Weekend finale di Castello a Mare – Porto d’Arte

Con il recupero di Malalunanuova, produzione del Teatro Biondo Stabile di Palermo, di e con Vincenzo Pirrotta, inizia domani, 9 settembre, il lungo weekend finale di Castello a Mare Porto d’Arte, la rassegna prodotta dall’Autorità portuale di Palermo, dall’Assessorato regionale ai beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione e dalla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Palermo, e organizzata da Terzo Millennio di Andrea Peria, con la direzione artistica di Giuseppe Milici, che ha animato i fine settimana estivi al ritrovato Parco Archeologico del Castello a Mare di Palermo.

In Malalunanuova Pirrotta è l’unico attore in scena, accompagnato dal chitarrista e percussionista Luca Maceri. Lo spettacolo è un flusso di ricordi e immagini evocate con la parola e il corpo, che colpiscono allo stomaco, suscitando emozioni e suggestioni: tutte visioni di parola legate a Palermo, città meticcia, che appartiene tanto alla cultura occidentale che a quella araba e che, soprattutto, vuole fare parte per se stessa, essere autonoma. Simbolo della complessità e della ricchezza ancora non pienamente espressa del Mediterraneo.

Giovedì 10 settembre tocca al Trio di Roma con Danilo Rea, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. I tre intorno alla fine degli anni ‘70 hanno lavorato con Lee Konitz, Steve Grossman, Albert Mangelsdorff, Curtis Fuller, Bob Berg e molti altri. La vita del Trio, come gruppo stabile, è stata piuttosto breve, ma la collaborazione tra i tre amici, negli anni successivi, non si è mai interrotta, proseguendo. Periodicamente il Trio Di Roma si ritrova in occasioni speciali, le cosiddette “reunion”. Nel 2009 è uscito “33”, il loro primo cd, pubblicato dalla Universal.

L’11 settembre, e non poteva esserci data più appropriata, il Teatro Biondo Stabile di Palermo presenta Terra Desolata Suite, uno spettacolo di Claudio Collovà, con Alessandra Luberti, Davide De Lillis, le musiche della pianista Ornella Cerniglia, Lelio Giannetto al contrabbasso, la coreografia di Alessandra Luberti. La terra desolata parla di ciò che accade oggi e lo racconta nell’unico modo possibile, con una sorta di zapping ante litteram. Il senso de La terra desolata, come si può intuire dal titolo, è l’incapacità di rigenerarsi della vecchia e attuale società occidentale, in cui il bagaglio culturale è soltanto qualcosa di vecchio e inutile, la religiosità affoga tra superstizioni e convenienze e l’unico culto è quello del piacere immediato. La parola ha perso significato e i dialoghi sono spesso futili e privi di comunicazione. Più che mai all’inizio di questo secolo, la contemporaneità dell’opera è altissima e purtroppo è immutata nel tempo nei suoi aspetti più tristemente profetici.

Il Salis & Jasevoli Duo arriverà al Castello a Mare il 12 settembre, con Antonello Salis al pianoforte e Antonio Jasevoli alle chitarre. Il Duo germoglia dall’urgenza comune di calpestare spazi sonori altri, dalla sfida di iniziare una corsa senza sapere esattamente cosa ne verrà fuori ma soltanto la consapevolezza di poter reinventare il proprio mondo e uscirsene con qualcosa di mai visto o sentito prima. Tutto prende forma in maniera spontanea, mai casuale. Il confronto dialettico tra le due diverse impostazioni teoriche attraversa tutta la storia della cultura musicale, in una polarità che vede nell’improvvisazione il prefigurarsi di temi che l’attitudine e la sensibilità dei due tende a sistematizzare, in un approccio che va dall’intuitivo al razionale, sorvola generi e stili, lambisce irregolari approcci alla musica e alla vita, coinvolge modi di comunicare, ispirazioni e stimoli.
La chiusura della rassegna Castello a Mare – Porto d’Arte è affidata al Teatro Biondo Stabile di Palermo che proporrà un concento del trio Napolincanto, che rivisiterà canzoni e sketch del repertorio classico partenopeo, mentre Pino Caruso interpreterà il recital “Poesie dell’infanzia”, versi di grandi poeti italiani, da Pascoli a D’Annunzio, da Carducci a Leopardi.

Antonella Filippi