Questura di Enna: “Bilancio operativo anno 2009”

furti piazza - poliziaEnna. Tempo di bilanci a chiusura dell’anno 2009, che ha visto impegnati gli uffici della questura e dei commissariati distaccati della provincia di Enna nell’attività di contrasto alla criminalità ed a ogni forma di illegalità.
Brillanti i risultati raggiunti, che hanno coronato gli sforzi di tutto il personale quotidianamente impegnato, sia in termini di prevenzione, con la predisposizione di numerosissimi servizi straordinari di controllo del territorio, che di polizia giudiziaria a seguito della commissione di fatti reato.
In particolare, si segnalano le principali attività svolte dai dipendenti uffici:

Squadra mobile: impegnata a 360° nella lotta al crimine organizzato, allo spaccio degli stupefacenti ed alla criminalità diffusa, ha svolto innumerevoli servizi sia in ambito cittadino che nella intera provincia, riportando risultati di assoluto rilievo, tra i quali si possono ricordare:

– 22/1/2009: “OPERAZIONE SIM CARD”: in esecuzione di specifico provvedimento emesso dal g.i.p. presso il tribunale di Enna, ha sottoposto a sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p., 5 centri di attivazione e vendita di telefonia mobile tim, in quanto i titolari si sono resi responsabili dei reati di falso, truffa, violazione della normativa sulla privacy, in concorso, aggravati e continuati. In particolare sono stati denunciati nr. 2 soggetti, indagati, in concorso, per i reati di cui agli artt. 81, 485-61 nr. 2, 640 c.p. Ed art. 167 D. Lgs. Nr. 196/2003; una terza persona è stata sottoposta ad indagini per i reati di cui agli artt. 81, 485-61 nr.2 c.p. ed art. 167 D. Lgs. Nr. 196/2003. Le indagini, ebbero inizio nel febbraio 2007, allorquando una cittadino ennese aveva denunciato, presso questa questura, che, dopo essersi recata presso il centro T.I.M. di via R. Livatino, al fine di acquistare un telefono cellulare in promozione, si era vista negare la possibilità di accedere a tale offerta promozionale, in quanto già intestatario di quattro utenze cellulari della società di gestione di telefonia mobile in parola, numeri telefonici, questi, assolutamente sconosciuti allo stesso.
– 27/1/2009: OMICIDIO DI AVVENIA GIUSEPPE, con precedenti penali in materia di armi, reati contro la persona, stupefacenti ed altro, già sorvegliato speciale di P.S. fatti avvenuti a Piazza Armerina intorno alla mezzanotte fra il 2 e il 3 ottobre 2008. Personale della squadra mobile e del commissariato P.S. di Piazza Armerina, unitamente ai carabinieri della compagnia dello stesso centro, davano esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal g.i.p. del locale tribunale, su richiesta della procura della repubblica di Enna, a carico dei sottonotati, responsabili, a diverso titolo, dell’omicidio in epigrafe richiamato: LA ROSA Giuseppe, operaio, pregiudicato, ritenuto essere l’esecutore materiale del delitto; LA ROSA Roberto, operaio, pregiudicato, sospettato di avere eseguito l’omicidio, in concorso col predetto Giuseppe, suo fratello; CONSOLI Aldo, pluripregiudicato, ritenuto l’ideatore e mandante dell’omicidio. Alle responsabilità dei suddetti si arrivava dopo pazienti e meticolose indagini svolte dai menzionati uffici.
– 7/2/2009: arresto di CASALI Alessio, celibe disoccupato, incensurato. Predisposti specifici servizi finalizzati alla repressione del fenomeno veniva effettuata perquisizione domiciliare a carico di un soggetto a seguito della quale venivano rinvenuti, occultati, 5,68 grammi di hashish, 40 € in banconote da 5, un bilancino di precisione, due coltelli intrisi di sostanza ed un quaderno riportante i nominativi di alcuni giovani con a fianco il corrispettivo di somme dovute, un trita marijuana. Successivamente si procedeva alla perquisizione domiciliare a carico del CASALI, ritenuto essere il fornitore del catalano, al quale è stato sequestrato un trancio di panetto di hashish del peso di 54,13 gr, 210 € in banconote, tre coltelli ed una bilancia di precisione.
– 24/02/2009: OPERAZIONE “VECCHI TEMPI”, a conclusione di un’indagine finalizzata al contrasto del traffico e dello spaccio di stupefacenti del tipo cocaina ed hashish ricadente nel territorio di Enna, veniva eseguita l’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di: DI FRANCESCO Massimo; (arresti domiciliari); CATALANO Fabio, (arresti domiciliari). Inoltre, nell’ambito della predetta operazione sono stati sottoposti nr. 4 soggetti all’obbligo di dimora.
– 27 febbraio 2009: in Barrafranca, nel corso di mirati servizi antidroga, personale della IV sezione traeva in arresto NICOLETTI Giuseppe, responsabile del reato di detenzione e spaccio di gr. 9,1 di hashish e gr. 2,3 di cocaina.
– 5 marzo 2009: in Barrafranca, veniva tratto in arresto NICOLETTI Giuseppe, per aver violato le disposizioni imposte con l’ordinanza con cui il g.i.p. del tribunale di Enna prescriveva la misura cautelare degli arresti domiciliari, in quanto veniva sorpreso fuori dalla propria abitazione.
– 9 marzo 2009: personale di questa squadra mobile, unitamente a personale della sezione della polizia postale di Enna, traeva in arresto FAZZESE Paolo, pregiudicato, indagato in stato di arresto, nella flagranza del reato p.p. dall’art. 497 bis c.p., possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi, nonché indagato in ordine ai reati di cui agli artt.56 e 640 comma 2° nr.1 c.p., 61/nr.2 e 7 c.p., 489/comma 1°, 494 c.p., 648 c.p. e 81 c.p., per avere utilizzato in più occasioni carte di identità false per l’apertura di libretti postali da utilizzare per il deposito di assegni ricettati e non ancora denunciati, per poi incassarne il controvalore.
– 10 marzo 2009: personale dipendente ha dato corso all’ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura della repubblica presso il tribunale di Enna, dovendosi eseguire la sentenza emessa in data 10/07/2008 dalla corte di appello di Caltanissetta, carico di:
