Sicilia. Confronto su Ato rifiuti

PALERMO – Si è riunita oggi a Palermo, nella sala ‘Giuseppe Alessi’ di palazzo d’Orleans, la Conferenza Regione-Autonomie locali. All’ordine del giorno, le iniziative da assumere per il riordino degli Ato rifiuti. Alla riunione erano presenti gli assessori regionali Gaetano Armao (Presidenza), Caterina Chinnici (Famiglia, Politiche sociali e Autonomie locali) e Mario Milone (Territorio e Ambiente).
Armao, delegato ad affrontare la questione Ato rifiuti, di concerto con gli assessori Chinnici e Milone, ha illustrato lo schema del decreto del presidente della Regione che prevede, tra le altre cose, la riduzione degli Ato dagli attuali 27 a 9, più un eventuale decimo Ato per le isole minori. L’assessore alla Presidenza, per motivare la necessità e l’urgenza della riforma degli Ato, ha ricordato che, all’inizio della scorsa estate, il tema dei rifiuti, in Sicilia, aveva raggiunto indici di elevata pericolosità igienico-sanitaria e sociale.
“Eppure – ha sottolineato Armao – grazie al tempestivo intervento del governo regionale il pericolo è stato scongiurato. Adesso la questione va affrontata con determinazione, per evitare che si ripropongano, magari ingigantiti, i problemi legati al mancato smaltimento dei rifiuti”.
Gli esponenti del governo presenti alla riunione hanno ricordato che l’amministrazione regionale, dal 2006 ad oggi, ha anticipato 114 milioni di euro agli Ato rifiuti prelevandoli dal fondo di rotazione degli stessi Ato e 270 milioni di euro circa a titolo di anticipazione ai Comuni, ai sensi dell’articolo 11 della legge regionale numero 6 del 2008.
Il governo aveva investito della questione Ato rifiuti l’Assemblea regionale siciliana, presentando un disegno di legge. Ma il provvedimento è stato esitato negativamente dalla quarta commissione legislativa dell’Ars.
“Di fronte all’empasse legislativa – ha aggiunto Armao – il governo ha evidenziato ai rappresentanti delle Autonomie locali l’esigenza di fronteggiare il problema Ato rifiuti, riattivando il decreto n. 127 del 2008, come previsto dalla legge regionale n. 2 del 2007. Dalle Autonomie locali è arrivata una richiesta di confronto sulle modalità organizzative e procedurali del decreto”.
I tre assessori hanno accolto con favore l’apertura dei rappresentanti delle Autonomie locali, riservandosi di rappresentare la questione al presidente della Regione, Raffaele Lombardo.

Giulio Ambrosetti