Provincia Enna. Azzeramento della giunta, iniziate le grandi manovre

Enna. Convocata per domattina dal segretario provinciale del Pd, Giuseppe Arena, e dal capo gruppo al Consiglio provinciale del PD, Mario Alloro, una conferenza su quanto sta succedendo all’interno del centro destra e, quindi, nella Giunta del Presidente Monaco, sfociata con l’azzeramento della stessa.
Le turbolenze all’interno della maggioranza di centrodestra sono diventate temporali e da qualche giorno uragani di violenza inusitata, per cui il presidente della Provincia, Pippo Monaco, ha deciso di azzerare la giunta provinciale. La causa occasione è stata l’abbandono dei rappresentanti del Movimento per l’Autonomia nei lavori del consiglio provinciale di lunedì pomeriggio, dove, subito dopo la trattazione di un’interpellanza del consigliere Malfitano, è venuto a mancare il numero legale per l’uscita del gruppo del PD. Un atteggiamento ostruzionistico, già preventivato da alcuni giorni, che ha provocato la pronta reazione del presidente della Provincia regionale, il chirurgo Pippo Monaco, il quale ha deciso, dopo un incontro, con i rappresentanti del Pdl e dell’Udc, dei rappresentanti della lista Monaco Presidente e di Alternativa Democratica di azzerare la giunta provinciale. Ad appena un anno dalle elezioni provinciali, che ha visto il successo del centrodestra, tutto ritorna in alto mare non tanto per contrasti politici, quanto per una ricerca ed una lotta per la conquista di posti di sottogoverno. Magari i partiti ed i movimenti politici diranno che non è così, ma che era necessaria una verifica della maggioranza, ma di fatto l’attività del presidente Monaco era continuamente ostacolata da persone che ne voleva condizionare l’attività politico-amministrativa. Infatti, il presidente Monaco da diversi mesi era sotto il fuoco incrociati di diversi rappresentanti della sua maggioranza sia per quanto riguarda la distribuzione degli incarichi di sottogoverno sia anche per contrasti sorti sul progetto che prevede la realizzazione della scala mobile di collegamento tra Enna alta ed Enna bassa. Un progetto che alla fine è stato approvato, grazie ai voti favorevoli del Pdl e del partito Democratico con l’astensione del MpA, che aveva mostrato la sua contrarietà a tutti i livelli. La giunta provinciale era composta da 3 rappresentanti del MpA: Cristofero Alessi, Filippo Faraci e Barbara Furia, due del PdL, Fabrizio Tudisco e Antonino Lombardo, quest’ultimo, purtroppo deceduto quindici giorni fa a causa di un infarto nella sua abitazione di Cerami, Luisa Lantieri dell’Udc, Ilaria Di Simone di Alternativa Democratica, e Paolo Di Natale, tecnico scelto dal presidente, che aveva avuto la delega del personale. Anche all’interno della giunta ci sono state evidenti turbolenze e contrasti nei confronti dell’attività del presidente e proprio il progetto della Scala mobile ne è stata la prova provata di questi contrasti. Pippo Monaco ha avuto pazienza, ma ieri mattina, dopo l’ennesimo contrasto, non ce l’ha fatta più ed ha deciso di azzerare la giunta. Già si sono programmati degli incontri bilaterali con i partiti che si riconoscono nella maggioranza per vedere se è possibile ricomporre la situazione, anche se è molto difficile perché qui non si tratta di questione politiche, ma semplicemente ed esclusivamente di ricerca e richiesta di posti di sottogoverno. Probabile che ci siano delle riconferme, ma non sappiamo se quelli riconfermati resteranno con le deleghe che avevano avuto all’atto dell’insediamento.

