Sicilia. Circoli MCL studiano Dottrina Sociale della Chiesa

Nei circoli del Movimento Cristiano dei lavoratori della Sicilia, in vista dei Congressi provinciali, continuano le illustrazioni, i commenti e le sollecitazioni allo studio dell’Enciclica Caritas in Veritate, diventata la magna carta per affrontare i temi del lavoro e della crisi dell’occupazione, alla luce della dottrina sociale della Chiesa e di fronte ai problemi dei tanti Sud del mondo.

La terza lettera Enciclica di Benedetto XVI trova, infatti, un forte ancoraggio nella dottrina sociale della Chiesa, quasi a voler richiamare i laici al messaggio,che giunge agli uomini nella storia della cristianità dell’età moderna, per vivere il loro tempo secondo il Vangelo.

Ed a Roma il Forum delle Persone e delle Associazioni d’ispirazione cattolica nel mondo del lavoro organizza per il 29 Settembre un convegno sulla Enciclica, che avrà tra i relatori sul tema “Persona,lavoro e sviluppo “Giorgio Guerrini, presidente Nazionale Confartigianato Imprese, l’Arcivescovo di Trieste mons.Giampaolo Crepaldi, il prof.Stefano Zamagni ell’Università di Bologna, il Ministro del Lavoro Sen.Maurizio Sacconi, e tra i promotori: Carlo Costalli, presidente nazionale MCL, Luigi Marino, Presidente Nazionale Confcooperative, Andrea Olivero, Presidente Nazionale ACLI, Massimo Ferlini V.Pre.Nazionale CDO ,Raffaele Bonanni, Segretario Generale CISL e Natale Forlani portavoce del Forum.

La continuità della nuova Lettera Enciclica con la dottrina sociale della Chiesa è esplicitata nel capitolo primo della Caritas in Veritate, in cui la fanno da padrone il Concilio Vaticano II e la Populorum Progressio di Paolo VI che, seguita al Concilio, ne ha recepito lo spirito. (1)

Nè tale riferimento sembra escludere la Rerum Novarum (2 )che ha segnato una svolta nell’azione civile dei cattolici ed il pensiero vola a Leone XII, a Toniolo, all’Opera dei Congressi, alle Settimane Sociali dei cattolici,ai convegni delle ACLI e del MCL, nella seconda metà del secolo scorso.

Oltre al suo importante legame con l’intera dottrina sociale della Chiesa, scrive Benedetto XVI, la Populorum Progressio è strettamente connessa con il magistero complessivo di Paolo VI e, in particolare, con il suo magistero sociale), -(13-Caritas in Veritate)- E così continua: Paolo VI comprese chiaramente come la questione sociale fosse diventata mondiale e colse il richiamo reciproco tra la spinta all’unificazione
dell’umanità e l’ideale cristiano di un’unica famiglia dei popoli, solidale nella comune fraternità. Indicò nello sviluppo, umanamente e cristianamente inteso, il cuore del messaggio sociale cristiano e propose la carità cristiana come principale forza a servizio dello sviluppo. (3)

Ed il pensiero di Paolo VI, quasi ispiratore della nuova Enciclica, è ancora evidenziato nella citazione che Benedetto XVI fa della Enciclica “Humanae vitae”(25 luglio 1968) e della Lettera apostolica “Octogesima adveniens”del 1971(4) ove il pontefice trattò poi del senso della politica e del pericolo costituito da visioni utopistiche e ideologiche che ne pregiudicavano la qualità etica e umana.

Ancora nell’Enciclica “Humanae vitae” (5), prosegue Benedetto XVI, pur non trattandosi di dottrina sociale, specificatamente, ma dei rapporti della coppia di sposi, aperta alla vita, non si evidenzia però una morale meramente individuale, ma essa indica i forti legami esistenti tra etica della vita ed etica sociale, inaugurando una tematica magisteriale, che ha via via preso corpo in vari documenti, da ultimo nell’Enciclica”Evangelium vitae” di Giovanni Paolo II. (6)

Piace, a questo punto, far ancora memoria del profetismo della crisi globale di Toniolo (Treviso 1845 – 1918 Pisa), che anticipò i rischi legati ad una finanza incontrollata e fu cultore dell’indispensabilità dell’etica nell’impegno pubblico. (8 )
In ciò emulato da Luigi Sturzo. (9)

Ora, aggiunge l’Enciclica di Benedetto XVI, la Chiesa propone con forza questo collegamento tra etica della vita ed etica sociale nella consapevolezza che non può “avere solide basi una società che, mentre afferma valori quale la dignità della persona,la giustizia e la pace-si contraddice radicalmente accettando e tollerando le più diverse forme di disistima e violazione della vita umana,soprattutto se debole ed emarginata”(29-Caritas in Veritate).

