Pietraperzia. Disagi alla Posta di via Tripoli

Pietraperzia. “Alle sei e mezzo di mattina ho trovato dodici persone dietro alla porta della Posta di via Tripoli per prendere il turno”. Lo afferma un utente dinnanzi alla situazione sconsolante dell’ufficio postale affollato all’inverosimile fin dalle prime ore del mattino. Le attese di tre ore e passa “non suscitano meraviglia”. La situazione è aggravata, ogni inizio mese, dall’accavallarsi di numerose incombenze come il ritiro delle pensioni o pagamenti per altre scadenze. Ieri mattina erano aperti tre sportelli per le pensioni e i pagamenti ed uno per le raccomandate ed i pacchi. In questi giorni ad aggravare la situazione ci si è messo l’arrivo delle bollette dell’acqua recapitate, in diversi casi, alla vigilia della scadenza. Nonostante la buona volontà degli impiegati, purtroppo non ci si può sottrarre alle attese di ore. “Ho ritirato il biglietto della prenotazione dalla macchinetta alle 8,14 ed il mio turno è arrivato dopo le undici e mezzo, quindi dopo circa tre ore e mezzo. È ancora concepibile una situazione del genere nell’era della tecnologia molto avanzata?”, si chiede sconsolato un altro utente in paziente attesa del proprio turno. . Da registrare che nei locali delle Poste di Pietraperzia ci sono appena 12 sedie. Chi arriva prima si siede. Agli altri non resta altro da fare che restare in piedi in attesa del proprio turno. Per alleviare i disagi, spesso anche il direttore facente funzione Antonio Di Gloria esce dal suo ufficio e si trasforma in sportellista. Ieri mattina alle 10,08 i bigliettini ritirati dalla macchinetta erano 190. Molti utenti, alla vista dell’affollamento, vanno via in attesa di tempi migliori. Da registrare che la situazione in questo periodo è aggravata dal rientro in paese di molti emigranti. Il problema si è aggravato da circa due anni e mezzo. Nel febbraio 2007, infatti, è stata soppressa l’apertura pomeridiana per il pagamento delle pensioni e quindi il numeroso “stuolo” di pensionati è andato ad ingrossare la mattina la fila del pubblico che deve fare le operazioni “normali” come il pagamento di bollettini, le operazioni che riguardano i fidi ed altri lavori similari. Molte persone, per respirare, preferiscono aspettare il proprio turno all’esterno e quindi davanti alla porta. Non perdono tuttavia d’occhio il pannello luminoso dove compaiono i vari numeri che scorrono molto, ma molto lentamente. Rientrano nell’ufficio soltanto quando arriva il proprio. turno. Un’anziana signora ieri mattina affermava: “È da cinque giorni che faccio la spola tra casa mia e la posta ed ogni giorno ho trovato una situazione molto pesante proprio a causa del numerosissimo pubblico che si riversa alle Poste di via Tripoli fin dal mattino presto. Sarebbe auspicabile – conclude la signora sconsolata ma piena di speranza – che venissero presi dei provvedimenti seri e duraturi per alleviare i disagi del pubblico e ridurre drasticamente le lunghe attese”.

Gaetano Milino