Enna. Giuseppe Petralia, vice Sindaco: Primarie metodo da adottare rigidamente “a secondo” il risultato da ottenere

Enna. Cominciano le grandi manovre per le prossime elezioni comunali, già diverse le varie prese di posizione, molti utilizzando fiumi di parole con comunicati stampa, di vari esponenti politici e di ‘futuri’ aspiranti alla poltrona di primo cittadino. In questo tam-tam esce a viva voce l’attuale vice Sindaco, dott.Peppe Petralia, che chiarisce in modo assolutamente univoco quanto in cantiere: “E’ davvero interessante il dibattito che si sta sviluppando sulle primarie. E’ bastata una esternazione dell’ on. Galvagno sulla opportunità o meno di tenere primarie con un sindaco uscente per assistere ad una agitazione, in ordine sparso, come se si fosse scoperchiato un formicaio, da parte di tanti amici e compagni di partito che seppure bravi rappresentano, come noi, delle seconde e terze linee e che a differenza di noi nutrono la speranza di incunearsi tra le pieghe di in dibattito, fino ad ora assente, per manifestare al popolo le loro doti taumaturgiche e le loro risibili riflessioni da aspiranti sindaci. Hanno esternato affidando le loro malcelate ambizioni a quelle “americanate” di primarie che tutto sono tranne che strumento di vera selezione di classe dirigente ma servono a ” democratizzare” gli scontri di potere . Nel caso di Enna le si utilizzano per fare fuori il sindaco uscente Rino Agnello che ha il torto di avere con coraggio, moderazione e tolleranza salvato Enna dalla catastrofe economica amministrativa e di stare avviando il capoluogo ad un rilancio. In sostanza è lo stesso sistema, con metodica diversa, utilizzato per fare fuori Cataldo Salerno dalla Provincia, senza questa volta indire primarie, perdendone la presidenza e affidando il governo ad un centro destra che, a distanza di un anno, sta registrando un colossale fallimento. Questo per dire che poi le primarie non sono un metodo da adottare rigidamente ma da adottare “a secondo” il risultato da ottenere. La cosa che più colpisce è che all’interno del partito si indicano primarie senza aver fatto un’analisi su cinque anni di governo della città e sull’opportunità e necessita di difendere ciò che di buono gli uomini del PD hanno compiuto. Una liquidazione assecondata da norme statutarie che nascondono, ma non tanto, persino le norme della educazione politica. Ora, proprio perché non se ne può fare a meno, il segretario cittadino di partito, penso rosso di vergogna, apre in fretta e furia un dibattito che vorrà significare solo un passaggio dovuto, ma troppo in ritardo per essere cosa seria”.