“Allo stato attuale – ha dichiarato il presidente Monaco – l’erosione del legame politico-amministrativo con le forze politiche che costituiscono la maggioranza di centrodestra mi hanno imposto un atto politicamente significativo, ma sicuramente salutare nell’interesse esclusivo della buona politica al servizio del territorio provinciale. Una situazione politica che si è logorata per ingenti difficoltà di natura amministrativa ed alla luce dei tagli, ormai puntuali, che la Provincia annualmente subisce, unitamente ai vincoli di natura contabile prescritti dalle finanze nazionali”. Per il presidente Monaco è difficile, se non impossibile, programmare una azione di breve e medio periodo senza poter contare su risorse certe per investimenti da un lato, ma sulla linearità e la coerenza dei comportamenti politici dall’altro. “Le progettualità messe in campo attraverso il ‘Patto per lo sviluppo’ – prosegue Monaco – risultano estremamente positive sotto l’aspetto metodologico, ma rischiano di essere vanificate se i contenitori non si riempiranno prontamente di contenuti e se la politica non si dimostra all’altezza di tali obiettivi. Poiché ad oggi è questo l’attuale scenario di riferimento, ho inteso chiedere alla politica di governo di fare uno sforzo maggiore ed in ogni caso più di quanto già non sia fatto, partendo da una forte presa di coscienza. Non è tempo di tatticismi o di politiche emozionali e demagogiche. E’, invece, giunto il tempo di una maggiore responsabilità alla quale siamo stati peraltro chiamati, in maniera assolutamente incontrovertibile,con il suffragio ottenuto proprio un anno fa”. Per il presidente della Provincia vi è la necessità e la responsabilità di dare risposte certe ai bisogni del territorio, la responsabilità di tralasciare volutamente le fisiologiche beghe interne ad ogni forza politica, la responsabilità di dotare l’Amministrazione provinciale delle migliori espressioni della politica locale, la responsabilità di rilanciare l’azione programmatica attraverso un percorso, certamente condiviso, ma anche chiaro, coraggioso e perentorio. “Tutto questo impone a me ed alle forze politiche che mi hanno sostenuto – conclude il presidente Monaco – una breve, ma opportuna pausa di riflessione; da qui la revoca di tutta la Giunta da me presieduta. Per raggiungere tali risultati occorre ripartire con un nuovo slancio politico e programmatico in grado di riprendere quella ‘svolta’ che mi ha consentito di rompere il sistema politico messo in campo dal centro sinistra. Ed è per questi motivi che ho deciso di procedere all’azzeramento della Giunta provinciale, convinto di trovare, in tempi brevi, nelle forze politiche che mi hanno fin qui sostenuto, la necessaria collaborazione e i giusti suggerimenti”.

Il segretario provinciale del Partito Democratico, è intervenuto con una sua dichiarazione sull’azzeramento della giunta provinciale. “L’azzeramento della giunta provinciale da parte del Presidente Monaco – ha dichiarato Giuseppe Arena – è il culmine della crisi che ha attanagliato il centrodestra della provincia di Enna subito dopo le elezioni provinciali. A prendere le distanze per prima dal Presidente Monaco è stata la componente che fa capo all’On. Grimaldi, subito dopo è entrato in fibrillazione il Movimento per L’Autonomia che, su temi importanti, quale la gestione dei sottogoverni, l’università e, da ultimo, la scala mobile, ha preso le distanze dal Presidente Monaco in maniera plateale; da ultimo anche ‘La Destra’ si è dissociata insieme ad una parte dell’UDC”. “In poco meno di un anno il Presidente Monaco – conclude Giuseppe Arena – ha perso la maggioranza politica che lo ha portato allo scranno più alto della Provincia Regionale di Enna. Emerge in maniera fin troppo chiara la mancanza di cultura di governo del centrodestra in provincia. Ogni altra considerazione è superflua rispetto a quello che è iniziato come una promessa di una ‘svolta’ ma che sta rivelando sempre più i tratti di un fallimento politico-amministrativo”.

“L’azzeramento della giunta provinciale da parte del presidente Monaco altro non è che il naturale epilogo di un anno di perduranti fallimenti politici ed amministrativi”. Lo ha dichiarato il Consigliere provinciale e capo gruppo PD, Mario Alloro alla luce di quando avvenuto lunedì pomeriggio nel corso dei lavori del consiglio provinciale . “Da tempo andiamo ripetendo che Monaco non aveva più una maggioranza – ha proseguito Mario Alloro – un totale immobilismo amministrativo che ha paralizzato l’Ente Provincia, costellato da continue liti per accaparrarsi un posto di sottogoverno, un posto in giunta o un incarico. Pippo Monaco ha dovuto azzerare tutto perché non aveva più neanche i numeri per tenere il numero legale in consiglio provinciale atteso che interi gruppi di maggioranza abbandonavano costantemente i lavori”. Nel corso dei lavori del consiglio provinciale Mario Alloro, vedendo uscire il gruppo del MpA, aveva chiarezza su una situazione politica che sta penalizzando pesantemente la Provincia. “Si tratta – conclude – quindi di una scelta necessitata e per nulla di rilancio dell’attività amministrativa, che cade in un momento delicatissimo e che vede anche a livello regionale il centrodestra avvitato in una delle più gravi crisi interne dallo stesso mai vissute, che indubbiamente ha inciso di riflesso anche sulla crisi Provinciale”.

Intanto, sono inziate le grandi manovre con tutti i rappresentanti del cartello del centro destra (logicamente è fuori dalle consultazioni il gruppo Miccichè rappresntato ad Enna dall’on.Ugo Grimaldi ed in Consiglio provinciale dal dr.Sergio Malfitano).