Enna: Nell’esofago del boss Emanuello trovati ‘pizzini’

Enna. Tre frammenti di ‘pizzini’ sono stati trovati nell’esofago di Daniele Emanuello, il 43enne boss mafioso latitante di Gela, rimasto ucciso ieri dalla polizia mentre tentava di sfuggire alla cattura dopo la scoperta del suo covo nelle campagne di Villapriolo frazione di Villarosa. Sono stati rinvenuti durante l’autopsia: all’apparenza dei pizzini, non si sa se appartenenti allo stesso foglio, che il boss-latitante ha ingoiato. E’ stata sospeso e non ultimato l’esame autoptico sul cadavere in quanto la salma è stata trasportata dall’obitorio dell’ospedale di Enna nel reparto di radiologia dell’Umberto I per essere sottoposta ad altre radiografie.
L’esame è iniziato alle 13.30.
Tra le varie notizie trapelate, ma non confermate “ad uccidere Emanuello sarebbe stato un unico colpo che lo ha raggiunto alla testa, questo proiettile che, evidenziato ieri sera dalle lastre, non è stato trovato dove sembrava posizionato. A questo punto però i colpi che hanno raggiunto Emanuello sarebbero almeno due, dato che il foro rilevato al fianco non sarebbe di uscita”. Notizie contraddittorie, mentre si attende l’iscrizione nel registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo degli agenti che hanno fatto fuoco che sembrerebbero (sempre da notizie non confermate) almeno quattro, per fermare la fuga del boss latitante. L’autopsia ha accertato che la causa della morte è stato il proiettile alla nuca e non la caduta nel vallone.
Durante la perquisizione del covo, tra tanto materiale interessante trovata anche una carta di identità in bianco ed una apparecchiatura per la rilevazione di microspie.