinata dalla D.D.A di Caltanissetta – già eseguita a carico di SEMINARA Salvatore, CAMMARATA Natale, FRASCONÀ Walter, OGLIALORO Salvatore, SCAMINACI Antonino, LA FERRARA Angelo, LAMBUSTA Antonino, TROVATO Alessandro.
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L’ARCARIA È INDAGATO
SEMINARA Salvatore, OGLIALORO Salvatore, ARCARIA Giuseppe, FRASCONA’ Walter, SCAMINACI Antonino
A) In ordine al delitto di cui all’art. 416 bis c.p. comma I, III e IV, perché, unitamente a CUTRONA Salvatore, ucciso il 5.4.2015, facevano parte dell’associazione denominata “Cosa Nostra”, specificamente della famiglia costituita a Leonforte, e operante nei comuni di Leonforte, Agira, Assoro ed in altre aree limitrofe ai predetti centri della provincia, già costituita e diretta da SEMINARA Salvatore e da FIORENZA Giovanni, arrestato nel settembre 2013 e tutt’ora detenuto – strutturata in organismi territoriali costituiti dalle “Province”, a loro volta articolate in “famiglie” operanti unitariamente insieme con analoghe strutture insediate nel territorio siciliano, da qualificare di tipo mafioso perché i suoi appartenenti si avvalevano della forza intimidatrice del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà da esso derivante per commettere delitti di ogni genere, e principalmente estorsioni, detenzione e porto di armi, furti, nonché per acquisire in modo diretto e indiretto, la gestione o comunque il controllo di attività economiche, quali forniture per la realizzazione di opere pubbliche o private, concessione, appalti di opere pubbliche e pubblici servizi, e ancora per realizzare profitti ingiusti di vario genere per sè e per altri, e per procurare voti in occasione di consultazioni elettorali.

Con l’aggravante per tutti, dell’aver fatto parte di una associazione armata avente disponibilità di armi per il conseguimento delle finalità associative, nonché di avere finanziato le attività economiche assunte o controllate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto e il profitto dei delitti commessi.
Con l’aggravante, per SEMINARA Salvatore, di cui all’art. 416 bis 2° comma c.p., per aver promosso e organizzato l’associazione, assumendo la direzione della predetta famiglia
Con l’aggravante dell’art. 61 n. 9 c.p., per FRASCONÀ Walter di aver commesso il fatto con abuso dei poteri e violazione dei doveri di G.P.G., incaricato di compiti di vigilanza nel territorio ennese e centri limitrofi.
Con l’ulteriore aggravante dell’art. 99 co I, II, III, IV e V c.p. della recidiva specifica, infraquinquennale e reiterata per SEMINARA Salvatore
Con l’ulteriore aggravante per SEMINARA Salvatore di cui all’art. 71 D.L.vo 6 settembre 2011, n. 159 per aver posto in essere la condotta mentre era sottoposto alla misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S., con obbligo di soggiorno, della durata di anni 2 (due anni), applicata con decreto n. 19/09 R.G. M.P. e n. 8/10 R.D. emesso dal Tribunale di Enna – sezione misure di prevenzione – in data 15/03/2010, notificato il 16/04/2010, misura di prevenzione terminata in data 19/07/2015.
Accertato in provincia di Enna per SEMINARA Salvatore dal luglio 2013 fino all’aprile 2016; per gli altri da epoca antecedente e prossima alla fine del 2014 fino all’aprile 2016.

ARCARIA Giuseppe, OGLIALORO Salvatore, SCAMINACI Antonino
B) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III nr. 3 c.p. e 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, in concorso fra loro e con CUTRONA Salvatore, deceduto, facendo parte dell’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”, con violenze, consistite nel recare gravi danni alla villa di campagna di un soggetto di Leonforte, nonché con minacce, implicitamente derivanti dall’appartenenza alla predetta organizzazione mafiosa e dalla forza intimidatrice della stessa, ed esplicitatesi nel lasciare, nella stessa circostanza del danneggiamento, tre bottiglie contenenti liquido infiammabile e quattro cartucce inesplose presso la predetta villa, alludendo così all’intento di cagionare gravi nocumenti ai beni della vittima nonché alla incolumità personale dello stesso e dei suoi familiari, se non si fosse “messo in regola” con l’organizzazione mafiosa dagli stessi rappresentata, mediante il pagamento periodico di somme di danaro, costringevano l’uomo, dopo essere entrati in contatto personale con lo stesso, a corrispondere periodicamente somme di danaro non meglio quantificabili, procurandosi così un ingiusto profitto con danno per la persona offesa.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso “Cosa Nostra”.
Accertato in Leonforte tra il 06/11/2014 fino al mese di febbraio 2015.

ARCARIA Giuseppe, OGLIALORO Salvatore
C) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III nr. 3 c.p. e 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, in concorso fra loro e con CUTRONA Salvatore, deceduto, facendo parte dell’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”, con la minacce dirette al titolare di un esercizio commerciale, tipologia Bar, sito a Leonforte in Corso Umberto, derivante dall’appartenenza alla predetta organizzazione mafiosa e dalla forza intimidatrice della stessa, di cagionare gravi nocumenti all’attività commerciale e ai beni del titolare se non si fosse “messo in regola” con l’organizzazione mafiosa dagli stessi rappresentata, mediante il pagamento mensile di una somma di danaro, costringevano l’esercente al pagamento mensile di una somma di danaro non meglio quantificabile, procurandosi così un ingiusto profitto con danno per la vittima.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività delle associazioni di tipo mafioso “Cosa Nostra”.
Accertato in Leonforte fino a data anteriore e prossima all’aprile 2015.

