Due arresti e due denunziati a piede libero

PIAZZA ARMERINA – Quattro carabinieri feriti, due arresti e due denunzie a piede libero sono il bilancio di una “bravata” commessa da quattro elementi, appartenenti alla stessa famiglia, i quali, al passaggio di una pattuglia dei carabinieri del nucleo operativo, sulla provinciale numero 15 “Piazza Armerina -Sitica”, nei pressi di contrada Vallone , si sono rivolti in maniera offensiva nei confronti dei militari e poi , in fasi diverse, li hanno non solo minacciato, ma anche ferito con una sbarra di ferro, con pugni e calci. I quattro carabinieri sono stati costretti a farsi medicare al pronto soccorso dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina, il vice brigadiere Vincenzo Lauria ha riportato contusione al ginocchio sinistro, colpito da un sasso; Giuseppe Pinna ha riportato trauma contusivo alla mano destra perché colpito da una sbarra di ferro; due ausiliari, Michele Ciocia, colpito da un pugno , ha riportato contusione allo sterno e Mario Campinale, colpito da un calcio, contusione all’inguine. La prognosi per tutti e quattro è stata di cinque giorni. Gli arrestati sono Mario Augeri di 23 anni e Salvatore Augeri di 21 anni, braccianti agricoli, con precedenti specifici; mentre sono stati denunziati a piede libero Concetto A. di 45 anni e Vincenzo A. di 25 anni, anche loro braccianti agricoli. Secondo una prima ricostruzione una pattuglia stava percorrendo la provinciale verso la villa Romana del Casale, quando al passaggio i quattro denunziati si rivolgevano con ingiurie ai due militari, i quali si sono fermati, hanno chiesto spiegazioni ed hanno cercato di identificare i quattro, solo che i componenti la famiglia Augeri hanno risposto minacciandoli, oltraggiandoli e poi li hanno colpiti con un grosso sasso ed una sbarra di ferro. Venivano chiamati rinforzi ed arrivavano due ausiliari del quinto battaglione “Emilia-Romagna di stanza a Piazza Armerina, i quali ricevevano anche loro ingiurie , minacce e percosse. Con difficoltà i quattro veniva portati negli uffici della compagnia di Piazza Armerina per l’identificazione. Mario e Salvatore Augeri, dopo le formalità di rito finivano nelle carceri di Enna, mentre gli altri due componenti la famiglia Augeri venivano denunziati a piede libero. Per tutti e quattro l’accusa è di resistenza, violenza, minacce, oltraggio e lezioni a pubblico ufficiale.