Passa da 5 a 7 anni condanna in appello per senatore Cuffaro

La Corte di appello di Palermo porta da cinque a sette anni la condonna al senatore Totò Cuffaro per avere agevolato la mafia, ed il 5 febbraio un altro processo per associazione mafiosa. Intanto il senatore Cuffaro si è dimesso da tutti gli incarichi di partito.

Rosario Crocetta (PD) “presa di distanza netta da politica che non sa tutelare gli interessi generali”: “7 anni non sono tanti, solo che se tale condanna viene data ad un cittadino normale la sconta, se invece a subirla è un politico che conta allora sarà un’occasione in più per la scalata ai vertici del potere”. E’ quanto dichiara Rosario Crocetta, eurodeputato del Partito Democratico, commentando la sentenza del processo “TALPE DDA” che ha portato alla condanna dell’ex Presidente della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro con l’aggravante di aver agevolato Cosa Nostra. “Cuffaro era Presidente della Regione Sicilia e dopo essere stato condannato è diventato Senatore. Adesso mi aspetto che diventi almeno Parlamentare europeo. Tutto questo mentre in Italia si continua sempre a parlare di immunità o meglio di impunità della classe politica rispetto a reati che nulla hanno a che fare con la politica. E’ giusto tutelare i politici nell’esercizio del proprio ruolo, ma sicuramente non lo è più quando compiono reati che possono essere considerati comuni, in questo caso con l’aggravante di aver favorito singoli mafiosi. Spero tanto che questo messaggio, che riguarda l’esito del processo – continua Crocetta – serva ad aprire ancora di più gli occhi ai tanti siciliani e italiani che in buona fede continuano a credere in una certa classe dirigente e che si abbia quel rinnovamento morale che il Paese deve avere. Il mondo e l’Europa ci guardano – conclude l’eurodeputato – e la politica dovrebbe essere capace di dare messaggi chiari e forti. La presa di distanza netta nei confronti di quella politica che non sa tutelare gli interessi generali”.


“Cuffaro è stato condannato in appello a 7 anni di reclusione con l’aggravante mafiosa – afferma in una nota il deputato europeo dell’IdV e Presidente dell’Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia Sonia Alfano – e credo che sia arrivata l’ora di dimettersi dalla sua carica di senatore e di lasciare la sua poltrona in Commissione di Vigilanza RAI”. “Ritengo – prosegue la Alfano – che non sia lui a dover vigilare, viste le condanne riportate”. “Cuffaro stesso – sottolinea l’eurodeputato – ha affermato di rispettare la sentenza ma le parole non bastano, ed è arrivato il momento di dimostrarlo, lasciando spazio alle persone oneste. Questa condanna, infatti – conclude – conferma il sistema politico clientelare e mafioso su cui l’ex governatore ha basato la sua carriera politica e che ha contribuito a ridurre in schiavitù il popolo siciliano”.

“Questa condanna deve essere da stimolo alla politica tutta, affinchè i partiti possano guardarsi dentro per recidere quel rapporto mafia-politica, che ha garantito a Cosa nostra di perpetuarsi fino ad oggi, assicurandole consenso e risorse”. Con queste parole il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia, commenta la sentenza di condanna in secondo grado dell’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro.
“Adesso – aggiunge Lumia – è necessario combattere questo sistema di intermediazione burocratico-clientelare e affaristico-mafioso, che uccide la buona politica, la speranza di tanti cittadini onesti e le potenzialità di interi territori di spiccare il volo nel segno della legalità e dello sviluppo”.