Omicidio-suicidio in contrada Ciavarini di Piazza Armerina

Piazza Armerina. Salvatore Canì, pastore di 34 anni, e la convivente Iacona Dimitri, romena di 35 anni, nata a Balestre, sono i due cadaveri che questa mattina poco dopo le ore 8,30 si sono trovati di fronte i Carabinieri della locale stazione. Il proprietario di un terreno a circa sei chilometri di Piazza Armerina, in contrada Ciavarini, ai confini tra i comuni di Piazza Armerina e Mirabella Imbaccari, questa mattina passando per la strada confinate il suo terreno notava la cancellata aperta, di cui era certo della chiusura avvenuta ieri sera. Insospettito risaliva la trazzera che conduce in un piccolo casolare e notava il corpo di una persona impiccata in un albero di alto fusto. Avvertiva subito i Carabinieri i quali giunti sul posto accertavano che oltre al corpo del suicida una donna seduta, con la testa legata ad unapianta dificondindie e diverse ferite da taglio inflitte con una grossa lama di coltello da macellaio. Poco distante due grosse chiazze di sangue e l’autovettura del Calì, una Fiati Punto di colore rossa. L’appezzamento di terreno dove sono stati trovati i cadaveri sono confinanti con quelli di Salvatore Canì. La coppia conviveva da circa tre anni; entrambi avevano avuto figli da precedenti legami: due figlie Salvatore Canì e una Iacona Dimitri, che di mestiere faceva la badante. Tra le varie voci si parla di dissapori sorti in questi ultimi quindici giorni tra i due. Nella tarda mattinata di oggi sul posto anche l’ex moglie del Canì, sposata con rito civile e separati da tre anni. Il medico legale dottor Raffino che ha effettuato l’ispezione cadaverica, ed il Sostituto Procuratore della Repubblica, Marcello Cozzolino, che ha esaminato la scena del delitto, hanno rilevato che la donna è stata colpita più volte, poi trascinata e sgozzata. Dopo i rilevamenti dei Carabinieri le due salme sono state trasportate all’ospedale Chiello di Piazza Armerina. Allo stato attuale l’ipotesi dell’omicidio-suicidio è quella su cui gli investigatori stanno concentrando le indagini, coordinati dal capitano Michele Cannizzaro. Il pastore di Mirabella Imbaccari ha dei precedenti penali e lo scorso hanno fu denunziato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, specie di ragazze rumene ed anche di maltrattamenti. Pare che siano stati problemi e contrasti di carattere sentimentale alla base dell’omicidio-suicidio. Il pastore di Mirabella Imbaccari più volte, sabato e domenica, aveva incontrato la donna, cercando di convincerla a ritornare con lui, ma non c’era riuscito, frequenti le telefonate la richiesta di incontri.