1. LA DELIA Salvatore, imprenditore edile, all’epoca sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno;
2. LA DELIA Carmelo, pensionato;
3. MATTIOLO Giovanni, pensionato, all’epoca sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno;
Dovendo espiare LA DELIA Salvatore la pena residua di anni 2 mesi 7 e giorni 23 di reclusione e 2500 € di multa, LA DELIA Carmelo la pena di anni 8 di reclusione e 1600 € di multa, MATTIOLO Giovanni la pena di anni 4 di reclusione e 1200 € di multa, in quanto responsabili dei delitti di cui agli artt. 81 cpv, 56, 110, 629 commi 1 e 2, in relazione all’art. 628 comma 3 n. 1 e 7 legge 203/91, per avere con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro ed in tempi diversi, facendo parte dell’associazione mafiosa denominata “cosa nostra” minacciato e costretto diversi imprenditori edili operanti nel territorio di Enna a “mettersi a posto” con la famiglia mafiosa ennese mediante la corresponsione di somme indebite, imponendo, altresì, forniture di materiali ed inerti tramite ditte facenti parti del medesimo sodalizio criminale. Fatti accertati in Enna dal 1997 all’aprile del 2002.
– 24 marzo 2009: personale dipendente, in esecuzione dell’ordine di esecuzione di misura cautelare personale emessa dal g.i.p. presso il tribunale di Enna, traeva in arresto MAROTTA Massimiliano, poiché indagato in ordine al reato di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Fatti commessi dal mese di maggio al mese di ottobre 2008.
– 30 marzo 2009: in esecuzione dell’ordine di esecuzione di misura cautelare personale emesso dal g.i.p. presso il tribunale di Enna, veniva tratto in arresto NICOLETTI Giuseppe, già agli arresti domiciliari, responsabile del reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina, nonché per aver violato le prescrizioni impostegli con la misura degli arresti domiciliari.
– 31 maggio 2009: personale della 4^ sezione antidroga e contrasto al crimine diffuso, a seguito di un controllo lungo la sp turistica – territorio di Piazza Armerina (En), traeva in arresto per trasporto e detenzione a fini di spaccio di n. 15 dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina (per un peso complessivo di grammi 3,7) MINACAPELLI Mario, meccanico, pregiudicato e SALVAGGIO Pietro, pregiudicato. Nell’ambito della medesima attività veniva, altresì, sequestrata la somma di 235,00 € suddivisa in 23 banconote da 10 ed una da 5.
– 18 giugno 2009: venivano segnalati in stato di libertà alla procura della repubblica presso il tribunale di Enna nr. 31 soggetti. Di essi: 29 tutte indagate per il reato di cui agli artt.110 e 720 c.p., perché in concorso tra loro partecipavano al gioco d’azzardo, in un casolare sito all’interno di una azienda agrituristica, sita in agro del comune di Piazza Armerina; le ulteriori 2 persone per i reati di cui agli artt. 718 e 719/nr.1 e 2 perché, in qualità di proprietario una ed in qualità di conduttore del fabbricato ove si svolgeva l’attività illecita consentivano e/o agevolavano agli altri 29 indagati di partecipare a giochi d’azzardo tipo baccarà, istituendo una bisca clandestina attrezzata con tavoli da gioco appropriati, sedie, carte da gioco, nonché accessori di conforto per la conduzione dell’illecita attività in argomento.
– 18 giugno 2009: in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, veniva tratto in arresto AUGELLO Antonio, responsabile del reato di coltivazione di marijuana e detenzione a fini di spaccio.
– 18 giugno 2009: a seguito di preordinati servizi atti a contrastare il fenomeno degli stupefacenti, dopo un periodo di appostamenti e pedinamenti effettuati nei confronti di LUPICA Spagnolo Luigi, bracciante agricolo, personale della quarta sezione – antidroga e contrasto al crimine diffuso – giungevano in contrada Gallizzi agro di Enna ove vi era una piantagione di 50 piante di marijuana dell’altezza media di circa m. 1,60, coltivata in un appezzamento di terreno demaniale dal predetto LUPICA, il quale, sorpreso mentre era intento ad innaffiare le summenzionate piante, veniva tratto in arresto nella flagranza dei reati di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, invasione e usurpazione di terreno demaniale.
– 24 giugno 2009: personale di questo ufficio, unitamente ad equipaggi provenienti dalle squadre mobili dell’isola, nonché dai reparti prevenzione crimine di Palermo e Catania, davano esecuzione a ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal g.i.p. di Caltanissetta – su richiesta di quella procura della repubblica d.d.a. – a carico di 20 soggetti ritenuti responsabili, a diverso titolo, per i reati di associazione mafiosa, estorsione, minacce, danneggiamenti, furti ed altro, aggravati dall’art. 7 della legge 203/91, ossia per avere commesso i fatti contestati avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. E per agevolare l’organizzazione mafiosa “cosa nostra”. Tra di essi spiccano le posizioni del rappresentante di “cosa nostra” ad Enna Giancarlo AMARADIO e dei referenti della famiglia mafiosa per i territori di Assoro Angelo SALATINO, Agira Giovanni SCAMINACI e Valguarnera Gaetano Giovanni D’ANGELO. In particolare il provvedimento restrittivo emesso è stato eseguito nei confronti di:
1. AMARADIO Giancarlo, classe 1978;
2. BRIGA Gianni, classe 1983;
3. CAMMARATA Natale, classe 1979;
4. CANGERI Giuseppe, classe 1988;
5. D’AGOSTINO Vincenzo, classe 1966;
6. D’ANGELO Gaetano Govanni, classe 1982;
7. DI FRANCO Giuseppe, classe 1980;
8. DI MARCO Alfonso, classe 1963;
9. GAGLIANO Nunzio, classe 1960;
10. FORTUNATO Emanuele, classe 1981;
11. MIANO Giacomo, classe 1973;
12. MIRACOLO Giuseppe, classe 1984;
13. PIRRONITTO Umberto, classe 1975;
14. RUISI Domenico, classe 1970;
15. SALATINO Angelo, classe 1958;
16. SCAMINACI Antonio, classe 1961;
17. SCAMINACI Giovanni, classe 1966;
18. TIRENNI Davide, classe 1981;
19. CANCEMI Alessandro, classe 1982,;
Durante le perquisizioni operate erano stati, inoltre, rinvenuti anche due silenziatori e numerose cartucce.

