Enna. Sequesto beni Ato Rifiuti. Slitta riunione dei Sindaci

Enna. Ieri mattina i tre componenti la commissione di liquidazione si sono riuniti ed hanno chiesto dei pareri legali sulla vicenda del sequestro dei valori e dei beni all’Ato Rifiuti per un valore complessivo di 8 milioni e 915 mila euro, parte di questo valore era in contanti, parte in azioni e poi i due impianti, quello di compostaggio di Dittaino e quello di selezione dei rifiuti di Gagliano. La commissione di liquidazione, presieduta da Salvatore Ragonese, non è implicata in questo sequestro perché a finora sotto l’indagine dei giudici del tribunale e della Procura della Repubblica sono “gli atti amministrativi e gestionali posti in essere dai vari consigli d’amministrazione della società, dalla sua costituzione fino al 2007”. Rimane tanta perplessità sul fatto che siano stati ipotizzati dei falsi in bilancio “al fine di occultare perdite di esercizio di rilevante entità ed ottenere delle erogazioni pubbliche dal fondo di rotazione della Regione Siciliana, ai sensi della legge regionale 19/2005”. Una delle operazioni fatte dal Consiglio di Amministrazione pare sia stata la ricapitalizzazione della società, che fu portata a 2 milioni di euro, proprio per poter accedere al fondo di rotazione della Regione, che servì per avere delle liquidità che servirono a pagare i dipendenti. Le indagini della Fiamme Gialle hanno fatto emergere che i soldi, pervenuti dal fondo di rotazione, sono stati impegnati per finalità diverse rispetto a quanto previsto dal decreto di concessione. Molte perdite di esercizio sono da addebitare al mancato pagamento delle bollette da parte degli utenti, che protestavano ufficialmente per l’esosità delle stesse, per cui dal bilancio della società d’ambito mancavano dal bilancio di previsione somme intorno al 50/60 per cento. Dal 2004 al 2007 sono stati diversi i Consigli di Amministrazioni e per un certo periodo a gestire l’Ato Rifiuti furono chiamati i deputati regionali e nazionali dell’ennese, che assunsero l’incarico a titolo gratuito proprio per diminuire l’entità del deficit, che la società aveva in quel periodo. Per Giovanni La Valle della Cgil l’intervento della Guardia Finanza, evidenzia, ancora una volta, l’ennesimo punto di debolezza di un “sistema rifiuti”, di Cuffaro prima e di Lombardo ora, che non ha mai avuto al centro una idea vera, certa e ben definita, di come trasformare il problema dei rifiuti in occasione di sviluppo economico, sociale ed occupazionale. “Esprimiamo piena fiducia per il lavoro svolto dagli organi di polizia e dalla Magistratura – dichiara Giovanni La Valle – Manifestiamo preoccupazione per le conseguenze sullo svolgimento del servizio e sui probabili effetti sull’occupazione . La pulizia dei nostri centri abitati a tutela della salute pubblica unitamente alla gestione trasparente del servizio e alla salvaguardia dell’occupazione rappresentano per la Funzione Pubblica della Cgil ennese delle priorità irrinunciabili che continueremo a perseguire”. Pippo Bruno, delegato di Assoutenti, riafferma piena soddisfazione per il sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza. “Dal 2004 Assoutenti – ha dichiarato Pippo Bruno – ha intrapreso una sua battaglia contro il sistema Ato Rifiuti, battaglia che ha visto migliaia di ricorsi presentati alla commissione tributaria di Enna, tutti vinti, a dimostrazione della bontà e giustezza di quanto reclamato da sempre, vale a dire legittimità ed economicità. Abbiamo più volte sollevato l’illegittimità, per non dire illegalità di determinate operazioni ed alchimie contabili che si sarebbero riversate, come accaduto, contro i Comuni e contro i cittadini. Abbiamo evidenziato dubbi e perplessità sull’accesso al fondo di rotazione della L.R.19/05, ritenendo insussistenti e mancandone, a nostro avviso, i presupposti richiesti dalla legge regionale”. Intanto la riunione Ato Rifiuti con i Sindaci di tutta la provincia prevista per domani è slittata per mercoledì in prima convocazione e giovedì in seconda.