La vittoria del M5S non è scontata ma la paura che ciò accada è evidente

Nonostante tutto quello che si dice – e se ne dice, eccome! – il Movimento 5 Stelle continua a riempire le piazze toccate dal suo tour #aTuttaSicilia, che il candidato alla Presidenza della Regione Siciliana, Giancarlo Cancelleri, sta facendo a fianco del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e del deputato a Montecitorio Alessandro Di Battista.

Nonostante tutto, la mia memoria politica anteriore al M5S non annovera incontri pubblici con i cittadini, in cui le persone che sono all’interno delle Istituzioni grazie al nostro voto vengono a raccontarti l’esperienza che stanno vivendo e a riferirti quello che hanno fatto e che hanno intenzione di fare. Al contrario, vedo che oggi questo è diventato un modello da seguire per le altre forze politiche (vedi il tour #sivacasapercasa di Davide Faraone o il giro per l’Isola ad incontrare i siciliani di Nello Musumeci). Chissà perché?

Nonostante tutto, in questi incontri pubblici non trovi “l’onorevole” circondato da forze dell’ordine che ti impediscono di scambiarci due chiacchiere, stringegli la mano, scattare una foto, perchè “il portavoce dei cittadini” è lì, al centro della piazza, e non seduto ad aspettare la processione di chi va a chiedere “il favore” o a pagare cene in cambio del voto (questo si che me lo ricordo!).

Nonostante tutto, i grandi conoscitori della politica, del Partito Democratico in particolare, continuano ad attaccare i sindaci grillini siciliani – più quello di Roma, che è il jolly da giocare in qualsiasi situazione – dimenticando quello che hanno fatto (dissesto) o non hanno fatto (gli interessi dei cittadini) i loro sindaci, gli arresti con cadenza quasi giornaliera dei loro amministratori, le dichiarazioni di incostituzionalità delle loro leggi, lo strano silenzio attorno al Sindaco di Milano.

Nonostante tutto, è certo che solo un Governo a 5 Stelle della Regione, e magari poi quello della Nazione, potranno confermare o smentire i detrattori del Movimento, perchè gli esperti sanno bene che il governo di un Comune dissestato (perchè questo si dimentica sempre? Prima d’ora nessuna città è stata governata per decenni dai grillini, o no?) non può fare miracoli, soprattutto quando oltre a dover risolvere problemi gravissimi, che ormai sono diventati stati d’emergenza, deve remare anche contro le stesse Istituzioni che dovrebbero aiutarti a risolverli quei problemi: lo Stato e la Regione. Un esempio per tutti è la tragica situazione dei Rifiuti in Sicilia, ma non solo: se la Sicilia oggi è al nono posto tra le regioni visitate da turisti in Italia, per fare solo un altro esempio, a chi è dovuto? A ben vedere, in effetti, forse la colpa è di Virginia Raggi! Anzi no, di Beppe Grillo! Si, dev’essere sicuramente così.

Ma il timore è comprensibile: la Sicilia, il prossimo 5 novembre, avrà una grande occasione per riscattarsi, anche se non deve farsela scappare, perchè questo treno difficilmente ripasserà. Mi piace, a questo riguardo, ricordare le parole di Luigi Di Maio “… il 5 novembre andrete a votare per l’ultima volta nella storia un referendum sulla partitocrazia nella Regione Siciliana, dovrete decidere una volta per tutte se mandare via quelli che in questi anni vi hanno ridotto in queste condizioni o se tenerveli per l’eternità”.

Loredana Latragna