Aidone: Gruppo turisti lamenta negozi chiusi e fontana sporca

Aidone. “Negozi chiusi e fontana sporca. In che modo intendete incentivare il turismo?”. Questo, il commento di un gruppo di turisti, una cinquantina, che, domenica scorsa, sapendo del ritorno degli acroliti delle dee Demetra e Kore, ha deciso di trascorrere una giornata nella piccola cittadina. Appena arrivato, la prima tappa, per il gruppo, è stato il santuario di san Filippo Apostolo, nella centralissima piazza Filippo Cordova, da sempre meta di pellegrini e devoti.
Poi, sosta per ammirare l’antica torre Adelasia e il monumento di Filippo Cordova, ministro aidonese durante il regno Cavour. Il gruppo di turisti, proveniente dal catanese, ha successivamente proseguito in direzione del museo, attraversando la via Abate Scovazzo e si è fermato nella piazzetta della chiesa del Santissimo Carmelo dove, nell’annesso ex convento dei Carmelitani, è dislocata la sezione antica della Biblioteca comunale, fondata nel 1865 e dedicata al ministro Gaetano Scovazzo.
La piazzetta è sovrastata da una grande fontana, che invece di fare bella mostra di sé, presentava, nella poca acqua che conteneva, sacchetti vuoti della spesa, fogli di giornali, bottiglie e bicchieri di plastica ed altra spazzatura.
Un’immagine decisamente indecorosa. Per fortuna, che dopo un pò, la vista degli acroliti, al museo, ha allontanato la brutta visione della fontana. Finita la visita, prima di proseguire per il sito archeologico di Morgantina, il gruppo pensava anche di acquistare qualche prodotto locale.
Aveva sentito parlare dei biscotti a forma di galletto, del pane buono, dell’ottima carne e l’intenzione di parecchi era quella di voler effettuare qualche acquisto, macchè non c’era alcun negozio di questo tipo aperto. I commenti, come si può ben immaginare, in questo senso sono stati tutti al negativo. Ora la riflessione sembra d’obbligo, perché se non si vuole avere un turismo mordi e fuggi bisogna sicuramente ripensare ad un nuovo modo di accogliere il turista per fargli portare quell’economia di cui spesso ci lamentiamo che non ci sia.
Angela Rita Palermo