– 24 giugno 2009: personale dipendente, nel corso dell’operazione di cui sopra denominata “GREEN LINE”, a seguito di perquisizione traeva in arresto, nella flagranza del reato di detenzione ai fine di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana, GAGLIANO Angelo, in quanto trovato in possesso di gr. 56 di detta sostanza.
– 25 giugno 2009: personale dipendente, nel corso dell’operazione di cui sopra denominata “GREEN LINE” ha traeva in arresto il 20 indagato, non rintracciato durante l’attività del 24 giugno, identificato in RUSSO Luigi, anch’egli responsabile del reato di estorsione aggravata in concorso, al fine di favorire la famiglia mafiosa di Enna.
– 27 giugno 2009: questa squadra mobile nel prosieguo dell’operazione denominata “GREEN LINE” eseguita in data 24. giugno 2009 notificava avvisi di garanzia emessi dalla procura della D.D.A. di Caltanissetta a nr. 8 persone ritenute responsabili, a diverso titolo, per i reati di estorsione, minacce, danneggiamenti, furti ed altro, aggravati dall’art. 7 della legge 203/91, ossia per avere commesso i fatti contestati avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. E per avere agevolare l’organizzazione mafiosa “cosa nostra”:
– 7 luglio 2009: personale di questa squadra mobile unitamente a personale del Commissariato di P.S. di Vittoria, in esecuzione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal g.i.p., traevano in arresto PERONE Orazio, vittoriese, poiché indagato in ordine al reato di furto aggravato in concorso con altri di telefoni cellulari di varie marche e di altre apparecchiature in danno degli esercizi commerciali “medianet “ e wind. Nel corso della medesima operazione di p.g. sono state eseguite perquisizioni domiciliari nel corso delle quali è stato rinvenuto diverso materiale provento dei furti commessi nei suddetti esercizi commerciali.
Inoltre, nel corso delle perquisizioni eseguite nelle abitazioni veniva rinvenuta una cassaforte metallica da muro ancora chiusa a chiave e con i segni di estirpazione dal muro ancora freschi, segno che evidentemente era stata asportata da pochissimo tempo. Non sapendo fornire il PERONE spiegazioni circa il possesso della cassaforte il personale operante procedeva ad aprirla potendo così risalire al proprietario, nonché al recupero di moltissimi oggetti in oro e della somma di circa 5000 €.
– 14 luglio 2009: personale di questa squadra mobile, unitamente a militari del nucleo investigativo – reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Enna, in ottemperanza ad o.c.c.c. emessa dal g.i.p. di caltanissetta su richiesta di quella procura – d.d.a., a conclusione di articolata attività di indagine sulla famiglia mafiosa di Enna, condotta parallelamente da questa squadra mobile e dal citato ufficio dell’arma, su differenti filoni investigativi, ha tratto in arresto:
– SEMINARA Salvatore, allevatore, pregiudicato, indagato in ordine al delitto di cui all’art. 416 bis c.p. Perché faceva parte dell’associazione denominata “cosa nostra” –assumendo in particolare il ruolo di promuovere, organizzare e dirigere l’associazione in provincia di Enna;
– Drago Gaetano, disoccupato, pregiudicato, indagato in ordine al delitto di cui all’art. 416 bis c.p., perché, in provincia di Enna, faceva parte – facendo riferimento quale vertice a SEMINARA Salvatore – dell’associazione denominata “cosa nostra”, nonché in ordine al delitto p. e p. dagli artt. 81 cpv, 110, 56, 629 comma 1 e 2, in relazione all’art. 628 comma 3 n. 1 c.p. E art. 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso con soggetti in corso di identificazione, facendo parte dell’associazione mafiosa denominata “COSA NOSTRA”, compiva atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere un imprenditore a corrispondere somme di denaro, da versare a se stesso, a beneficio della famiglia mafiosa di Enna, procurandosi, così, un ingiusto profitto, con danno per l’imprenditore stesso; con l’aggravante di avere commesso il fato avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività di “cosa nostra”. Accertato in Aidone fino al mese di luglio 2009.
1. DI PINO Isidoro, operaio stagionale forestale, pregiudicato;
2. SPITALERI Antonino, manovale, pregiudicato,
