Vino: progetto ‘doc Sicilia’

PALERMO – L’intero sistema vitivinicolo regionale, quindi produttori, cantine sociali, associazioni di impresa è disposto a condividere la proposta di avanzare la richiesta per la “Doc Sicilia”. Un marchio unico sul territorio regionale che possa rappresentare un valore aggiunto per le produzioni e che differenzi e tuteli i vini siciliani sui mercati nazionali e internazionali.
E’ il risultato dell’incontro degli stati generali del vino che si è tenuto a Palermo, nella sede dell’Ircac. I massimi esponenti delle organizzazioni professionali di categoria, dei produttori, del mondo della cantine sociali e dell’associazionismo. Insomma, tutta la filiera interessata dal progetto ha approvato all’unanimità la proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Giovanni La Via. Nel corso dell’incontro è stato illustrato il progetto della “Doc Sicilia”, alla luce del nuovo quadro normativo di riferimento e il disciplinare di produzione, da sottoporre successivamente al Comitato nazionale vini per l’approvazione.
Almeno 20mila le firme di produttori da raccogliere entro il 31 marzo, grazie al coinvolgimento diretto degli organismi associativi, per raggiungere la soglia minima del 66% di adesioni, così come richiesto dai regolamenti comunitari.
“L’istituzione della Doc – afferma l’assessore – è un passaggio assolutamente essenziale per le prospettive del vino prodotto nell’Isola, che dovrà misurarsi nei prossimi anni con il mancato paracadute della distillazione, imposto dalla nuove regole comunitarie. L’obiettivo determinante è quello di sostenere il sistema nelle criticità legate alla strategia di rilancio del settore, basata sul progetto “Doc Sicilia”, attraverso efficaci strumenti di accompagnamento”.
Strumenti che l’assessore ha annunciato e che prevedono, innanzitutto, la capitalizzazione del sistema grazie alle risorse della legge regionale 19/2005 (circa 20 milioni di euro), con il finanziamento di investimenti immateriali a favore delle cantine sociali, nell’ambito del “de minimis” fino a 500mila euro nel triennio, fissando comunque condizioni per le dimensioni minime dei beneficiari per spingerli verso forme consortili.
“Gli interventi – continua l’assessore – sono da realizzare dietro contratto di programma regionale da inserire in una norma urgente in materia di agricoltura, da approvare in tempi rapidi”.
Lo scopo è quello di attuare uno specifico piano progettuale con contenuto innovativo e orientato al mercato, consentendo il rapido avvio di nuove iniziative e l’ampliamento di quelle esistenti, per affrontare strutturalmente la situazione di crisi che interessa il settore.
Tra gli altri strumenti annunciati, il sostegno creditizio attraverso il concorso in conto interessi, nonché priorità settoriali nell’ambito delle misure del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 per le cantine sociali, attraverso il meccanismo dei punteggi. In questo caso, si tratta di favorire l’acquisizione di dotazioni strutturali essenziali di completamento della filiera, come ad esempio linee di imbottigliamento di adeguata capacità, procedendo se del caso ad una modifica del Programma.
“Un mercato globale, quello del vino – conclude La Via – di certo sempre più competitivo, ma denso di opportunità per chi saprà puntare, oltre che all’eccellenza e alle posizioni di nicchia, anche su fattori strategici immediatamente riconoscibili dai consumatori di larga fascia, come ad esempio territorialità e imbottigliamento”.

fdp