Al museo di Centuripe in 22 perderebbero il posto di lavoro e l’Assessore provinciale al Turismo?
Enna-Cronaca - 22/09/2009
Centuripe. Si potrebbe parlare del primo licenziamento di massa effettuato dalla Provincia di Enna dal 1926 a oggi. E’ proprio quello che potrebbe capitare a 22 lavoratori socialmente utili, avviati al lavoro ben 11 anni fa per consentire l’apertura del museo archeologico di Centuripe.Una notizia questa che è trapelata in questi giorni e che ovviamente ha buttato nello scoramento le famiglie interessate. Nel 1999 il museo archeologico di Centuripe è stato inaugurato dal dott. Mario Ciancio Sanfilippo, alla presenza delle massime autorità regionali e subito dopo aperto al pubblico. Oggi il museo archeologico espone la maggiore collezione di reperti archeologici della romanità della Sicilia interna. L’operazione di apertura dell’importantissima struttura museale fu possibile grazie ad una convenzione che fu stipulata tra la Provincia regionale, che fornì il personale necessario, grazie all’approvazione di un progetto per lavori socialmente utili, la Soprintendenza ai Beni culturali della provincia, che fornì l’assistenza tecnica e scientifica, e il comune di Centuripe, che mise a disposizione i locali ed ulteriore personale, oltre ai reperti archeologici di proprietà. Nel 2004, con la legge finanziaria della Regione siciliana, il museo è stato regionalizzato e negli anni seguenti fu stipulata una successiva convenzione tra gli Enti interessati per definire il passaggio delle competenze all’Assessorato Regionale Beni Culturali.
Nell’iter vi fu un certo ritardo poiché per il passaggio del personale dal Comune e dalla Provincia alla Regione era necessaria una apposita legge. La legge è stata approvata nell’aprile di quest’anno, consentendo così di avviare le necessarie istruttorie, che sono ancora in corso, per il definitivo passaggio della proprietà dei locali del museo e per il contestuale passaggio del personale alla Regione.
“Inspiegabilmente – dichiara un lavoratore interessato – la Provincia regionale risolve unilateralmente il rapporto di lavoro, mettendo sul lastrico 22 famiglie e determinando, di fatto, la chiusura dell’importante struttura museale. Il tutto in palese violazione di una convenzione sottoscritta anche dal Presidente della Provincia”. “Noi – prosegue l’articolista V.A. – non abbandoneremo il nostro posto di lavoro nella speranza che il presidente della Provincia, Giuseppe Monaco riveda la propria decisione e la Regione definisca, senza indugio, la presa in carico dell’immobile, dei reperti archeologici e del personale, anche perché non si capisce chi dovrebbe garantire la sorveglianza per 24 su 24 nel caso di una nostra assenza”.
I consiglieri provinciali del Partito Democratico hanno depositato una mozione con la quale impegnano il Presidente della Provincia a ritirare immediatamente l’atto e a consentire la proroga del progetto fino alla definizione degli atti di passaggio con la Regione Siciliana e comunque fino al 31 dicembre 2009.
Ieri abbiamo assistito all’incontro tra il Prefetto di Enna, Giuliana Perrotta, ed i Sindaci di tutta la provincia; durante il discorso introduttivo il Prefetto ha così affermato: “Tra lo spendere migliaia di euro per la festa padronale e acquistare dei cestini per i rifiuti o riempire le buche stradali io non avrei dubbi. Ma purtroppo non sempre è così”. E questo monito lo giriamo all’Assessore provinciale al turismo, anche ieri assente al secondo incontro con l’Assessore regionale Strano presso l’Università Kore dove si dibatteva per l’organizzazione del rientro della Venere di Morgantina; meno contributi (questa estate sono state un fiume in piena i contributi, li vedremo quando saranno portati in Consiglio provinciale) ai Comuni. Intanto ad Enna i due musei restano ancora chiusi, il Borgo di SPerlinga non è più tra i più belli d’Italia, ecc…