Rifiuti. Assoutenti: vuote le casse di Sicilia Ambiente

Il delegato Assoutenti, Pippo Bruno, lancia un ulteriore grido di allarme per la situazione dei rifiuti in provincia di Enna con un tipico detto siciliano:
“Mentri ‘u miedicu studia ‘u malatu mori !” Un vecchio detto siciliano che bene si addice alla situazione che tutta la Sicilia vive di fronte all’incapacità della classe politica che non riesce ad affrontare e risolvere il problema “rifiuti”. Ormai sono molti gli ATO in Sicilia che sono sull’orlo del collasso, vedi le notizie che provengono da Paternò ed Adrano ove opera la Simeto Ambiente o da Palermo dove l’Amia è in grosse difficoltà. In tutta questa vicenda la Regione continua a nominare sempre nuovi commissari che nulla riescono a fare, forse solo ad incassare continue indennità di missioni. L’assemblea regionale rimane poi impantanata in una controversia continua ed in un immobilismo pauroso, le stesse forze di governo anziché coordinarsi continuano a sfornare proposte nuove a volte contraddittorie tra loro, attualmente vi sono due proposte una del governo ed un’altra del PD come se questo partito fosse estraneo alla gestione del terzo governo Lombardo. La verità è che la politica anziché organizzare e decidere ama parlare…., parlare… e non fare niente in un immobilismo che nella grave situazione del momento è pura follia! In provincia di Enna la situazione non ha assunto connotazioni devastanti ma siamo ormai agli ultimi giorni, le casse di Sicilia Ambiente sono al verde, i Comuni boccheggiano con i bilanci da far quadrare impossibilitati a finanziare un carrozzone che non cammina. Come gli struzzi di fronte al pericolo, esclusi pochi, tutti mettono la testa sotto la sabbia aspettando che la regione tiri fuori una legge ed i soldi, sarà difficile! Le casse regionali sono vuote, prosciugate da tante “cicale” che amano parlare in una perenne calda estate. In questa situazione le uniche formiche che possono rimettere in moto il sistema sono gli utenti che dopo aver avuto giustizia dal CGA con la sentenza n. 48/09, affermano a gran voce la necessità di ripartire dalla “….reviviscenza delle tasse per la raccolta dei rifiuti anteriormente fissate da ciascuno dei comuni…”(pag. 8 sentenza citata) quindi la tariffa approvata dai consigli comunali nel 2003. Dopo aver invano atteso che la politica trovasse la soluzione al problema rifiuti partendo dalla sentenza constatiamo, nostro malgrado, che ancora una volta il coraggio di mettere un punto agli scellerati tentativi di cambiare tutto per non cambiare nulla spetterà ad Assoutenti.