Entrambi indagati in ordine al delitto di cui all’art. 416 bis c.p. Comma I, III, IV e VI, perché, in provincia di Enna, facevano parte – facendo riferimento quale vertice a SEMINARA Salvatore – dell’associazione denominata “cosa nostra” ritenuti responsabili in ordine al delitto p. e p. Dagli artt. 81 cpv, 110, 56, 629 comma I e II, in relazione all’art. 628 comma III n. 1 c.p. E art. 7 legge 203/91, perché, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in tempi diversi, in concorso tra loro, facendo parte dell’associazione mafiosa denominata “cosa nostra” costringevano un imprenditore a pagare più somme di denaro, procurandosi, così, un ingiusto profitto; con l’aggravante di avere commesso il fato avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. ed al fine di agevolare l’attività di “cosa nostra”.
– 16 luglio 2009: veniva tratto in arresto, poiché costituitosi presso questa squadra mobile, PAVONE Filippo Walter, ivi residente via Val d’Aosta nr.1, colpito da ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura generale della repubblica presso la corte d’appello di Caltanissetta, la quale lo ha riconosciuto colpevole del reato di estorsione, per il quale è stato condannato alla pena di anni 4 mesi 6, di reclusione, nonché al pagamento della multa di € 1000.
– 30 luglio 2009: in esecuzione all’ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare emessa dalla procura della repubblica presso la corte di appello di Caltanissetta e dell’ordinanza emessa in dal tribunale di sorveglianza di Caltanissetta, veniva tratto in arresto PESARE Giuseppe, le quali hanno riconosciuto il PESARE colpevole del reato di lesioni personali aggravate dagli art. 583 e 585, per il quale è stato condannato alla pena di mesi 9 e giorni 1.
– 8 settembre 2009: a seguito di complesse indagini, personale di questa squadra mobile, del commissariato di P.S. di Piazza Armerina e del comando compagnia carabinieri di Piazza Armerina, davano esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal g.i.p. del tribunale di Enna nei confronti delle sottonotate persone in ordine ai reati di omicidio volontario in concorso in danno di AVVENIA Giuseppe avvenuto in data 2/3.10.2008, porto e detenzione illecita di arma clandestina e detenzione di munizionamento:
1. LOMBARDO Giuseppe;
2. MAGRO Giuseppe.
– 23 settembre 2009: a seguito di complesse indagini, in ottemperanza all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip presso il tribunale di Caltanissetta, veniva tratto in arresto ARENA Liborio, poiché indagato in ordine al reato di tentata estorsione aggravata, per aver agito avvalendosi di modalità mafiose, in concorso.
– 8 ottobre 2009: a seguito di complesse indagini, veniva data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal gip presso il tribunale di Enna, traendo in arresto BALSAMO Giuseppe, poiché indagato in ordine ai reati di furto e ricettazione.
– 16 ottobre 2009: a seguito di complesse indagini, svolte anche con la comparazione del dna rinvenuto sulla scena del crimine, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione di misura cautelare che disponeva, veniva tratto in arresto CAPPA Maurizio, poiché indagato per il reato di furto aggravato.
– 18 novembre 2009: personale di questa squadra mobile, nel corso di mirati servizi atti prevenire i reati inerenti gli stupefacenti e del crimine diffuso, in Barrafranca traevano in arresto RUSSO Vincenzo, poiché indagato in ordine al reato di detenzione al fine di spaccio di sostanza stupefacente, in quanto a seguito di perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione del medesimo veniva rinvenuta sostanza stupefacente del tipo hashish per un peso complessivo di gr. 98,72 e gr. 22,89 del tipo marijuana.
– in data 28.12.09 – proseguo operazione “Green Line”- gli uomini della squadra mobile di Enna, notificavano un avviso di garanzia nei confronti di un ex assessore comunale, responsabile di favoreggiamento aggravato. Secondo le accuse formulate dai magistrati della procura della repubblica – direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, l’uomo avrebbe aiutato AMARADIO Giancarlo, tratto in arresto lo scorso 24 giugno 2009 nell’ambito dell’operazione “green line” – ad eludere le investigazioni a suo carico, mettendogli a disposizione il proprio telefono cellulare, facendo, in alcuni casi, da intermediario nei contatti relativi all’attività dell’organizzazione criminale, con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare “cosa nostra”. I fatti contestati sarebbero stati commessi durante parte del periodo in cui l’uomo era in carica quale assessore comunale.

