Presidenza Consiglio comunale Enna sul diritto alla salute

Enna. Mercoledì pomeriggio il presidente del consiglio comunale Paolo Gargaglione, dando seguito ad un ordine del giorno approvato a maggioranza dal consiglio comunale sulle problematiche della sanità ennese, ha promosso presso la Sala Euno un incontro a cui hanno preso parte i sindacati medici e di comparto dell’azienda ospedaliera Umberto I°, il presidente del tribunale dei diritti del malato e diversi consiglieri comunali.
Nel corso dei numerosi e qualificati interventi sono stati evidenziati i disservizi che subisce la cittadinanza allorquando si rivolge alle nostre strutture sanitarie, ma l’occasione è stata propizia per fare delle valutazioni sulla oramai imminente legge di riforma all’esame dell’assemblea regionale.
Una proposta di legge che se venisse approvata così come è stata presentata dal governo regionale penalizzerebbe e non poco il nostro territorio.
Stavolta non è in gioco la soppressione o il ridimensionamento di un qualsiasi servizio pubblico, ma viene messo in discussione un diritto fondamentale sancito dalla nostra Costituzione, vale a dire il diritto alla salute.
Considerato la delicatezza del momento ed il peso politico della nostra Provincia nello scacchiere regionale, ritengo che non ci sia spazio per le contrapposizioni politiche, e chi continua ad inseguire tali logiche evidentemente non ha cuore gli interessi della nostra comunità.
Per dare senso alle tante iniziative sulla sanità, che nel corso di questi mesi sono stati messi in campo dalle diverse istituzioni locali, ho ritenuto opportuno in uno con la commissione capigruppo di convocare con i motivi dell’urgenza un consiglio comunale per martedì prossimo, in modo che l’assemblea regionale possa valutare prima dell’approvazione definitiva della legge, le proposte contenute in un documento che verrà inviato al presidente Lombardo ed all’assessore Russo.
Le richieste più importanti riguardano l’esclusione dell’Oasi di Troina dal conteggio dei posti letto su base provinciale, di istituire un terzo bacino per la Sicilia centrale, rivedere il numero dei parti per evitare la chiusura di diversi reparti di ostetricia ed infine evitare ulteriori commissariamenti e valorizzare manager del nostro territorio.