Arresti domiciliari per Vincenzo Arena, accusato di sequestro di persona e violenza carnale

Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale, Francesca Cercone, ha accolto favorevolmente la richiesta dell’avvocato Antonino Impellizzeri, di concedere gli arresti domiciliari nella sua abitazione, per Vincenzo Arena, 31 anni di Valguarnera, che era accusato di sequestro di persona e violenza carnale nei confronti della sua ex fidanzata Maria Teresa Manetta, episodio avvenuto nell’ottobre dello scorso anno, quando Vincenzo Arena aveva costretto la ragazza ad entrare nell’auto, quindi portandola in una casa di campagna , nei pressi di Sommatine, di proprietà di un amico, abusando poi della ragazza che si trovava in uno stato di grande prostrazione e di terrore per le violenze subite. Dalle dichiarazioni fatte dalla ragazza e dalle indagini condotte dai carabinieri è stato accertato che per ben due volte Vincenzo Arena aveva abusato sessualmente della ragazza. La prima volta nel maggio dello scorso anno e la seconda nell’ottobre, quando obbligandola a salire nella sua auto con la forza, l’aveva portata in una casa di campagna di Sommatino, e l’aveva con la violenza segregata per ben 23 ore, obbligandola ad avere due rapporti sessuali. Vincenzo Arena e Maria Teresa Manetta erano stati fidanzati per dieci anni, poi la ragazza nel maggio dello scorso anno decise di rompere la relazione a causa del carattere irascibile e manesco del ragazzo. A maggio la ragazza subì il primo atto di violenza a Valguarnera, quindi denunziò il tutto al suo medico ed al fidanzato , che si trova a lavorare in Alberga, ma le persecuzioni continueranno, sino all’episodio ,avvenuto il 29 ottobre, quando la ragazza fu costretta a salire in auto, quindi ad essere portata in una casa di campagna nella zona di Sommatino ed a rimanere segregata per ben 23 ore, poi portata in giro ad Agrigento, poi a Riesi e quindi a Valguarnera nella nonna di Arena, dove la ragazza veniva raggiunta dai genitori e dal medico di famiglia che ne constatava lo stato confusionale, di ansia e di paura, accompagnate da sincopi ricorrenti. Il Gip ha riconosciuto che l’indagato deve essere sottoposto ad una misura coercitiva , perché potrebbe ripetere i fatti accaduti per ben due volte, e nel contempo ha concesso a Vincenzo Arena la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di via Caduti del Lavoro a Valguarnera.