Enna. Giornata dell’’educazione alla legalità

Enna. “Semi di legalità” è questo il titolo della manifestazione che l’Amministrazione comunale organizza domenica prossima, 27 settembre, in Via Toscana ad Enna Bassa. Si tratta di una azione, che segue l’istituzione, da parte del Comune, del “Centro Tutela Minori” creato in una bene confiscato alla mafia, che vuole promuovere la legalità. “ Educare alla legalità fin da piccoli è l’unica azione che può fare cambiare un certo modo di agire – dice l’assessore Giuseppe La Porta – Vogliamo spargere semi di legalità come simbolo di un’azione svolta all’’educazione alla legalità”. La giornata si articolerà in due tempi. La mattina in Via Toscana, saranno allestiti stand e spazi autogestiti a cura delle associazioni che hanno aderito, il gruppo scout Agesci, l’associazione Anti Racket-Usura della provincia di Enna, il Comitato di quartiere di Via Toscana, il Centro Sportivo Educativo Nazionale-Comitato Provinciale di Enna, le associazione Il Picchio e Alla Luce del Sole e Libera. In mostra foto, report, attività, giochi, poesie, dipinti, murales sul modo di intendere la legalità e come affermarla.. Nel pomeriggio alle ore 15 e trenta il forum sulla “Educazione alla Legalità” cui parteciperanno il leader lucano di Libera, Don Marcello Cozzi, Dario Montana, fratello del commissario Beppe, ucciso dalla mafia, Rita Borsellino eurodeputata e sorella del giudice Paolo Borsellino , il presidente dell’associazione Anti Racket-Usura della provincia di Enna Elio Galvagno, il giudice del Tribunale per i Minori di Caltanissetta Francesco Pallini, Umberto Di Maggio, coordinatore di Libera in Sicilia, e l’imprenditore antimafia Paolo Caligiore, testimoni del nostro tempo che della lotta alla mafia fanno fatto una ragione di vita. Alle ore 18 è prevista la commemorazione con l’intitolazione della “Piazza Giuseppe Di Lavoro” vittima inconsapevole della mafia e l’intitolazione del “Centro Sociale Comunale, Don Carmelo Canonizzo, Educatore e Capo Scout” con i racconti e le testimonianze. Alle 20 la cena “I sapori della Legalità” e alle 21 e trenta la festa con il Concerto dei “Rebel Folk”. “ L’intitolazione della piazza e del centro sociale sono gli altri semi reali che rimarranno a presidio della legalità ricordando in modo tangibile anche ai nostri cittadini cosa è la legalità e come sarà possibile agire. Per questo invitiamo tutta la città a partecipare come testimonianza di un cambiamento e del nostro impegno per la legalità” conclude La Porta
Alla festa si prevede la partecipazione di un folto gruppo di Scout che ha ancora vivo il ricordo di Carmelo Cannizzo, il sacerdote ennese, morto qualche mese fa, fondatore degli Scout ad Enna. Cannizzo era diventato sacerdote all’’età di 48 anni. “La sua non è stata una vocazione tradiva – ricorda Giovanni Bongiovanni, capo del gruppo Scout Enna e amico di Carmelo – Da sempre sin da ragazzo brillava di una luce particolare. Chi ha avuta la fortuna di stargli vicino sa bene quanto grande fosse grande la sua generosità. Carmelo credeva fortemente alla pedagogia in senso lato ma soprattutto alla pedagogia scout. E diverse attività, in questo senso, ha intrapreso per fondare altri gruppi scout a Villapriolo e a Pergusa e con grande successo ad Enna Bassa con il Gruppo Enna 2”. Carmelo Cannizzo non appena fu ordinato sacerdote fu mandato, come aiuto parrocchia a Niscemi, e anche lì ha lasciato il segno fondando il gruppo scout e gruppi giovanili. “Don Carmelo non ci ha lasciati – aggiunge commosso Bongiovanni – E’ con noi nelle nostre attività, ci sostiene mostrandoci la strada verso il Padre e verso la vera felicità. Una strada di cose semplici e vere, una proposta francescana intramontabile ma che guarda al futuro, guarda alla pedagogia dell’uomo che impara dalla parte migliore dell’umanità: i bambini per sostenerne in valori più profondi, il candore, la capacità di non mollare mai, amare ad ogni costo per avere la vera vittoria”.
L’ennese, Giuseppe Di Lavore muore il 16 giugno 1982 in quella che viene strage della circonvallazione, a palermo, nella trasferta Enna -Favignana durante un regolamento di conti tra il clan appartenente alla famiglia dei Santapaola e cosa nostra,in particolare durante il trasferimento del boss mafioso Alfio Ferlito. Assieme a lui perdono la vita anche 3 carabinieri,che prestavano servizio di scorta. Di Lavore stava sostituendo il padre Calogero,che da tempo deteneva l’appalto per la traduzione dei detenuti, servizio che in quegli anni veniva effettuato da privati.
Giovane come tanti, allegro, Giuseppe si era diplomato ragioniere.
Ottenne più tardi, invece, l’incarico di ufficiale giudiziario al Tribunale di Caltanissetta dove prestò servizio fino a quando la sua giovane vita non venne spezzata.
Dopo quella strage lo Stato ha deciso di intervenire sul metodo di trasferimento dei detenuti che adesso è affidato a mezzi blindati, chiamati cellulari, e gli agenti della Polizia Penitenziaria.
Per commemorare la strage in occasione del 25° anniversario è stata apposta una lapide proprio sulla rotonda della circonvallazione. Di Lavore ha, poi, ricevuto una medaglia al valore civile, mentre i mandanti dell’attentato sono stati condannati all’ergastolo.