Pietraperzia. Riaperta al culto la chiesa San Rocco

Pietraperzia. Riaperta al culto la chiesa San Rocco, patrono di Pietraperzia assieme alla Madonna della Cava. Progettisti degli interventi sono stati l’architetto Giuseppe Paolino e l’ingegner Francesca Calì, mentre i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Filippo Messina, esperto in opere di restauro. Il progetto è stato finanziato con fondi della CEI, della Diocesi di Piazza Armerina e della Parrocchia Santa Maria di Gesù.
A fine lavori si può affermare che alla comunità pietrina è stata data una chiesa che primeggia per la sua bellezza e il suo elevato gusto di qualità. I lavori fatti consistono nella realizzazione di un magnifico soffitto a cassettoni, dalle linee semplici ed esseziali, realizzato in elementi quadrati in legno decorati con un rosone in pasta di legno dipinto color oro; esso, oltre alla funzione decorativa, naturalmente assolve alla funzione di copertura del vecchio soffitto piano in cui erano evidenti le sagome delle travi metalliche; inoltre è stato realizzato il nuovo sistema di arcate laterali e dell’arco che divide il presbiterio dalla navata, nate per mascherare i vecchi archi a timpano; è stata abbellita la nicchia di San Rocco, grazie alla realizzazione di due colonne in gesso sormontate da una trabeazione anch’essa in gesso con decorazioni color oro, in cui è stata posta la statua di San Rocco del 1600. Esternamente si è intervenuti effettuando la pulitura e il consolidamento della pietra, integrando o sostituendo le parti più degradate; una parte fondamentale degli interventi ha riguardato il rifacimento della copertura che si trovava in uno stato alquanto precario e sottodimensionato, causando infiltrazioni di acqua piovana e conseguenti problemi di formazione di muffe: la vecchia copertura è stata completamente svellita ed è stata realizzata la nuova con capriate, tavolato, strato di coibentazione e strato di impermeabilizzazione. Come servizio alla chiesa, si è realizzato un sala conferenze che può ospitare circa cinquecento persone.
Il rito di inaugurazione è stato presieduto dal vescovo Michele Pennisi, collaborato dal parroco Giovanni Bongiovanni; a conclusione del rito liturgico i tecnici Giuseppe Paolino e Francesca Calì, con diapositive e didascalie, hanno presentato un profilo parallelo tra la vecchia chiesa ed il nuovo gioiello realizzato.
In appendice, è stata realizzata una mostra di parati sacri di epoche diverse e di pregiato valore. L’organizzazione tecnica è stata curata dall’Archeoclub e dal suo intrepido presidente Andrea Rapisardi.
La chiesa è rimasta aperta tutto il giorno e migliaia sono stati i visitatori che hanno avuto la possibilità di apprezzare la singolare chiesa che, a detta di tutti, è l’unica del paese che si presenta con raffinato gusto artistico.

Giuseppe Carà