Crisi Provincia regionale di Enna. Buscemi (Pd): “Il silenzio degli innocenti”
Enna-Cronaca - 23/07/2009
Enna. “Ad un mese dalla crisi alla Provincia regionale, bloccate tutte le iniziative economiche a sostegno delle imprese nei settori agricoltura, commercio, industria e artigianato”. Così Paolo Buscemi, consigliere provinciale del Pd, che in un’interpellanza al Presidente Monaco chiede di “sbloccare i fondi già stanziati dal bilancio provinciale, a sostegno delle imprese nella grave situazione di crisi economica”. “Mentre Monaco si occupa delle vicende interne alla propria coalizione, l’economia soffre e gli stanziamenti attendono di essere impegnati. – continua Buscemi – Si tratta di 150 mila euro a sostegno dei settori agricoltura, commercio, industria ed artigianato, che restano bloccati nella casse della Provincia. E’ vergognoso – dice il consigliere del Pd – il silenzio del Presidente Monaco, di fronte al perdurare di una situazione economica disastrosa, che ha visto in 3 mesi chiudere 25 imprese nel comparto del commercio. L’economia è in ginocchio in tutti i settori. I dati sono sotto gli occhi di tutti, e basta leggere i dati forniti dalla Unioncamere per accorgersi del record di mortalità di imprese nella nostra provincia. E’ paradossale che una coalizione che dovrebbe essere a sostegno della libera intrapresa sia assolutamente distante dalle esigenze del territorio e dei mondi produttivi e faccia solo proclami e spot elettorali fuori tempo massimo. Come già detto in sede di trattazione del bilancio, tutti gli emendamenti riguardanti gli aiuti alle giovani imprese e la nascita di imprese turistiche (Prestito d’onore provinciale ed apertura di B&B), venivano puntualmente bocciati strumentalmente, solo perché proposti dai consiglieri del Partito democratico. Di contro si sbandierava come importante azione la creazione del Fondo straordinario delle imprese in crisi, che ora giace bloccato per l’inefficienza amministrativa di Monaco e della sua Giunta. Ritengo sia arrivato il momento di liberare la provincia da questo ingombrante silenzio, dimettendosi e ammettendo il fallimento di un’amministrazione che, a distanza di un anno, ha tradito le aspettative degli elettori rimanendo ostaggio dei partiti e dimostrando che la crisi in atto è solo una crisi di poltrone e non una crisi politica”.