A ciò si aggiungano innumerevoli denuncie in stato di libertà alle competenti AA.GG. a carico di soggetti ritenuti, a seguito di articolate indagini, distintamente responsabili di reati di mafia, in danno di minori, reati di violenza sessuale, contro il patrimonio, contro la persona ed altro.
Numerosi anche i controlli su strada finalizzati al contrasto al c.d. crimine diffuso che hanno portato alla identificazione di migliaia di persone e mezzi; in tale ambito si è addivenuti alla compiuta identificazione anche di numerosi “writers” responsabili di avere imbrattato diverse aree e palazzi cittadini, posti anche in zone ricadenti nel perimetro del centro storico.
Molteplici anche i cantieri e le cave sottoposti a controllo, avendo riscontrato anche attività estrattiva senza le dovute autorizzazioni dei competenti organi, con il deferimento in stato di libertà dei titolari, con la contestazione delle relative sanzioni amministrative.

D.I.G.O.S.: ha curato con ogni scrupolo la verifica di ogni informazione utile a fini di ordine pubblico, mantenendo costanti i rapporti con enti, sindacati ed associazioni, al fine di rendere ancora più stabile il canale di intermediazione ed informativo con le istituzioni. Ampia la sfera d’azione che ha visto gli uomini della D.I.G.O.S. Impegnati su vari fronti, come di seguito specificato:
attivita’ di p.g.: nel corso del 2009 ha espletato varie indagini di iniziativa o delegate dall’A.G., particolarmente nel settore dei delitti contro la pubblica amministrazione, che hanno comportato complessivamente il deferimento di 42 persone. Tra le attività di maggior rilievo, vanno menzionate:

– l’indagine relativa agli episodi di assenteismo riscontrati presso l’ospedale “CHIELLO” di piazza armerina, commessi da 28 dipendenti socio/sanitari, di cui uno raggiunto dalla misura cautelare della sospensione dai pubblici uffici per mesi 1;
– l’indagine a carico di una dipendente in servizio presso una cooperativa che, per conto del comune di Enna, espleta servizio di vigilanza presso la locale villa “Torre di Federico”.

criminalita’ eversiva: continuano ad essere predisposti ed attuati opportuni servizi ed attività info/investigative, al fine di prevenire ogni atto terroristico o eversivo e comunque ogni fenomenologia del tipo.
ordine pubblico: nel corso del periodo in esame sono state attenzionate e seguite molte proteste, inscenate da varie categorie lavorative, tra cui quelle degli operatori ecologici, dei dipendenti di enti locali, di cooperative per l’assistenza ad anziani, di giornalisti un’emittente televisiva, di operai di stabilimenti industriali, dei cantieri di lavoro ex reddito minimo di inserimento, per la salvaguardia dei livelli occupazionali, il sollecito pagamento delle spettanze arretrate o per la risoluzione di altre problematiche, nel corso delle quali non si è verificato alcun nocumento all’ordine ed alla sicurezza pubblica.
Nell’ambito dei servizi svolti a tutela delle manifestazioni sportive sono stati notificati 10 provvedimenti di divieto alle manifestazioni sportive, deferendo all’A.G. Una persona per comportamenti violenti connessi ad un evento sportivo.

Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico: ha costantemente effettuato servizi di prevenzione e controllo monitorando tutte le aree cittadine. In tale contesto sono state tratte in arresto 5 soggetti di cui 4 per violenza e resistenza a P.U., nonché:

– In data 19.04.2009 veniva arrestato un giovane per resistenza a pubblico ufficiale, denunciandolo contestualmente per atti persecutori ai danni della ex fidanzata, nonché guida in stato di ebrezza;
– In data 04.11.2009 si procedeva all’arresto di MIGNEMI Giuseppe Gaetano, classe ‘47, coniugato, pensionato, resosi responsabile del reato di tentato omicidio ai danni del figlio.

Sono state, inoltre, denunciate in stato di libertà nr. 18 per vari reati, tra cui:

– In data 04.04.2009 due donne di etnia rom, responsabili di aver commesso un furto in appartamento.