Nè poteva mancare nella rievocazione dei documenti della dottrina sociale la sottolineatura della Esortazione apostolica “Evangelii Nuntiandi” di Paolo VI (6) per il suo rapporto molto intenso con lo sviluppo, in quanto l’evangelizzazione – scriveva – non sarebbe completa se non tenesse conto del reciproco appello, che si fanno continuamente il Vangelo e la vita concreta ,personale e sociale dell’uomo. Ed infatti, per il pontefice, tra evangelizzazione e promozione umana – sviluppo, liberazione – ci sono dei legami profondi.

Su questi importanti insegnamenti si fonda l’aspetto missionario della dottrina sociale della Chiesa come elemento essenziale d’evangelizzazione. La dottrina sociale della Chiesa è annuncio e testimonianza di fede. E’ strumento e luogo imprescindibile d’educazione ad essa.

Ed è ancora nella Populorum Progressio, l’ancoraggio della terza Enciclica di Benedetto XVI, se il pontefice sottolinea che Paolo VI ha voluto dirci, prima di tutto, che il progresso è, nella sua scaturigine e nella sua essenza, una “vocazione”: nel disegno di Dio,ogni uomo è chiamato a uno sviluppo, perché ogni vita è vocazione.
Così continua l’Enciclica: Dire che lo sviluppo è vocazione equivale a riconoscere, da una parte,che esso nasce da un appello trascendente e, dall’altra, che è incapace di darsi da se il proprio significato ultimo. Ed in altra parte della Populorum si afferma: Non vi è dunque umanesimo vero se non aperto verso l’Assoluto,nel riconoscimento di una vocazione,che offre l’idea vera della vita umana.

Questa visione dello sviluppo, per Benedetto XVI, è il cuore della Populorum Progressio e motiva tutte le riflessioni di Paolo VI sulla libertà, sulla verità e sulla carità nello sviluppo e anche la regione principale per cui quell’Enciclica è ancora attuale ai nostri giorni.

La terza Enciclica si muove, dunque, nel solco della Populorum e Benedetto XVI ricorda che lo sviluppo umano integrale presuppone la libertà responsabile della persona e dei popoli. Solo se libero,lo sviluppo può essere integralmente umano;solo in un regime di libertà responsabile esso può crescere in maniera adeguata. Ma, oltre a richiedere la libertà , lo sviluppo umano integrale come vocazione esige che se ne rispetti la verità. E siamo al nuovo tema,quello della verità,quello dell’universalità già presente nella Populorum, quello del Vangelo,“elemento fondamentale dello sviluppo”.

Aveva scritto Paolo VI: Ciò che conta per noi è l’uomo, ogni uomo, ogni gruppo di uomini, fino a comprendere l’umanità tutt’intera. Ammaestrata dal suo Signore, la Chiesa scruta i segni dei tempi e li interpreta ed offre al mondo “ciò che possiede in proprio: una visione globale dell’uomo e dell’umanità”.

Il messaggio centrale della Populorum Progressio è così valido oggi e sempre. La convinta affermazione di Benedetto XVI non è un atto formale. Quell’Enciclica ha portato valori nuovi nell’azione del laicato cattolico impegnato in politica e in molti governanti.
Queste prospettive aperte dalla Populorum progressio, rimangono fondamentali per dare .respiro e orientamento al nostro impegno per lo sviluppo dei popoli, continua Benedetto XVI nel primo capitolo della Lettera Enciclica al nostro esame.
E siamo al richiamo ai grandi problemi nello sviluppo dei popoli ,alle necessarie riforme.
La Populorum progressio,poi,sottolinea ripetutamente l’urgenza delle riforme e chiede che davanti ai grandi problemi dell’ingiustizia nello sviluppo dei popoli si agisca con coraggio e senza indugio:Quest’urgenza è dettata anche dalla carità nella verità. E’ la carità di Cristo che ci spinge :caritas Christi urget nos (2 Cor 5,14).
L’urgenza è iscritta non solo nelle cose, non deriva soltanto dall’incalzare degli avvenimenti e dei problemi,ma anche dalla stessa posta in palio:la realizzazione di una autentica fraternità.
La nuova Enciclica prende il via.

Ferdinando Russo
onnandorusso@libero.it

1)Paolo VI –La Populorum Progressio,(26 marzo 1967)

2) Leone XIII-LA Rerum Novarum, (15 maggio 1891)

3)Benedetto XVI –Caritas in Veritate, 29 giugno 2009, in Avvenire, 8 luglio 2009

4)Paolo VI-Lettera apostolica “Octogesima adveniens, 1971

5)Paolo VI.Enciclica Humanae vitae, 25 luglio 1968

6) Paolo VI –Esortazione apostolica “Evangelii nuntiandi dell’8 dicembre 1975 Equivale a riconoscere, da una parte, che esso nasce da un appello trascendente e, dall’altra.

7)Giovanni Paolo II –Enciclica Evangelium vitae

8)A.Airò, Toniolo profeta della crisi globale in Avvenire 23 lu
glio 2009

9)F.Russo, Luigi Sturzo,Se l’etica sposasse sempre la politica, La lezione di un Maestro in CNTN Anno V, N.24 ,27 Febbraio 2005