Turismo e occupazione: settimana della cultura di Agrigento

Palermo – Non solo Valle dei Templi. Nel passato c’è il futuro. Il progetto di sinergia fra soggetti pubblici e privati del turismo, dei servizi all’ospitalità e dei beni culturali, predisposto da Confindustria Agrigento in soli 19 giorni e costato “ben” 1.080 euro (la stampa delle locandine), è stato apprezzato dalla Commissione Cultura di Confindustria fra i migliori realizzati in 72 città italiane nell’ambito della Settimana della Cultura.
Il bilancio della “tre giorni”, dal 20 al 22 novembre, ha visto centinaia di famiglie e gruppi provenienti da tutta l’Isola e da altre regioni (informati da una particolare campagna giornalistica), scoprire un centro storico di Agrigento sconosciuto a tutti e che non ha nulla da invidiare a quelli di Roma, Venezia, Palermo, Taormina ed Erice.
Un riuscito esperimento di destagionalizzazione che, come annuncia Giuseppe Catanzaro, presidente di Confindustria Agrigento, sarà sicuramente ripetuto fino a diventare un sistema stabile tutto l’anno, quando sarà messo a punto un sistema di rete fra i mezzi di trasporto, fra cooperative di giovani che accompagnino i turisti lungo i due percorsi a piedi nel centro storico e fra gli enti che gestiscono i beni culturali e gli eventi dell’animazione e del tempo libero.
L’iniziativa – che ha impegnato una decina di strutture alberghiere, tre cantine vinicole e diversi ristoranti – ha favorito, con la collaborazione dell’Assessorato regionale Beni culturali e della Soprintendenza, della Curia, del Comune, della Camera di commercio, del Fai e del Parco archeologico, un maggiore flusso turistico attratto dalla possibilità di visitare, dalle 9 alle 23, 12 siti culturali e archeologici solitamente chiusi o poco fruibili.
Sono stati occupati per tre giorni 15 addetti dell’Associazione volontari dell’Arma dei Carabinieri, 5 volontari reclutati dalla Curia di Agrigento, e ha attirato l’attenzione e l’impegno di artisti, storici e intellettuali su una delle città meno “indagate” d’Italia sotto il profilo storico.
Si è acceso il dibattito, ad esempio, sulla misteriosa “lettera del diavolo” esposta per la prima volta nella Sala del Tesoro del Capitolo della Cattedrale e di cui si cerca di individuare la reale origine e il significato attraverso le testimonianze degli eredi di Tomasi di Lampedusa e lo studio del carteggio della Chiesa che portò a eleggere “venerabile” suor Maria Crocifissa della Concezione.
Grande attenzione e curiosità, poi, hanno suscitato la concezione e i rari contenuti della magica Biblioteca Lucchesiana appassionatamente raccontata dal direttore p. Giovanni Scordino; così come gli interrogativi, ancora non risolti, sulle origini e sui complessi ipogei che alimentano con acqua costante, in una città afflitta dalla siccità, il “Giardino della Kolimbetra” diretto da Giuseppe Lo Pilato del Fai all’interno della Valle dei Templi, sempre più suggestiva grazie all’illuminazione serale e ai servizi resi possibili dagli ingenti investimenti realizzati dal Parco Archeologico diretto da Piero Meli.
Per non parlare degli intrighi tutti siciliani che legano la costruzione del Teatro Regina Margherita di Agrigento a quella del Teatro Massimo di Palermo, o delle emozioni che suscita la visita del restaurato Collegio dei Filippini che custodisce inedite mostre permanenti con tantissimi dipinti inediti di Francesco Lo Jacono e di Gianbecchina.
Per Agrigento si sta concretizzando una irripetibile occasione di uscire dall’arretratezza economica e sociale sviluppando insieme la cultura e le imprese turistiche. Giovani e attivissimi sono il sindaco Marco Zambuto, il presidente della Camera di Commercio Vittorio Messina, il presidente di Confindustria Giuseppe Catanzaro e la vice Piera Graceffa.
Giovanile è il nuovo vescovo, mons. Francesco Montenegro, che si muove in motorino, impegnatissimo per i giovani e gli anziani e che ha scelto uno staff adeguato a riaprire finalmente alla fruizione un immenso patrimonio culturale, affidato a p. Giuseppe Pontillo.
Lo storico Settimio Biondi, assessore alla Cultura, che va fra i turisti facendo il Cicerone e chiedendo loro giudizi e suggerimenti sull’offerta culturale, si batte per creare anche l’itinerario normanno che abbraccia l’intera provincia.
L’obiettivo di questa sinergia fra soggetti pubblici e privati è di valorizzare gli investimenti, circa 40 milioni di euro in tre anni con l’impegno di 350 addetti, realizzati tramite la Soprintendenza di Agrigento, che oggi consentono di disporre di un patrimonio inestimabile. Sarà così creato un sistema che offra per tutto l’anno l’opportunità di vivere fino ad una settimana fra arte, cultura, natura e gastronomia.

Michele Guccione