Barrafranca. Arrestato estortore
Enna-Cronaca - 23/09/2009
avvalendosi di modalità tipicamente mafiose. Si tratta di Liborio Arena, classe 78, pregiudicato in materia di stupefacenti, “avvicinava” un esercente di Barrafranca e, prospettandogli gravi ritorsioni ai danni di alcuni congiunti, anche minorenni, da parte di pericolosi personaggi di particolare spessore criminale, lo “invitava” a corrispondere la somma di 20.000,00 €, per chiudere la “questione”.
Alle resistenze della parte offesa, l’arena, al fine di indurre la vittima al pagamento, rimarcava la pericolosità di detti personaggi, “suggerendogli” addirittura di vendere la propria autovettura, al fine di recuperare parte di quanto richiesto e rendendosi disponibile ad “anticipare” la restante somma, da restituire un po’ alla volta.
Lo stesso indagato, inoltre, per convincere definitivamente l’estorto rimarcava il fatto che avrebbe fatto da tramite per mediare ulteriormente la situazione, che i suoi congiunti erano in effettivo pericolo e che non era assolutamente il caso di avvisare le forze dell’ordine.
Le indagini, svolte anche grazie ad intercettazioni telefoniche ed ambientali, consentivano di raccogliere importanti elementi di prova a carico dell’arena, il quale si mostrava a conoscenza anche di una missiva anonima recapitata alla vittima contenente gravi minacce per i figli.
Giova rappresentare che l’originaria richiesta di denaro veniva ridotta a 1000,00 €, quale “compenso” che l’arena stesso avrebbe dovuto consegnare a terze persone non meglio indicate, le quali avrebbero frapposto i propri “buoni uffici” per addivenire ad una diminuzione della originaria richiesta.
Tali risultanze investigative raccolte dagli uomini della 1’ sezione – criminalità organizzata – della squadra mobile ennese, nell’ambito di complesse ed articolate indagini coordinate dalla Procura della repubblica – direzione distrettuale antimafia – di Caltanissetta hanno portato all’emissione di ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del GIP di quel tribunale.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato al carcere di Caltanissetta.