Barrafranca: Carabinieri e NAS Catania sequestrano culture ortaggi innaffiati con acque rete fognaria

I Carabinieri della Stazione di Barrafranca, al Comando del Luogotenente Giordano Epifanio, Comandante della Compagnia Cap. Michele Cannizzaro, hanno effettuato nei giorni dal 29 settembre al 2 ottobre dei controlli presso alcune aree agricole di quel territorio dove sono presenti numerose piccole aziende dedite alla coltivazione intensiva di ortaggi quali finocchi, cipolle, insalata, carciofi e relative piantine da semina.

I controlli erano mirati a verificare i sistemi di approviggionamento delle risorse idriche da parte delle aziende dedite alla prevalente attività agricola della zona, anche in considerazione delle attuali limitate forniture concesse dal Consorzio di Bonifica dovute al basso livello degli invasi della diga Olivo.

Le attività ispettive hanno fatto emergere che numerosi coltivatori, allo stato circa una decina, rispettivamente proprietari o affittuari di distinti appezzamenti di terreno poste presso la contrada Badia di Barrafranca , avevano realizzato nei propri terreni dei veri e propri impianti idrici abusivi con tubi di zinco e polietilene, collegati a pompe a motore poste direttamente al margine del canale di deflusso dello scarico fognario che scorre a cielo aperto ai lati della SS. 191, in direzione del Comune di Mazzarino (CL)

In pratica è stato accertato che tutte le aziende controllate, attraverso l’impiego di pompe a motore aspiravano l’acqua della rete fognaria e per mezzo della tubatura collegata alla pompa di aspirazione innaffiavano le rispettive coltivazioni intensive di ortaggi.

Gli agricoltori trovati in flagranza di reato hanno, con molta vergogna, ammesso di aver usato l’acqua degli scarichi fognari a causa della carenza di quella messa a disposizione dal Consorzio di Bonifica per la siccità dei mesi estivi.

Dopo l’iniziale quasi incredulità degli stessi Carabinieri sulla spaventosa situazione di fatto che si è presentata ai loro occhi, con inequivocabili e maleodoranti pozze e rivoli d’acqua sporca che fuoriuscivano dagli impianti idrici con i quali venivano innaffiate le culture, sono tempestivamente scattate le operazioni conseguenti con l’immediato sequestro di tutti gli appezzamenti ritenuti coinvolti, compresi ovviamente gli impianti idrici utilizzati per l’irrigazione, le pompe a motore e soprattutto di tutti gli ortaggi già pronti per la commercializzazione e delle migliaia di altre piantine messe a dimora.

Qualche agricoltore, accortosi della presenza dei Carabinieri che si stavano avvicinando al suo appezzamento, dopo aver spento il motore a scoppio con il quale stava convogliando l’acqua dal canale fognario nel sistema di irrigazione del suo terreno si è anche dato alla fuga, ma è stato prontamente rintracciato in paese e quindi ricondotto sul suo fondo agricolo e poi in caserma per la redazione dei conseguenti atti a suo carico Ciò è stato reso possibile grazie alla preventiva attività info-investigativa del reparto operante che ha consentito di localizzare l’esatta zona in cui agire e di conoscere preventivamente le generalità dei soggetti conduttori dei fondi agricoli in questione.

L’area attualmente sequestrata supera i tre ettari; sotto sequestro oltre 30.000 tra piante e piantine di finocchi, cipolle, insalata e carciofi.

Nel corso delle ore immediatamente seguenti alla scoperta dei fatti sono stati chiamati a dare il loro supporto specialistico sul posto i Carabinieri del N.A.S. di Catania e successivamente anche i vigili sanitari i quali stanno procedendo, sotto al supervisione dei Carabinieri alla campionatura delle acque, dei terreni e dei prodotti agricoli posti sotto sequestro allo scopo di procedere alle successive analisi di laboratorio.

L’evidenza dei fatti riscontrata dai Carabinieri lascia però poche possibilità di interpretazione di quanto si stava verificando e del gravissimo potenziale danno alla salute pubblica qualora gli ortaggi fossero giunti a maturazione e messi in commercio.

Stupore ed indignazione risulta aver suscitato la notizia di quanto sopra tra le persone di Barrafranca che in qualche maniera sono venuti a conoscenza di quanto i Carabinieri hanno accertato sui terreni sottoposti a controllo.

La posizione di tutte le persone identificate è stata rimessa al vaglio dell’A.G. nella persona del Dott. Marcello Cozzolino, Magistrato di turno della
Procura della Repubblica di Enna, il quale, dopo essere stato notiziato degli eventi ed aver ricevuto la prima documentazione prodotta dai Carabinieri, ha già convalidato i verbali di sequestro operati ipotizzando a carico dei soggetti indagati la commissione dei gravissimi reati previsti dal Codice Penale a tutela dell’incolumità pubblica di adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari ed altri.

I controlli su tutta la zona sono ancora in corso e non si esclude che altri agricoltori vengano deferiti all’ A.G. per le stesse ipotesi di reato.