Pietraperzia. Concorso studenti giovani imprenditori
Enna-Cronaca - 29/01/2010
PIETRAPERZIA. Rocco Emanuele Miccichè pietrino dell’istituto agrario di Barrafranca e Gianluca Raimondo dell’istituto professionale delle suore salesiane hanno vinto ex aequo il premio imprenditoriale gestito dal comune e finanziato dall’assessorato regionale alle politiche sociali. Il concorso s’intitola “Che impresa fare impresa”, premio per un’idea imprenditoriale. Ai due giovani studenti è andata in solido la somma di mille euro.
Il concorso è stato gestito dallo “Sportello Unico Comunale” il cui responsabile è il ragioniere Giuseppe Di Gloria. Inoltre i lavori sono stati coordinati dal dottor Salvo Bruno, esperto nominato dal sindaco che ha curato il progetto che è stato finanziato dalla Regione e che era finalizzato allo sviluppo socio economico del territorio.
Il premio è stato aperto a tutti gli studenti della fascia di età dai 13 ai diciotto anni che avesse la residente nel comune di Pietraperzia ed anche ai giovani disoccupati che non avessero superato l’età dei 22 anni.
Gianluca Raimondo ha sviluppato il progetto “Centro servizi per produttore agricolo”; mentre Rocco Emanuele Miccichè ha predisposto un progetto su “Sviluppo delle imprese artigianali per l’abbellimento della produzione di tegole” di Rocco Emanuele Miccichè.
La commissione del concorso è stata formata dal sindaco Caterina Bevilacqua, dal dottor Salvo Bruno e dall’imprenditrice Carmela Russo, che gestisce un’impresa di pellame.
“Il concorso è stato molto valido – dichiara il sindaco – perché doveva essere innovativo rispetto alle presenze imprenditoriali presenti nel territorio o anche migliorativo. Noi ai giovani nella mia gestione abbiamo offerto parecchie occasioni per essere operativi e creativi; infatti l’imprenditoria giovanile ha avuto un boom nel mondo dell’agricoltura”.
“Il concorso – dichiara il dottor Salvo Bruno – è stato illustrato in molte scuole ed abbiamo notato che vi è stato parecchio interesse; i giovani hanno capito che l’imprenditoria attuale è al capolinea e quindi bisogna cercare nuove produzioni per entrare nel mercato dell’economia attiva”.
Giuseppe Carà