Sicilia. Gestione rifiuti alghe

PALERMO – Con la stagione estiva alle porte l’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha emesso una circolare, che sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, destinata ai comuni costieri, alle province regionali, alle Capitanerie di porto e ai distretti AUSL della Sicilia per la gestione dei rifiuti sulle aree demaniali marittime e gli accumuli di alghe di Posidonia spiaggiata.
La circolare, voluta dall’assessore Pippo Sorbello e messa a punto dal dirigente generale del Dipartimento Territorio e Ambiente, Rossana Interlandi, in collaborazione con i dirigenti dell’Ufficio del Demanio e del servizio VIA, fornisce alcune indicazioni agli enti territoriali costieri, comuni e province, per quanto concerne la raccolta dei rifiuti sul demanio marittimo regionale, e una precisa trattazione sullo spiaggiamento delle foglie di Posidonia oceanica, specie protetta, che caratterizzano diversi tratti della costa siciliana.
Nel documento si ricordano norme e decreti regionali che attribuiscono l’onere “di provvedere alla pulizia del litorale isolano ricade in capo al COMUNE per i tratti di costa compresi entro il perimetro urbano e sulle PROVINCE per i tratti di litorale esterni al suddetto perimetro. L’art.160 della L.R.25/93, attribuisce peraltro priorità alla raccolta dei rifiuti lungo i litorali marini. Sembra altresì utile puntualizzare che tale obbligo non si esaurisce temporalmente nell’ambito della stagione estiva – durante la quale assume semmai importanza vitale – ma opera durante l’intero arco dell’anno, configurandosi, quindi, in ipotesi di inosservanza dell’obbligo medesimo, evidenti responsabilità per le Amministrazioni inadempienti … “.
“In vista dell’inizio della stagione balneare – evidenzia l’assessore Sorbello – visto che negli anni scorsi abbiamo potuto constatare che le aree demaniali marittime, anche se liberate dai rifiuti, sono state nuovamente oggetto dell’abbandono incontrollato di svariati oggetti, abbiamo voluto ricordare, con la circolare emanata, il potere dei sindaci nei confronti dei responsabili per il ripristino dello stato dei luoghi. La legge inoltre attribuisce alle province l’attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti e la possibilità di attuare il risanamento ambientale di zone adibite a discariche abusive. Devono essere sanzionate queste forme di inciviltà e tenuto conto che le aree adibite a discariche abusive sono per lo più sempre le stesse invitiamo gli organi preposti alla vigilanza a prestare maggiore attenzione. Queste aree devono essere opportunamente servite di appositi cassonetti o contenitori anche per la raccolta differenziata ed è anche opportuno ricordare che le aree demaniali marittime, assegnate in concessione, devono essere liberate dai rifiuti dagli stessi concessionari. Ma oltre all’azione sanzionatoria – conclude Sorbello – vogliamo far crescere la cultura del rispetto dell’ambiente organizzando con le scuole, anche con l’ausilio delle varie associazioni e utilizzando gli eventuali contributi pubblici destinati a tale scopo, alcune giornate di studio per evidenziare i pericoli a cui va incontro la collettività nel trascurare il bene demaniale marittimo”.
Nella stessa circolare si fa riferimento allo spiaggiamento delle foglie di Posidonia oceanica, che costituisce un habitat protetto, quindi oggetto di salvaguardia, ai sensi del Protocollo per le Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo, per cui lo stato di conservazione deve essere mantenuto soddisfacente.

“Lo spiaggiamento delle foglie di Posidonia sui litorali – spiega Rossana Interlandi – dà origine ad accumuli, denominati “banquettes”: sono dei fenomeni naturali che fanno parte del ciclo vitale di tale pianta. Tali accumuli di biomasse spiaggiate svolgono un’importante azione protettiva nei meccanismi di erosione dei litorali sabbiosi e assumono una funzione fondamentale nell’ecologia dell’ambiente costiero, per cui sono da considerare ecosistemi di particolare importanza e complessità, quindi strategici in termini di biodiversità. Pertanto la rimozione definitiva delle biomasse vegetali spiaggiate causerebbe un danneggiamento fisico della spiaggia e della vegetazione dunale, esponendo la linea di costa a rischio di erosione e desertificazione, che a sua volta a lungo termine provocherebbe una modificazione del profilo naturale della spiaggia, consistente in un arretramento della linea di costa e una sua maggiore inclinazione”.
In alcuni casi, però, gli accumuli sulla spiaggia possono influenzare negativamente le attività turistico-balneari, in quanto sottraggono spazi sull’arenile e favoriscono la produzione di odori sgradevoli dovuti a fenomeni di putrefazione delle alghe. Per questa ragione il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, riconoscendo il ruolo ecologico e di difesa del litorale svolto dalle biomasse spiaggiate e gli inconvenienti connessi alla presenza di tali accumuli lungo le spiagge, ha fornito alcune indicazioni generali sulle soluzioni flessibili da adottare per gestire tali banquettes. Modalità che sono richiamate nella circolare emessa dall’assessorato, assieme ad altre prescrizioni e modalità di spostamento delle Posidonie.

Enzo Fricano