Presidente Provincia Enna chiede stato calamità provocati da piogge

Con una lettera inviata al presidente del Consiglio, Berlusconi, al presidente della Regione Siciliana , Lombardo , al capo del dipartimento protezione civile Bertolaso, al capo della protezione civile regionale, Lo Monaco e al Prefetto di Enna, Perrotta, il presidente della Provincia Giuseppe Monaco ha chiesto lo stato di calamità naturale per i danni causati dai nubifragi verificatisi lo scorso 13 e 14 febbraio. L’intensità delle piogge hanno, infatti, causato numerose frane, colate di fango e detriti di varia natura lungo gran parte della viabilità provinciale, compromettendo la già precaria stabilità dell’intero assetto stradale del territorio. ”La situazione è critica – ha motivato Monaco – la nostra viabilità è in ginocchio. Subiamo purtroppo le conseguenze di un dissesto idrogeologico che coinvolge l’intero territorio e che necessita di interventi radicali e di prevenzione. I nostri tecnici sono già a lavoro per quantificare i danni che riguardano non solo il settore viario ma anche l’agricoltura e la zootecnia. Le risorse finanziarie dell’Ente sono purtroppo ridotte a causa dei tagli dei trasferimenti nazionali e regionali, per questa ragione per dare risposte al territorio chiediamo con forza l’intervento del Governo”.
Di seguito nel dettaglio si evidenziano, così come si legge nella lettera, frane lungo la S.P. Turistica, la S.P. 4 al Km. 3+700, la S.P. 88 in quanto importante bretella provvisoria di collegamento tra la S.P.4 e la S.P. Turistica (già individuata come via di fuga), le SS.PP. 85/b, 22, 34 le SS.BB.10, 13 e 16 la S.P. 18 “Agira-Nicosia”, la S.B. 2 Troina-Serro Croce – Cesarò, la S.P. 56 “Gagliano-S.B.16”, la S.P. 50 “Catenanuova- Ponte Barca-Biancavilla”, la S.P. 39 dell’Altesina, la S.P. 94, la S.P. 58 la S.B. 25 “Sant’Agrippina” in territorio di Nicosia la S.P.47 di accesso alla diga Ancipa, nonchè importante via di fuga in caso di emergenza, per l’accesso allo stesso invaso, ed infine la S.P. 55/B. Inoltre notevoli danni si sono registrati lungo le SS.PP. 10, 81, 12, 15, 96 le SS.RR. 9, 13. Si è registrato nuovamente lo straripamento al km. 8+200 della SS.192 “Catanese” del Torrente Calderari, affluente del Fiume Dittaino, che ha ulteriormente aggravato lo stato della viabilità statale; inoltre, danni causati da frane con conseguente interruzione della viabilità si sono verificati lungo le Strade Statali 120 e 121 in vari tratti ed infine una frana lungo la S.S. 117/Bis al Km. 1+900, ha causato l’interruzione al transito per diverse ore della stessa, provocando notevoli disagi agli utenti che dovevano raggiungere l’Autostrada A/19 “Palermo-Catania”. L’ondata di maltempo, ha causato uno smottamento lungo la linea ferroviaria “Palermo-Catania” tra e stazioni ferroviarie di Caltanisetta Xirbi e Villarosa con conseguente interruzione del traffico ferroviario. Gli eventi meteorici hanno provocato notevoli apporti di acqua agli invasi Ancipa, Morello (Diga di Villarosa) e Pozzillo che hanno fatto superare la quota massima autorizzata, con il conseguente rilascio di portate di acqua a valle dei predetti serbatoi. Si sono verificati, inoltre, notevoli danni alle proprietà private come nel caso comune di Barrafranca dove si è registrato qualche crollo di fabbricato e nel comune di Enna dove l’esondazione del Torrente Manna ha provocato la perdita di numerosi capi di bestiame di proprietà un’Azienda Agricola. Sono pervenute, inoltre, numerose segnalazioni da parte dei sindaci dei comuni della provincia di Enna, riguardanti danni al patrimonio pubblico soprattutto per quanto riguarda la viabilità comunale, nonché danni al patrimonio privato e nel caso del comune di Centuripe l’ulteriore aggravamento delle condizioni di stabilità delle pendici, quest’ultime già segnalate con precedenti richieste. I danni investono anche il settore agricoltura che ha registrato disagi alla viabilità rurale ed interpoderale danni alle recinzioni ai sistemi di irrigazione e ai fabbricati rurali. Inoltre nei terreni pianeggianti, adiacenti ai corsi d’acqua, a causa degli allagamenti, si sono riscontati danni alle colture dovuti alle asfissie radicali delle piante. Nei terreni acclivi si sono manifestati fenomeni franosi e di smottamento che attualmente sono in fase evolutiva, che stanno provocando notevoli disagi alle aziende agro-zootecniche”.