Enna: Chiude la Banca d’Italia

Enna. Dal prossimo settembre ci sarà l’avvio della ristrtturazione, voluta dal Governato della Banca d’Italia, Mario Draghi, con la chiusura di 33 sedi in altrettante province italiane, mentre in Sicilia, dopo l’intervento dell’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, chiuderanno soltanto due sedi della Banca d’Italia, rispetto alle sette previste, Enna e Siracusa. Con la chiusura della sede della Banca d’Italia, l’immobile che si trova in piazza Garibaldi, di stile fascista, costruito nel 1940. Si tratta di una struttura imponente, di circa 1800 metri quadrati per quanto riguarda gli uffici e l’alloggio del direttore, ai quali aggiungere altri 1600 metri quadrati del giardino annesso alla struttura. Un’area quest’ultima che diversi anni fa era stata destinata per la realizzazione di un parcheggio a piani, poi progetto annullato sia per l’opposizione della Banca d’Italia sia anche perché furono ritrovati dei reperti archeologici. Il valore stimato dell’immobile e dell’area all’aperto è stato valutato in 8 milioni di euro, mentre una prima stima, effettuata qualche mese fa aveva valutato tutto l’immobile 7 milioni di euro. Rimane, comunque, una valutazione di circa 2.353 mila euro al metro quadrato, che è sicuramente eccessiva per il mercato di Enna e provincia. Appare difficile trovare un’acquirente che possa acquistare questo immobile a questo prezzo, visto che il suo reale valore si aggira intorno ai 5,5 milioni di euro. La vendita delle 33 filiali della Banca d’Italia è stata suddivisa in tre tranche, la prima riguarda 9 sedi, tra cui Enna, e dovrà essere venduta entro settembre del 2008, nella seconda tranche sono 13 le sedi in vendita entro febbraio del 2009, le altre 9, tra cui Siracusa, saranno vendute dentro il settembre del 2009. La sede di Enna, valutazione economica permettendo, potrebbe anche essere pensata come rettorato dell’Università Kore, tenuto conto della sua struttura interna ,dove ci sono locali molto ampi da destinare al Rettorato e alla presidenza dell’Università, ma bisognerà iniziare ad intavolare le trattative, sempre che l’Università sia disposta ad assumersi questo notevole impegno finanziario. La messa in vendita della sede comporterà di fatto la chiusura degli uffici ed il trasferimento dei dipendenti in altra sede, probabilmente Caltanissetta e Catania che sono le sedi più vicini, oppure chi ne ha la possibilità andare in quiescenza. Il problema più importante che ancora una volta Enna e la sua provincia viene privata di un’altra struttura che ha atto la storia della città, un altro abbandono che penalizza tutta la collettività ennese.