Terremoto provincia di Enna e Messina. Protezione Civile ispeziona diga Ancipa nessun danno
Enna-Cronaca - 08/11/2009
Enna. Non risultano danni fino ad ora, dopo le due scosse di terremoto che hanno colpito questa mattina la Sicilia centrale. La Protezione civile prosegue l’opera di monitoraggio, con particolare riguardo per la diga Ancipa, l’invaso artificiale che si trova nell’epicentro del sisma, tra Cerami e Troina, e che serve numerosi comuni delle province di Enna, Caltanissetta e Catania. Controlli sono in corso anche in strade provinciali, alcune temporaneamente chiuse al traffico, come la SS120.
L’evento: Un terremoto di magnitudo(Ml) 3 è avvenuto alle ore 07:50 italiane del giorno 8 Nov 2009 (06:50.10 UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV nel distretto sismico: Monti Nebrodi, profondità di 4.6 km, nelle provincie di Messina, Enna e Catania. Un’altra scossa di Ml 4.2 avvenuta alle ore 07:51.16, profondità di 21.9 km.I comuni interessati entro i 10 Km dall’epicentro sono da comunicato INGV CAPIZZI (ME), CERAMI (EN), TROINA (EN).
Altre scosse: Magnitudo 3,9 è stata avvertita ieri poco dopo le 8 dalla popolazione tra le province di Caltanissetta e Palermo. Le località prossime all’epicentro Vallelunga Pratameno, Villalba e Valledolmo.
Nella serata del 6 novembre, a partire dalle 20:24 GMT (21:24 locali) la rete di telecamere di monitoraggio dell’INGV – sezione di Catania ha iniziato a registrare sulla sommità dell’Etna bagliori sempre più marcati ed intensi che provenivano dal basso fianco orientale del Cratere di SE, riconducibili ad attività esplosiva di tipo stromboliano. L’attività esplosiva è proseguita con intensità variabile fino alla mattina del 7 novembre, ed è tuttora in atto. Le prime immagini della mattina hanno mostrato che l’attività esplosiva proveniva da una bocca posta all’interno della depressione che incide il fianco orientale del Cratere di SE. E’ stata anche osservata una debole emissione di cenere che accompagnava l’attività esplosiva. Si trattava di cenere molto diluita, che si espandeva poche decine di metri sopra la bocca e veniva rapidamente dispersa dal vento.