Premiato giovane ingegnere ricercatore di Piazza Armerina

Piazza Armerina. Nonostante la grave crisi economica e le angosce dei tanti neolaureati che dopo la carriera universitaria stentano ad varcare la soglia di un mondo del lavoro che, secondo stime Istat, solo nel Mezzogiorno da fine giugno 2008 a fine settembre 2009 ha soppresso 276 mila occupati, con una buona dose di determinazione e talento, riuscire a ritagliarsi uno spazio nel settore della ricerca scientifica italiana, malgrado i tagli e le enormi difficoltà in cui questa versa attualmente, è ancora possibile.
È questo il percorso intrapreso dal giovane armerino Gianluca Cicala. Laureatosi in ingegneria, nel 2004 vince un concorso per ricercatori all’università di Catania che gli consentirà di approfondire presso aziende britanniche le proprie analisi sui materiali compositi avanzati, nel 2008 arriva l’idea brillante che segnerà la svolta nel percorso di Gianluca.
Con la piccola azienda Italcompany di Ninni Meli e Salvo Ursino, produttrice di imbarcazioni e con il collega Giuseppe Recca, realizzerà il “Chismatech”, un materiale innovativo, un composito leggero di resine e vetrofibre facilmente malleabile, le cui applicazioni concrete spaziano dalla cantieristica navale e dall’industria aerospaziale, alla costruzione dei treni e finanche all’edilizia. Un’innovazione di questo calibro varrà l’affermazione nella competizione internazionale “Polymer challenge” promossa annualmente dai distretti tecnologici dell’Imast (Distretto tecnologico sull’ingegneria dei materiali polimerici e compositi e strutture) e Veneto Nanotech e un contributo di ben 300 mila euro.

Alessandra Leonora