ARCARIA Giuseppe, OGLIALORO Salvatore, LAMBUSTA Antonino, LA FERRARA Angelo, TROVATO Alessandro
D) In ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110, 629 co. I e II c.p., in relazione all’art. 628 co. III n. 3 c.p. e 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, in concorso fra loro e con CUTRONA Salvatore, deceduto, facendo parte i primi due e il CUTRONA dell’associazione mafiosa denominata “Cosa Nostra”, con la minaccia diretta al titolare di un’attività commerciale per la preparazione al conseguimento dei titoli abilitativi alla guida, individuando un locale in Leonforte e arredandolo allo scopo, nonché definendo le prassi amministrative necessarie – derivante dall’appartenenza alla predetta organizzazione mafiosa e dalla forza intimidatrice della stessa, di cagionare gravi nocumenti all’attività economica e alla persona del titolare, qualora avesse intrapreso la predetta attività commerciale a Leonforte, costringevano il gestore ad omettere l’apertura di una nuova “scuola guida” a Leonforte, assicurandosi così un ingiusto profitto consistito nella possibilità per l’autoscuola gestita da LA FERRARA Angelo, di operare senza alcuna concorrenza nel territorio di Leonforte, con danno per le vittime, consistito nelle spese già affrontate e nella mancata possibilità di esercitare l’attività commerciale di autoscuola a Leonforte.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività delle associazioni di tipo mafioso “Cosa Nostra”.
Accertato in Leonforte tra i mesi di gennaio e marzo 2015.

I FATTI

Con l’operazione “Good Fellas” viene sgominato dalla Polizia di Stato un sodalizio criminale di stampo mafioso, facente capo al boss SEMINARA, che esercitava il controllo nei territori di Leonforte ed Agira, imponendo il pagamento del “pizzo” agli imprenditori, ed esercitando la sua influenza persino nella nascita o cessazioni delle attività commerciali, mettendo a segno atti intimidatori per terrorizzare le vittime.
In relazione alla posizione dell’ARCARIA, si ripercorrono alcuni passaggi dell’operazione, per delineare la figura dell’ARCARIA.
In particolare, CUTRONA Salvatore , dopo l’arresto del FIORENZA e di tutti i suoi affiliati con il provvedimento di fermo del settembre 2013, era diventato il gestore per conto di SEMINARA anche di tutta l’area Nord della provincia di Enna, comprensiva dei comuni di Leonforte, Agira, Nicosia, e aree limitrofe, fino alla sua uccisione avvenuta il 05/04/2015.
A fianco del CUTRONA, si delineavano i ruoli di alcuni soggetti più strettamente legati al territorio di riferimento. In particolare, emergevano, tra le altre, le figure di OGLIALORO Salvatore e ARCARIA Giuseppe per che, successivamente all’uccisione di CUTRONA, presero il posto dello stesso rispondendo direttamente a SEMINARA Salvatore.
Per OGLIALORO e per ARCARIA nel corso delle indagini sono state registrate esplicite ammissioni, in ordine al loro ruolo nell’organizzazione mafiosa e alla loro posizione gerarchica, e discussioni relative alle dinamiche interne dell’organizzazione e alla posizione di altri associati, in particolare in momenti critici come quelli successivi all’uccisione del CUTRONA, quando i due non sapevano cosa il boss SEMINARA avesse in mente per loro; sono stati anche registrati il diretto coinvolgimento degli indagati nei reati fine dell’organizzazione, la progettazione di reati e la preoccupazione di mantenere un controllo sulla attività illecite poste in essere sul territorio
Si ripete che tra le principali attività del sodalizio operante nella provincia ennese figurano i reati contro il patrimonio, ed in particolare le estorsioni.
Infatti, si appurava, di fatto, che le indebite richieste venivano puntualmente precedute dal compimento di danneggiamenti, incendi e/o furti ed atti intimidatori, alcuni dei quali concretizzatisi in danno di imprenditori, liberi professionisti, agricoltori e commercianti, al fine da indurli a rivolgersi ai referenti di zona per la relativa “messa a posto”.
La notte di Martedì si dava corso all’esecuzione delle misure cautelari a carico dei citati 8 soggetti, mentre l’ARCARIA, parimenti destinatario di provvedimento restrittivo, non veniva rintracciato presso la abitazione, sita in Leonforte.

All’alba di stamattina, l’ARCARIA Giuseppe, veniva rintracciato ed arrestato dalla Polizia di Stato – ed in particolare dagli uomini della Squadra Mobile e del Commissariato di P.S. di Leonforte, con la collaborazione della Polizia di Frontiera presso lo Scalo Aeroportuale di Catania – presso l’Aeroporto di Catania Fontanarossa, dove faceva rientro in Italia con un volo proveniente da Malta, paese estero dove si era recato alcuni giorni prima dell’operazione.

L’arrestato, dopo gli adempimenti di rito, veniva collocato presso una Casa Circondariale isolana, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Caltanissetta che ha coordinato brillantemente le indagini.