Nel settore della prevenzione sono stati implementati i controlli a persone sottoposte al regime della detenzione domiciliare e/o sottoposte a misure di prevenzione o comunque a misure restrittive della libertà personale. In tale ambito le volanti hanno effettuato nr. 1170 posti di controllo, controllando complessivamente nr. 6.300 persone e nr. 4.350 veicoli. Elevate complessivamente circa 600 contravvenzioni al c.d.s. E denunciato diverse persone per guida in stato di ebbrezza alcolica e per guida sotto gli effetti di sostanze stupefacenti.
Inoltre, in occasione del fine settimana sono stati intensificati i controlli, effettuando nr. 48 controlli straordinari del territorio, anche con l’utilizzo di strumentazione tecnica quale l’etilometro.
L’attività di controllo, inoltre, ha portato ad un netto calo dei reati contro il patrimonio, soprattutto dei furti in abitazione durante il periodo estivo.
L’articolazione dell’ufficio relazioni con il pubblico, ha svolto egregiamente il suo compito, ricevendo numerosissime denunce, querele, esposti, e fornendo altri servizi al cittadino, ed, in taluni casi, riguardanti soggetti impossibilitati a recarsi presso gli uffici della questura, ricevendo alcune denunce direttamente presso il domicilio dell’utente.
Nell’ambito dei progetti di diffusione della legalità, la polizia di quartiere, articolazione dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, ha tenuto circa 60 incontri nelle scuole dell’ennese, affrontando diverse tematiche, quali: bullismo – alcool e droga – violenza negli stadi – criminalità organizzata – costituzione italiana – educazione stradale. Con riguardo alla problematica della legalità, il poliziotto di quartiere ha partecipato ad appositi gruppi di lavoro che analizzano e studiano il disagio giovanile.

Divisione di polizia amministrativa e sociale: nell’ambito dell’attività di controllo, ha deferito all’autorità giudiziaria numerose persone resisi responsabili a vario titolo di violazioni ed inosservanze alle prescrizioni imposte da titoli di polizia, quali licenze ed autorizzazioni, ha effettuato nr. 26 controlli amministrativi presso pubblici esercizi e contestato diverse violazioni amministrative. Innumerevoli i controlli per l’emersione del lavoro nero e presso le armerie.

Divisione polizia anticrimine: ha effettuato attività di controllo nei confronti di tutte quelle persone sottoposte sia a misure di prevenzione, misure di sicurezza, che ad altre misure limitative della libertà personale diverse dalla detenzione. Nel contesto di detta attività, sono state segnalate all’autorità competente n. 2 soggetti che si sono resi inadempienti alle prescrizioni imposte dalla misura della sorveglianza speciale di P.S. Sono state proposte 12 sorveglianze speciali di p.s. E 2 per l’aggravamento di sorveglianze già in atto. Erogati 47 avvisi orali ed emessi 9 fogli di via obbligatori a carico di soggetti provenienti da altri centri per la commissione di reati contro il patrimonio. Costanti i controlli a carico di soggetti sottoposti a misure coercitive. Importante e delicata l’attività svolta dall’Ufficio Minori, in seno alla divisione, che ha svolto attività di raccordo e collaborazione con i servizi sociali dei comuni della provincia di Enna, in particolar modo ha dato il suo apporto nei casi in cui minorenni in difficoltà presentavano delle problematiche tali da richiedere l’intervento del personale della polizia di stato oltre che di ausilio in casi di ricoveri presso appositi istituti di accoglienza, predisposti dal tribunale per i minorenni. L’ufficio in questione, inoltre, ha esercitato intensa attività di indagine e accertamento nei casi in cui lo stesso veniva delegato dal tribunale per i minorenni in ordine a disagi familiari e ambientali di minori o a richieste di adozione presentate dai cittadini.
Costante è l’aggiornamento della posizioni quei personaggi ritenuti contigui ad ambienti mafiosi nella provincia ennese, al fine di proporli per una delle misure di prevenzione, quindi sottoporli ad un maggior controllo per dare un freno alla pericolosità sociale e prevenire eventuali inquinamenti mafiosi nel settore imprenditoriale in genere, ed in particolare nel campo degli appalti e delle opere pubbliche. In tale contesto si inserisce la costante attività svolta dalla “Sezione Informativa Antimafia”. Continui, infine, gli accertamenti finalizzati a verificare eventuali fenomeni di inquinamento criminale di tipo mafioso. In tali contesti l’ufficio ha, altresì, fornito la propria collaborazione in occasione delle operazioni di immissione in possesso, da parte del demanio, di beni immobili già confiscati ai sensi della normativa antimafia, due delle quali effettuate in località Villarosa ed altra in Piazza Armerina.

Ufficio immigrazione: impegnato in prima linea nei rapporti con i cittadini extracomunitari, ha curato il rilascio ed il rinnovo di centinaia di permessi di soggiorno, secondo la nuova procedura per il rilascio del permesso di soggiorno elettronico ponendo in essere la delicata attività di verifica e controllo dei requisiti procedendo a numerose espulsioni dei soggetti non in regola con le norme per il soggiorno in territorio nazionale. Analogamente, è stato massimo l’impegno del settore espulsioni, con l’esecuzione di molteplici provvedimenti, soprattutto nei confronti di cittadini extracomunitari detenuti trasferiti da altre case circondariali dislocate sul territorio nazionale in quelle di questa provincia. Nello specificano si registrano nr. 107 soggetti espulsi coattivamente dal territorio nazionale e nr. 22 decreti di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di pubblica sicurezza con intimazione a provvedere entro i trenta giorni.

