Enna. Giunta provinciale con molti mal di pancia
Enna-Cronaca - 15/07/2009
Enna. Le dimissioni del segretario provinciale del MpA, Giorgio Bruno, dimostrano abbastanza chiaramente come all’interno del movimento politico, caro a Raffaele Lombardo, non ci sia quell’omogeneità che era stata sventolata a piene mani, ma che, anzi le turbolenze sono tantissime e non si riesce a trovare un filo conduttore che possa portare tutti, vertice provinciale e consiglieri provinciali ad una decisione univoca che consenta di nominare i tre assessori per andare a completare la giunta provinciale, dopo l’azzeramento voluto dal presidente della Provincia, Pippo Monaco. E’ chiaro che con la segreteria provinciale decapitata, per il Movimento per l’Autonomia diventa veramente difficile riuscire, in poco tempo, a ricostituire l’unità ed a designare i tre soggetti che andranno a ricoprire il ruolo di assessori, e che dovranno soddisfare alle esigenze di tutti. Se queste nomine dovessero partire da Raffaele Lombardo o dal segretario regionale Lino Leanza significherebbe che all’interno della provincia di Enna non si riesce a trovare una soluzione a questo problema, che, nella sostanza, ha paralizzato l’attività della giunta provinciale, la quale, per legge, non può operare perché si trova incompleta, il presidente Monaco non può assegnare le deleghe, insomma un “fermo macchine” che va a penalizzare tutto il territorio provinciale. Il presidente della Provincia, Monaco, è pronto a varare la nuova giunta, dovrà risolvere il problema del secondo assessore dell’Udc, ma a fermare tutto è proprio l’MpA, che ancora non ha i tre nomi da dare per designarli. Si tratta di una designazione importante perché non bisogna dimenticare che la nomina della giunta provinciale potrebbe avere dei riflessi positivi o negativi all’interno del consiglio provinciale. Infatti se la designazione dell’assessore dell’Udc non soddisfa i due consiglieri dell’Udc, uno di essi (Comito o Granata) potrebbe passare all’opposizione; Sergio Malfitano (Pdl), che appartiene alla componente che fa capo all’onorevole Ugo Grimaldi, è dall’inizio della legislatura che si trova in posizione di contrasto, così come lo è Alfredo Colianni che dal MpA è passato al Partito Liberale. A questi potrebbe aggiungersi Luca Faraci, rappresentante de La Destra, esclusa dalla composizione della giunta provinciale. In queste condizioni con quattro consiglieri che, volontariamente escono dalla maggioranza, si potrebbe verificare il cambio della maggioranza stessa, perché con i 9 consiglieri del centro sinistra, 13 andrebbero all’opposizione e 12 diventerebbero minoranza, senza contare che all’interno di questi 12 ci sono i consiglieri del MpA che avrebbero molti mal di pancia.