Enna: del milione versato dalla Kore (da spendere entro fine anno) il comune pensa al parco urbano

Enna. Nei giorni scorsi si è molto parlato della consegna di un milione di euro dall’università Kore al comune di Enna a seguito degli impegni assunti per la realizzazione della nuova Biblioteca di Enna bassa, ciò che invece non si è detto è come questi soldi verranno reinvestiti sul territorio cittadino.
L’accordo tra la Kore e la precendente amministrazione prevedeva che al Comune sarebbe andata parte del nuovo edificio e del parcheggio, ma l’attuale amministrazione ha invece preferito avere in cambio la liquidità che utilizzerà per altri investimenti.
Quali? Ne parla il sindaco Maurizio Dipietro spiegando che l’idea sua e dell’amministrazione comunale è quella di investire sul Parco Urbano ed in particolare sull’acquisto dei terreni.
Dipietro spiega innanzitutto che il milione versato dalla Kore deve, per legge, andare al Titolo II ossia sugli investimenti. L’idea dell’amministrazione è quindi quella di acquistare, o in alternativa espropriare, i terreni dove è in progetto la nascita del Parco Urbano. Per Dipietro però la strada privilegiata è quella dell’acquisto bonario.
«Crediamo che con i proprietari si possa fare un ragionamento su questa strada» ritiene il sindaco. Da una prima stima per espropriare i terreni ai proprietari servirebbe al Comune poco meno di un milione di euro «somme impensabili da inserire nel bilancio comunale».
In realtà, però, questa strada potrebbe nascondere delle insidie che hanno un origine lontana nel tempo, da quando cioè si è pensato di realizzare il Parco Urbano. Nel corso degli anni sono stati posti dei vincoli sull’area, vincoli che sono scaduti tanto da indurre i diversi proprietari a chiedere un indennizzo.
Da qui anche l’idea di un acquisto bonario anche perchè l’esproprio porterebbe ad un altro impedimento di natura temporale. Il milione ricevuto dal Comune va infatti speso entro il 31 dicembre per non andare in avanzo di amministrazione, cosa che, spiega Dipietro, «non ci possiamo permettere».
Da qui la volontà di mettere, al più presto, in campo ogni sforzo per far sì che si trovi un accordo con i proprietari. E dopo? Per Dipietro a quel punto il sogno del Parco Urbano sarebbe ad un passo dalla realtà. «Una volta ottenuta la proprietà dei terreni, la realizzazione del Parco Urbano avverrebbe con i fondi di Agenda Urbana». Questa misura, infatti, consente la realizzazione del Parco ma non permette l’acquisto dei terreni.
Questa è, dunque, «la cosa che vogliamo fare anche perchè – prosegue Maurizio Dipietro – in questo modo andremmo a realizzare opere utili alla città ma anche all’università visto che l’area interessata nasce lì vicino». Se tutto andasse per il meglio il Parco Urbano potrebbe essere realtà in tre anni «dopo oltre venti anni di discussioni e nulla più» dice Dipietro. In caso contrario, se cioè saltasse l’accordo bonario, il milione di euro, che ricordiamo va speso entro il 2017, sarà utilizzato per altre opere anche se l’occasione prospettata dal sindaco è ghiotta e andrebbe fatto ogni possibile sforzo per realizzarla. In questo modo si risolleverebbe e migliorerebbe un’area oggi abbandonata a sé stessa e che invece sarebbe un anello di congiunzione tra università, residenze e strutture sportive ed in tutto abbattendo le barriere architettoniche e dando lustro alla natura e al paesaggio.


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