Museo chiuso ad Enna, ne prende atto solo ora l’Assessore provinciale Tudisco

Enna. Ha destato scalpore in tutta la provincia la notizia che ad un esperta di musei, a livello europeo, come la dottoressa Alessandra Mottola Molfino, sia stata negata la visita del museo Alessi, che si trova accanto al Duomo, chiuso dal primo gennaio del 2006 per mancanza di fondi, con una scusa molto puerile di una struttura fatiscente e pericolosa, cosa che non risulta a verità, mentre il museo Varisano, che viene gestito dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, pur essendo chiuso perché ci sono da eseguire dei lavori, è stato possibile aprirlo e consentire all’esperta museologa di visitarlo ed apprezzarne i reperti archeologici che vi si trovano. E’ sicuramente una situazione incresciosa e penalizzante quella che si è venuta a verificare perché non è possibile che due musei, importanti per il valore dei reperti che vi si trovano, devono rimanere chiusi, non consentendo ai turisti di poterli visitare. Il museo Varisano pare che sia temporaneamente chiuso perché ci sono da eseguire dei lavori per migliorare la sicurezza dei locali e, quindi, si aspetta un finanziamento dell’assessorato competente per eseguire questi lavori. Sul museo Alessi, che dipende dalla Fabbriceria del Duomo, ci sarebbe da scrivere un romanzo perché chiuso da quasi tre anni per mancanza di fondi, non ci sono stati mai tentativi concreti per cercare di riaprirlo, almeno in giorni stabiliti. I componenti la cooperativa Demetra, proprio a gennaio del 2006, constatando che non c’era margini concreti per assicurare il servizio di controllo del museo, hanno gettato la spunga. Comune, già in dissesto finanziario, e Provincia, che prima concedevano dei contributi per la gestione del museo, non hanno più trovato nei loro bilanci le somme a disposizione per cui il museo è stato chiuso e tutti si sono dimenticati che esiste. I turisti, che nelle loro guide trovavano la segnalazione del museo Alessi e dei suoi reperti preziosi, arrivavano davanti al cancello e lo trovavano chiuso. Dopo questa “scandalosa” vicenda, che mortifica sicuramente non solo il capoluogo ma l’intera provincia, l’assessore provinciale al turismo, Fabrizio Tudisco (n.d.r.: Il Sig.Assessore se ne accorge solo ora? sarebbe opportuno che, invece di cercare pubblicità giornaliera nei giornali e tv con proclami futuristici, cominciasse a far vedere qualcosa di concreto. – P.S. la replica si accetta solo con fatti concreti.), ha deciso di convocare per lunedì 6 ottobre le parti interessate nella speranza di poter risolvere nel migliore dei modi questa situazione, anche se tutto dipende dalla possibilità di avere i soldi per mantenere il personale della cooperativa “Demetra”. Certo una possibilità ci sarebbe, ma monsignore Petralia la esclude, ed è quella di realizzare una “fondazione” che consentirebbe di accedere ai contributi della Regione Siciliana perché in caso contrario la situazione rimarrà quella attuale, con grave danno di immagine per il capoluogo ennese e per l’intera provincia.