Molte le opere della provincia di Enna che Vittorio Sgarbi porterebbe volentieri altrove, per la delizia di chi sa apprezzare queste cose!

Era certo che Vittorio Sgarbi, per il suo progetto del trasferimento della Dea di Morgantina, avrebbe suscitato polemiche a non finire e levate di scudi in tutti gli ambienti aidonesi (politici e società civile), perché la Dea, detto in tutte le lingue, è…inamovibile. A suo dire dovrebbe essere esposta a Palermo – capitale della cultura 2018 – al museo Salinas prima e poi a Roma, al Quirinale, per essere ammirata da una moltitudine di turisti italiani e stranieri. La sua proposta nasce dal fatto che ad Aidone e al Museo arrivano pochi visitatori, anche se nell’ex convento dei Cappuccini sono esposti, oltre alla statua di Persefone, altri tesori inestimabili. È noto che Vittorio Sgarbi, nel recente passato, durante i frequenti soggiorni in Sicilia, in occasione di visite di musei, pinacoteche e chiese sparse nell’isola, ha ipotizzato eventuali collocazioni di opere d’arte in altre città.
Edoardo Fontanazza (1924 – 1998) nel suo libro dal titolo “Profonda Sicilia”, edito nel 1991, così si esprime: “Basta un esempio per capire in che considerazione sono tenute le opere nei piccoli centri. Questa estate Vittorio Sgarbi, il pungente critico d’arte, nel visitare la preziosa opera pittorica de L’Elezione di Mattia ad Apostolo, di Pietro Novelli (1603 – 1647), esposta nell’altare maggiore del convento dei Cappuccini di Leonforte (nella foto), fortemente impressionato dalla bellezza e dalla maestà dell’opera, ebbe a dire che la tela del Novelli, senz’altro la sua opera migliore, la più apprezzata in campo nazionale e internazionale, meritava di essere ospitata altrove”. Immediata la reazione dell’autore che scrive: “Come se Leonforte non fosse degna con i suoi abitanti di ospitare opere di notevole valore. Emigrante anche il nostro patrimonio! Non basta l’esodo dei cervelli. Anche il patrimonio della nostra cultura e della nostra arte dovrebbero essere costretti ad emigrare”. Nello stesso volume il Fontanazza così scrive a riguardo del Coro Ligneo del Duomo di Enna: “È una delle opere più preziose del suo genere, una di quelle opere che Vittorio Sgarbi porterebbe volentieri altrove, a Firenze, a Roma, in Umbria, per la delizia di chi sa apprezzare queste cose”.

Salvatore Presti