In provincia, è stata costante l’attività di prevenzione, controllo e repressione svolta dagli uffici distaccati di pubblica sicurezza.
In particolare:

Commissariato di P.S. di Piazza Armerina: nel corso dell’anno in esame il commissariato di P.S. ha assicurato efficace attività di prevenzione attraverso articolati servizi di controllo sul territorio, effettuando ben 26 controlli straordinari del territorio, 610 posti di controllo – che hanno consentito di identificare 4236 persone, controllare 4225 mezzi, elevare oltre 150 contravvenzioni al codice della strada ed effettuare centinaia di perquisizioni.
Inoltre, sono stati disimpegnati riservati e mirati servizi di contrasto dei fenomeni legati all’evoluzione della minaccia terroristica, controllando nr. 10 luoghi di abituale ritrovo (bar, esercizi pubblici, piazze), nr. 22 cittadini extracomunitari, nr. 2 internet point.
Puntuale l’attività di controllo degli esercizi pubblici, con 70 esercizi controllati e ben 45 infrazioni contestate. Numerosi anche i controlli presso il sito della villa romana del casale.
Complessivamente sono state arrestate nr. 35 persone, responsabili di reati quali: omicidio, tentato omicidio, estorsione, rapina, furti, coltivazione – detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, porto illegali di armi, resistenza violenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ecc..
Sono stati deferiti all’A.G. nr. 158 persone per vari reati, tra cui quattro resisi responsabili del reato di atti persecutori.

Tra i fatti di maggiore rilevanza si ricordano:

– in data 27.01.2009, a seguito di laboriose indagini eseguite in cooperazione con la locale squadra mobile e con personale dei carabinieri di questo centro, in esecuzione di o.c.c. Sono stati tratti in arresto nr. 3 persone pregiudicate tutte gravemente indiziate, in concorso tra loro, dell’omicidio consumato in data 03.10.2008 di AVVENIA Giuseppe, porto, detenzione e alterazione di armi da sparo, ricettazione delle stesse ed altro per furto aggravato in concorso;
– in data 08.09.2009, a seguito degli ulteriori sviluppi investigativi venivano tratti in arresto, sempre in esecuzione ad o.c.c. altri 2 pregiudicati, anch’essi responsabili in concorso con i predetti tre dell’omicidio di Avvenia Giuseppe;
– in data 19.05.2009 veniva arrestato in flagranza di reato un noto pregiudicato locale che dopo essersi barricato per alcuni giorni sul tetto del palazzo di città, al fine di attuare una manifestazione di protesta non autorizzata, si era reso responsabile di numerosi reati tra cui il tentato omicidio posto in essere mediante lancio di tegole e di tentata estorsione ai danni del sindaco.
– in data 19-20.08.2009: grande risonanza pubblica hanno avuto i nr. 5 fermi di indiziato di delitto tutti d’iniziativa, eseguiti a carico dei responsabili di altrettante rapine effettuate ai danni di un istituto di credito e all’interno di un ufficio postale locali, di cui due eseguito a carico di minorenni. In particolare: in data 19.08.2009, immediatamente dopo la consumazione di una rapina a mano armata (armi giocattolo) posta in essere da 4 giovani minorenni in pregiudizio degli avventori del locale ufficio postale, i responsabili venivano tutti individuati e assicurati alla giustizia. Due di loro venivano posti sotto fermo di indiziato di delitto mentre gli altri due, minori degli anni quattordici, venivano segnalati all’A.G. competente in stato di libertà. Parte della refurtiva e le armi venivano recuperati e posti sotto sequestro;
– in data 04.09.2009: altro successo investigativo che ha avuto un notevole impatto sull’opinione pubblica è stato il fermo di indiziato di delitto, eseguito a carico di un uomo incensurato il quale si era reso responsabile del delitto di violenza sessuale in danno di un minorenne.
– in data 21.11.2009 veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto una persona pluri-pregiudicata di Catania poiché riconosciuto ed individuato grazie alle immagini estrapolate dal sistema di video-sorveglianza interna della banca, come uno dei responsabile della rapina perpetrata in data 06.11.2009; in data 24.11.2009, veniva sottoposto a fermo di indiziato di delitto anche il secondo rapinatore della predetta rapina, anch’esso residente a Catania.
– Nell’ambito dell’incessante attività di contrasto al fenomeno delittuoso inerente alle sostanze stupefacenti, una complessa indagine eseguita con intercettazioni telefoniche, videoriprese, pedinamenti, appostamenti ed altro, la procura di Enna emetteva nr. 7 ordinanze di misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g., che venivano eseguite a carico di altrettanti giovani i quali erano stati individuati quali responsabili di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti in questo centro.

Al fine di favorire la diffusione della cultura della legalità, sono stati predisposti numerosi incontri con gli studenti delle scuole del centro ed ha partecipato a numerosissimi convegni e conferenze (nr.32) sul tema della polizia di prossimità e sulla legalità.

