Enna: Operazione ‘sim card’

Enna. Il Giudice per le indagini preliminare Pasqualino Bruno ha preso delle decisioni per quanto riguarda il sequestro dei cinque centri Tim, tre di Enna, e due di Barrafranca , operato dalla squadra Mobile, su decisione del tribunale di Enna in quanto i titolari Luigi G. di 49 anni, Gaetano D.B di 28 anni e Filippo G. di 37 anni sono stati accusati di truffa, falso e violazione della normativa sulla Privacy.
Le indagini iniziarono nel febbraio 2007 a seguito di denunzia presentata da un’utente che, andando ad acquistare un telefonino in promozione, ad Enna bassa, si è vista negare questa possibilità perché già intestataria di ben altre quattro utenze cellulari della società di gestione di telefonia mobile, numeri telefonici assolutamente sconosciuti alla stessa. Gli accertamenti effettuati dalla Mobile accertarono poi che vi erano tanti altri utenti, circa 80, nella stessa situazione, per cui i centri Tim furono messi sottosequestro, specie i computer dove si trovavano gli elenchi degli utenti. Il Gip Pasqualino Bruno ha rigettato le istanze di revoca del decreto di sequestro preventivo e nel contempo, limitatamente al cemtro Tim di via Falautano, su richiesta del difensore avvocato Sinhue Curcuraci, ha affidato la custodia del centro Tim alla signora Lucia G., autorizzandola a riavviare l’attività sotto il suo diretto controllo; mentre ha rigettato le istanze con riferimenti agli centri Tim sequestrati dei quali non è stata provata l’appartenenza a terzi. Alla signora Lucia G., amministratrice unica del centro Tim di via Falautano, sarà l’unica responsabile ed è stata autorizzata a riavviare l’attività del centro Tim ricollegandosi in via telematica con la Tim spa. In questo modo, dice il dottor Pasqualino Bruno, nelle sue disposizioni, si può raggiungere il duplice obiettivo di salvaguardare la funzione preventiva del decreto e la necessità di non perdere l’attività.