Acireale. Conclusasi la mostra di cinema breve

Acireale – L’ottava edizione di Magma – mostra di cinema breve è giunta alla sua conclusione ieri sera con l’assegnazione dei premi ai vincitori del Concorso Internazionale di cortometraggi.
“Per essere un esempio in cui la poesia, insieme a un impianto costruito su una metafora forte, riesce a toccare corde profonde dell’animo umano e a rendere ininfluenti i naturali limiti di ogni lavoro”: con questa motivazione la giuria presieduta dalla regista Alessandra Pescetta e composta dall’attore Giovanni Calcagno e dal documentarista Giuseppe Tumino, ha assegnato il Premio Lorenzo Vecchio a Paseo, corto narrativo dello spagnolo Arturo Ruiz Serrano.

La giuria ha inoltre assegnato quattro menzioni speciali, una per ogni sezione del concorso. Migliore corto narrativo è stato proclamato Lost paradise degli israeliani Mihal Brezis e Oded Binnun, “per la delicata fotografia, che ha saputo rivestire di luce i nudi corpi poi rivestiti tragicamente da abiti che connotano presunte differenze”.

Face, di Ferenc Cakó (Ungheria), si aggiudica invece la menzione speciale come miglior corto d’animazione “per la grande sapienza tecnica al servizio di una storia semplice e senza tempo”.

Vengono giudicati ex aequo migliori corti sperimentali il finlandese Evolution di Jani Rustica “per essere stato concepito in una condizione laboratoriale in cui il contributo personale dei ragazzi ha arricchito la domanda profonda che sta alla base del film ed ha fornito dei contenuti espressi dall’autore con un linguaggio semplice, limpido e metaforicamente potente” e il belga Orgesticulanismus, di Mathieu Labaye, “per la capacità dell’autore di evocare, dietro le barriere del proprio handicap, la possibilità di uno sguardo più attento a se stessi, attraverso una sintesi originale di tecniche di linguaggio”.

Migliori documentari sono stati dichiarati ex aequo l’inglese Listening to the silence, di Pedro Flores, “per aver saputo indagare una condizione di disagio senza dare risposte scontate e preconcette, ponendosi nelle condizioni di narrare, con un linguaggio che privilegia un ascolto emotivo, le molteplici nature del paesaggio interiore dell’uomo” e l’italiano Un’altra volta di Piero Messina, che la giuria ha descritto come “un esercizio nel quale il limite del tempo di realizzazione non ha impedito all’autore di mettersi in ascolto davanti allo scorrere degli eventi da documentare, testimoniando con un sentimento nuovo una genuina attenzione per la vita”.

“Le opere a cui abbiamo assistito sono state in grado di andare oltre i criteri di mercato che solitamente regolano il cinema e la televisione, basati sull’incontro fra domanda e offerta” ha dichiarato l’attore Giovanni Calcagno (Buon giorno, notte; Si può fare), membro della giuria. “Dietro la realizzazione dei cortometraggi visionati – ha aggiunto – c’è la capacità di autori e registi di porsi domande di grande valore, sviluppate con autentico amore per il lavoro svolto e capaci di coinvolgere il pubblico in riflessioni di alto profilo, oltre che intrattenerlo. Da siciliano mi sento orgoglioso che questa manifestazione persista negli anni nonostante le difficoltà del settore”.

“Magma si distingue da altri festival i cui corti si basano su piccole idee e tendono al ribaltamento narrativo” ha commentato la presidente di giuria Alessandra Pescetta, regista. “I lavori che abbiamo giudicato hanno contenuti forti e viscerali, alcuni sono ricchi di poesia. Temi come il disagio mentale o la disabilità sono affrontati con determinazione e onestà, senza la ‘leccata’ finale, senza abusare mai dell’argomento trattato. Inoltre la selezione a cui abbiamo assistito, fatta di opere prodotte negli ultimi due anni, dimostra che finalmente il formato breve si sta decodificando, sta uscendo dalla logica dei generi, contiene elementi che si annullano a vicenda e riesce a dare vita a vere opere d’arte, che in quanto tali non appartengono a un linguaggio predefinito”.

Il documentarista Giuseppe Tumino, anch’egli in giuria, ha precisato che “la scelta dei vincitori è stata difficile proprio per la peculiarità di Magma, il cui programma non ha barriere geografiche né stilistiche. Questo ne fa un festival unico in Sicilia”.