Commissariato di P.S. di Nicosia: nel corso dell’anno in esame il commissariato di P.S. ha assicurato un’efficace attività di prevenzione attraverso articolati servizi di controllo sul territorio, effettuando 970 posti di controllo – che hanno consentito di identificare 5640 persone, controllare 3686 mezzi, elevare oltre 275 contravvenzioni al codice della strada ed effettuare numerose perquisizioni. Inoltre sono stati effettuati 290 controlli a soggetti sottoposti a misure cautelari e/o di prevenzione
Tra i fatti di maggiore rilevanza si ricordano:

– in data 14.04.2009, personale dipendente traeva in arresto, in flagranza di reato, un pregiudicato nicosiano per i reati di minaccia e resistenza a P.U.;
– in data 30.04.2009, personale dipendente traeva in arresto in flagranza di reato per una persona per i reati di resistenza, violenza e minacce a P.U.;
– in data 03.07.2009, durante un servizio di controllo del territorio in Troina, mirato alla prevenzione e repressione dei reati concernenti gli stupefacenti, personale dipendente arrestava in flagranza di reato una persona che deteneva sulla propria persona gr.42 di haschish confezionata in vari involucri;
– in data 24.08.2009, personale dipendente traeva in arresto in flagranza di reato per una persona per i reati di resistenza, lesioni, violenza e minacce a P.U., nonché per il reato di danneggiamento aggravato di beni dello stato;
– in data 15.12.09, quest’ufficio a seguito di indagini di p.g., denunciava in stato di libertà una donna di questo centro per il reato p.p. dall’art.612 bis c.p..

Diverse le attività di prossimità che hanno visto il dirigente dell’ufficio, coadiuvato da personale dipendente, impegnato in vari istituti scolastici nonché in strutture comunali sui temi della legalità e prevenzione dei fenomeni dell’alcolismo e delle tossicodipendenze.

Commissariato di P.S. di Leonforte: nel corso dell’anno in esame il commissariato di P.S. Ha assicurato un’efficace attività di prevenzione attraverso articolati servizi di controllo sul territorio, effettuando 480 posti di controllo – che hanno consentito di identificare 1517 persone, controllare 1121 mezzi, elevare oltre 200 contravvenzioni al codice della strada ed effettuare numerose perquisizioni. Inoltre sono stati effettuati 1380 controlli a soggetti sottoposti a misure cautelari e/o di prevenzione.
Tra i fatti di maggiore rilevanza si ricordano:

– in data 02/03/2009, venivano deferiti all’A.G. competente, per il reato di rapina, nr. 2 soggetti, all’epoca minorenni;
– in data 13/03/2009, su delega dell’A.G. procedente, venivano tratti in arresto, per il reato di rapina, LA PORTA Salvatore e FIRMINO Antonino;
– in data 24/06/2009, nell’ambito dell’operazione denominata “GREEN LINE”, coordinati dal Procuratore della D.D.A. di Caltanissetta, si eseguivano, unitamente a personale di codesta Squadra Mobile, nr. 20 O.C.C.C., per associazione a delinquere di stampo mafioso;
– in data 03/08/2009, veniva tratto in arresto, in flagranza di reato, per incendio doloso, LA DELFA Salvatore;
– in data 01/11/2009, veniva tratto in arresto in flagranza di reato, per il reato di furto aggravato in concorso con minori, MODICA Daniele;
– in data 12/11/2009, su delega dell’A.G. procedente, veniva tratto in arresto, per il reato di cui all’art.6 co.3 del D. L.vo 286/98, HOSSAIN Fazlull – nazionalità del Bangladesh;
– in data 18/12/2009, venivano indagati, ex artt. 624, 625 C.P., nr. 7 soggetti.

Anche per quanto riguarda l’attività di prossimità sono state organizzate varie iniziative presso l’Istituto comprensivo “L. Sturzo” di Nissoria, le scuole elementari “Branciforti”, “Liardo” e “Vaccalluzzo” finalizzate alla diffusione della cultura della legalità, favorendo la conoscenza delle funzioni della Polizia di Stato, delineandone i rapporti della stessa con la cittadinanza, in seno ad una società democratica e moderna.

Gabinetto di Polizia Scientifica: a supporto delle molteplici attività di polizia giudiziaria, quale fondamentale contributo allo svolgimento delle attività investigative, deve ricordarsi il prezioso apporto specialistico fornito dagli appartenenti al gabinetto di polizia scientifica, che con il loro instancabile lavoro di repertazione in sede di sopralluoghi sulle scene dei crimini, consentono la raccolta di prove e indizi per individuare gli autori dei reati.

Particolare menzione meritano gli innumerevoli servizi ordinari e straordinari di controllo del territorio, fortemente voluti dal questore dr. Salvatore PATANE’, disimpegnati in ambito extraurbano, che hanno consentito di sottoporre a controllo oltre 20.000 soggetti, e più di 12.000 vetture. Tali controlli, svolti anche con il supporto dei reparti prevenzione crimine di Catania e Palermo, hanno visti impegnati in prima linea le pattuglie della squadra mobile, dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, dei commissariati distaccati, con numerosissimi verbali e denunce all’A.G., al fine di riaffermare la cultura della legalità e l’osservanza delle norme del codice della strada, oltre che della civile convivenza, sia per dare segno di visibilità e presenza della polizia di stato su tutto il territorio provinciale. Particolare menzione meritano i servizi straordinari predisposti durante il periodo estivo nei territori rurali e finalizzati alla prevenzione della cd “criminalità rurale”, che hanno determinato un netto calo degli incendi boschivi.