Parchi eolici Avellino: Revocati gli arresti domiciliari per l’ennese Vincenzo Dongarrà

Il GIP Paolo Cassano del Tribunale di Avellino su richiesta dei difensori Avv. Francesco Paolo De Simone Policarpo e Avv. Claudio Botti, ha revocato gli arresti domiciliari per Vincenzo Dongarrà, il consulente di Enna che ha curato per conto di alcune società del Gruppo IVPC le domande di agevolazione ai sensi della legge 488/92 per la realizzazione di parchi eolici in Sicilia ed in Sardegna, e che sono state coinvolte nell’inchiesta “Viacolvento”, come pure per Vigorito e Renzulli, difesi dagli avvocati Prof. Furgiuele e Avv. Marco Cascini. Nessun provvedimento di revoca, invece, è stato ancora adottato nei confronti dell’altro coindagato Vito Nicastri .
La revoca è stata motivata dalla impossibilità tecnica di reiterare il reato in quanto la finanziaria 2007 ha disposto l’incompatibilità di qualsiasi forma di aiuto pubblico per i parchi eolici entrati in esercizio successivamente al 31/12/2008 e che normalmente fruiscono degli incentivi alla produzione di energia elettrica: i cosiddetti “certificati verdi”. Ciò dimostra che il provvedimento di custodia cautelare è stato ingiusto e sproporzionato anche rispetto ai fatti contestati ed al ruolo che, secondo la Procura, lo stesso avrebbe avuto nella vicenda.
Al riguardo, si premette che tutti i parchi eolici oggetto dell’indagine sono stati interamente realizzati, sono funzionanti da diversi anni e hanno fruito di una percentuale di contributo pubblico esigua (circa il 10% dell’investimento costato oltre 200 milioni di euro).
Vincenzo Dongarrà respinge ogni addebito in quanto non ha avuto alcun ruolo nei presunti raggiri evidenziati dalla Procura di Avellino e le attività di consulenza svolte dallo stesso, sono state sempre coerenti con il mandato professionale conferito dalle imprese assistite.
Come fanno presente i difensori: “Il consulente, infatti, non si è mai occupato: 1) di reperire terreni su cui realizzare le iniziative; 2) non ha mai curato le perizie anemometriche; 3) non ha mai richiesto lettere di referenze bancarie per le società interessate; 4) non ha mai assistito la IVPC nella gestione dei flussi finanziari per la ricapitalizzazione delle società agevolate.
L’incarico conferito alla società di consulenza di cui Dongarrà è uno dei partner, ha riguardato esclusivamente la presentazione delle domande di agevolazione (predisposizione business plan, istanze, ecc.) esclusivamente sulla base della documentazione fornita dalle committenti”.
Concludeono i legali: “Proprio in ragione degli elementi appena accennati, si confida che l’Autorità Giudiziaria faccia chiarezza e renda giustizia del corretto ruolo svolto da Vincenzo Dongarrà e della sua professionalità affermandosene la sua estraneità. In questa vicenda, come spesso avviene, è stato purtroppo calpestata l’immagine e l’onorabilità di un cittadino onesto, che ha sempre strenuamente difeso la legalità, soprattutto nella propria attività professionale”.